Marco Pasciuti per “il Fatto quotidiano”
Maria Beatrice Stasi è il direttore generale dell' ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, tra le città lombarde epicentro dell' epidemia. Il 4 marzo è risultata positiva al test e da allora lavora da casa. Domenica Giuseppe Conte l' ha chiamata al telefono per manifestarle la vicinanza del governo. "'Buongiorno, sono Conte', ho sentito una voce dire all' altro capo del telefono. Lì per lì ho pensato ad Antonio Conte, l' allenatore dell' Inter - ride la dottoressa - club che il giorno prima ci aveva promesso una donazione di mascherine. Poi dalla voce ho capito che era il premier".
Cosa gli ha chiesto?
Gli ho raccontato la situazione che stiamo vivendo, che forse a Roma non era chiara nonostante i 3.400 contagi di ieri (domenica, ndr). Fino a poco fa ne avevamo più della Francia e della Germania. Poi il presidente mi ha chiesto di cosa abbiamo bisogno.
Di cosa avete bisogno?
Di tre cose. Personale, perché molti operatori sono a casa e per poter tenere questi ritmi abbiamo bisogno di forza lavoro. Dispositivi di protezione individuale e poi di poter alleggerire la pressione sui nostri ospedali. E la telefonata ha avuto già un risultato.
Quale?
È arrivato un contingente di sanità militare. È già al lavoro in ospedale. Sono 27 medici e 4 infermieri.
Conte le aveva preannunciato il loro arrivo?
Mi aveva parlato di gesti operativi concreti e detto che la Difesa avrebbe fatto un comunicato. Oggi sono arrivati i colleghi.
Cosa trovano?
Abbiamo una delle terapie intensive più grandi d' Europa con 80 posti, quasi tutti occupati da pazienti di Covid-19, e ne stiamo aggiungendo altri.
Ce la fate?
La rete regionale sta ci sta supportando per trasferire alcuni degenti. Ogni giorno cerchiamo di dimettere per avere posti disponibili. Oggi ne abbiamo dimessi 4 e quattro ne sono arrivati. Teniamo botta, ma l' equilibrio è labilissimo. Vorrei poterle dire che abbiamo 10 posti disponibili, ma non è così.
Rischiate il collasso?
Oggi ho sentito Gallera, diceva che su Bergamo ci sono stati meno contagi rispetto ai giorni scorsi. Un dato non fa primavera. Spero che nella seconda settimana delle misure che sono state adottate ci sia una stabilizzazione della pressione.
Gli altri reparti?
Abbiamo altri 400 pazienti di coronavirus in altri settori in cui ci sono terapie intensive.
Per questo l' impianto dell' ossigeno è andato in difficoltà.
Oggi in mezza giornata abbiamo installato il nuovo serbatoio e il nuovo sistema di collegamento. Ma è una lotta contro il tempo per arrivare almeno due ore prima. E rischiamo di non reggere.
I dispositivi di protezione individuale ci sono?
Abbiamo ricevuto il necessario, ma abbiamo dovuto contingentarli. Per ora ce ne sono, ma ora abbiamo urgente bisogno di approvvigionamenti.
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