Stefania Chiale per www.corriere.it
La decisione della Regione Lombardia di sequenziare tutti i tamponi positivi dà i primi risultati. A giugno la variante prevalente si conferma quella inglese, la cosiddetta “Alpha”, con il 64% dei casi. Ma è sulle altre, in particolare su quella indiana, che si vede come la percentuale di presenza in Lombardia sia cresciuta: «I dati sulle “indiane” — “Delta” e “Kappa”— ci dicono che sono diffuse, rispettivamente, con una percentuale del 3,25% e dello 0,8. La variante sudafricana (“Beta”) è al 2% e la brasiliana (“Gamma”) all’1%». A comunicarlo è stata la vicepresidente e assessora al Welfare Letizia Moratti nel corso di una conferenza stampa sulla campagna vaccinale.
Dal confronto con i dati di metà giugno, si osserva che, se l’inglese è scesa leggermente dal 68% al 64%, l’indiana è passata da una presenza dell’1,2% a maggio, all’1,1% a metà giugno e oggi al è 3,2%. A cui si aggiunge la «sottovariante» indiana Kappa, allo 0,8%. E ancora: a metà giugno la sudafricana si era riscontrata nello 0,3% delle genotipizzazioni, passando oggi al 2%. «Abbiamo deciso in questo periodo in cui abbiamo pochi positivi — ha detto Moratti — di sequenziare tutti i tamponi positivi per tenere sotto controllo le varianti. Il quadro presenta numeri più alti rispetto a settimana scorsa perché li abbiamo sequenziati tutti e questo innalza i numeri rispetto alle varianti».
Non è l’unica novità: stamattina a Palazzo Pirelli è stata presentata la piattaforma lombarda di monitoraggio costante che analizza l’andamento del piano vaccinale anti-Covid e valuta l’impatto e l’efficacia della campagna in termini di casi positivi, ricoveri e decessi. «È un prototipo per il monitoraggio delle performance regionali — ha spiegato Moratti — che abbiamo presentato all’Istat, all’Iss, al ministero della Salute e all’Agenas. Quest’ultimo ha dato parere positivo e si è reso disponibile ad essere ente attuatore per estendere il progetto a tutte le regioni italiane».
Dalla piattaforma emerge un dato su tutti: quello dell’impatto della campagna vaccinale su decessi, ospedali e tamponi positivi. «La campagna vaccinale in Lombardia ha evitato oltre 2.100 decessi tra gli over 60: ben 1.701 soltanto tra gli ultraottantenni», ha illustrato il professor Giovanni Corrao, ordinario di Statistica medica dell’Università Bicocca di Milano, che ha presentato lo studio «Monitoraggio e valutazione del piano vaccinale anti-covid-19». Analizzando la fascia over 60 «la nostra piattaforma ha evidenziato che, con i vaccini, sono stati evitati più di 300 ingressi in terapia intensiva, quasi 5.000 ricoveri e oltre 10.000 infezioni da Covid».
La piattaforma illustra poi come in Lombardia siano stati ad oggi vaccinati «quasi tutti gli ospiti delle Rsa, le persone con elevata vulnerabilità, gli estremamente fragili e i medici di base», mentre «l’altissimo numero di somministrazioni quotidiane raggiunto ci consente di contare, rispetto al resto d’Italia, il numero più basso di persone ancora in attesa di vaccinazione». Infine, ha sottolineato Corrao, «con questa piattaforma sarà possibile valutare anche l’andamento e l’impatto della vaccinazione eterologa. Il nostro obiettivo è migliorare la qualità del servizio, correggere gli errori e risolvere eventuali criticità. Per questo sarebbe interessante estendere il modello anche ad altre regioni».
È stato quindi il responsabile della campagna vaccinale lombarda Guido Bertolaso a elencare i risultati raggiunti dal piano: «Anche ieri, martedì 22 giugno, è una Lombardia da record. Il 20% dei vaccini somministrati in Italia è stato effettuato in Lombardia che, fra l’altro, è la regione stabilmente in testa al rapporto fra dosi consegnate dal Commissario Figliuolo e somministrate (oggi al 96,5%)».
Relativamente alla richiesta della struttura commissariale di vaccinare tutti gli over 60 l’ex capo della Protezione civile spiega che «la Lombardia li ha vaccinati tutti: mancano solo quelli che hanno fatto il Covid e quelli che non vogliono vaccinarsi».
migranti invisibili per la vaccinazione 6
La copertura della popolazione over 60 è all’84% nella media nazionale, all’88% in Lombardia. Per questo motivo, il vaccino «AstraZeneca non serve più, eccetto le 300.000 dosi necessarie ai richiami», ha informato Bertolaso. Mentre a luglio potrebbe esserci qualche problema relativo a possibili minori forniture di vaccini a mRNA: «Alla Lombardia ne serviranno circa 2,8 milioni: abbiamo 100 mila prenotazioni al giorno fino al 4 agosto».
Infine le vaccinazioni ai senzatetto e agli stranieri privi di documento: la Regione stamattina ha spiegato che «per gli stranieri in possesso dei codici stp e per quelli in fase di emersione che hanno codici fiscali alfanumerici (quelli dati dalla prefettura) si sta implementando la piattaforma in modo che possano accedervi: entro pochi giorni potranno prenotarsi». Specificando, poi, che il via libera ci sarà a partire da questo weekend. Si sta «anche cercando di creare codici identificativi per consentire la prenotazione a chi è stanziale in Lombardia, ma non ha alcun documento».