Vera Viola per “il Sole 24 Ore”
Si contano sulle dita di una mano le imprese italiane che producono ultra-frigoriferi capaci di raggiungere la temperatura di -80 gradi richiesta per lo stoccaggio e il trasporto di vaccini anti Covid. E in particolare di quello prodotto dalla americana Pfizer che, per primo, sarà in distribuzione in Italia da metà gennaio. In questi giorni queste imprese raddoppiano la produzione per far fronte a una domanda in forte crescita e sperimentano nuove soluzioni tecnologiche. Ma lamentano di non aver ricevuto, né dal commissariato anti covid né da altre istituzioni, indicazioni su fabbisogno, organizzazione e programmi.
scatole di vaccino pfizer distribuite negli usa
La Angelantoni di Perugia è un' azienda storica del settore. «Produciamo ultra frigoriferi che possono stabilmente mantenere una temperatura di -80 gradi - spiega Gianluigi Angelantoni, presidente dell' omonimo gruppo - Questi nostri freezer possono contenere da 5mila a 15 mila flaconi di vaccino. Di solito produciamo circa 300 congelatori di questo tipo ogni anno; ma stiamo potenziando la produzione per più che raddoppiare e sfornarne almeno 60 al mese».
Angelantoni è una delle poche imprese italiane specializzate nei frigoriferi per il settore biomedicale, utilizzati per la conservazione di organi da trapianto, cellule staminali, tessuti tumorali da destinare alla ricerca. Nell' ultimo mese ha registrato un picco di ordini. «Solo a dicembre ci sono stati commissionati 127 congelatori - precisa il presidente - per il 90% richiesti dall' Italia. Non possiamo assumere altri impegni con consegna prima di febbraio».
Quali i committenti? «Per lo più ospedali, Asl e in alcuni casi la Regione. Due gare sono in corso, bandite da Regioni per vari centri ospedalieri. Il commissario Arcuri dice che Pfizer invierà le dosi di vaccino fino alla destinazione finale - conclude l' imprenditore perugino - Ma, a nostro avviso ci vorrà un hub capace di fare da polmone specie quando aumenteranno le quantità in distribuzione.
Dotarsi di magazzini refrigerati a meno 80 gradi è necessario».
La Angelantoni, con 300 dipendenti, nel 1961 è stata la prima a toccare la temperatura di - 100 gradi. Sua principale concorrente è la toscana Kw. Nata nel 1953, compete a livello mondiale con una ampia gamma di prodotti con temperature operative da -125°C a +300°C. «Le Regioni cominciano a muoversi - dice Stefano Fabiani presidente di Kw - ormai per quanto riguarda la nostra azienda siamo saturi di ordini con una capacità produttiva di 80 congelatori al mese. Ma non vedo rischi, di congelatori negli ospedali ce ne sono e laddove mancano ci sarà la possibilità e il tempo per dotarsene».
Intanto in Campania, un' alleanza punta a migliorare la distribuzione del vaccino anti covid. L' irpina Desmon che produce ultra congelatori per uso medicale e Tecnam, l' azienda della famiglia Pascale che costruisce aerei ultraleggeri, uniranno le forze per offrire una soluzione utile alla imminente distribuzione dei vaccini anti covid.
Tecnam e Desmon, hanno un progetto che si basa su prodotti e tecnologie già esistenti e certificate nei rispettivi ambiti di utilizzo: la loro proposta è sul tavolo del commissario Domenico Arcuri. Tecnam, con il velivolo bimotore Tecnam P2012 Traveller è in grado di operare da piste semi-preparate (erba o terreno) oltre che da aeroporti e in spazi di decollo e atterraggio, di soli 560 o 370 metri rispettivamente, potendo pertanto essere operativo anche presso aviosuperfici o aeroporti minori.
Il Tecnam P2012 Traveller, potrà contenere fino a 4 box refrigerati DVSS (con un carico di 160.000 dosi di vaccino): ciascun box refrigerato è infatti in grado di contenere circa 40.000 dosi di vaccino. Questo ha una capacità di mantenimento della temperatura fino a -86°C, senza utilizzo di ghiaccio secco e con capacità di mantenimento termico fino a 40 ore quando non collegato ad alimentazione elettrica.
Il velivolo Tecnam assicura la possibilità di raggiungere l' intero territorio nazionale, dall' aeroporto di Pratica di Mare, individuato dal Governo come hub per l' importazione dei vaccini, in meno di due ore alla velocità di crociera di 170 nodi. Desmon produce frigoriferi professionali per i settori food service e per il medicale. E tra questi ultimi un ultra congelatore a meno 80 gradi, utile per la conservazione del vaccino anti covid, la cui produzione partirà a metà gennaio.
Ma la società irpina è in grado di provvedere anche a quella che è la difficoltà maggiore da superare e che riguarda il trasporto, soprattutto in zone con scarsa disponibilità di energia elettrica. «La nostra soluzione per questa esigenza è una attrezzatura refrigerata, predisposta in modo da continuare a generare freddo anche in assenza di alimentazione elettrica, ma con la capacità del sistema di accumulare l' energia termica necessaria. Anche per questo secondo congelatore la produzione partirà a gennaio».
Questo prodotto è la riformulazione di un precedente progetto di Desmon realizzato in collaborazione con il Cnr, che consiste in un pozzetto congelatore con sistema a refrigerazione passiva che ha ricevuto il riconoscimento Smart Label per il design e la tecnologia.
I FRIGO PER LA CONSERVAZIONE DEL VACCINO
Desmon nasce nel 94, è una impresa familiare fondata da Corrado De Santis, suo fratello Ciriaco e sua moglie Federica Vozzella. Lo stabilimento industriale è nell' area di Nusco, in provincia di Avellino, una delle aree create dopo il terremoto dell' 80. Nel 2015 è stata acquisita dalla multinazionale americana Middleby Corporation Company quotata in borsa al Nasdaq con sede a Elgin, nell' Illinois. La produzione resta però in Campania.
Sempre a nord, opera nel settore del ghiaccio anche la Nocivelli Epta group, più orientata al settore food.
«Al momento non produrremo frigoriferi per i vaccini - dice Marco Nocivelli, presidente e ad della bresciana Epta, con 958 milioni di fatturato, seimila dipendenti, una mezza dozzina di marchi specializzati nella refrigerazione commerciale presenti in tutto il mondo - poiché di solito operiamo nel campo dell' alimentazione. Siamo però specializzati nei frigoriferi a temperatura ultra bassa».
Nocivelli che è anche ex presidente di Anima, l' associazione di categoria di Confindustria, aggiunge: «Parliamo di un comparto composto da poche aziende e con elevate competenze. Che si stanno attrezzando per far sì che il Paese non si ritrovi sprovvisto come è accaduto nella primavera scorsa per i dispositivi medici e i ventilatori».
E infine snocciola pochi dati: export per 2 miliardi con manutenzione compresa e circa 10mila dipendenti. I concorrenti internazionali, che pure sono presenti in Italia, sono di tutt' altra dimensione: ci sono tra gli altri, i giapponesi della Panasonic, i cinesi di Haier, per citarne solo alcuni. «Ma attenzione - puntualizza Angelantoni - ci vuole organizzazione per non rischiare di penalizzare le aziende italiane. Seconde a nessuno per tecnologia e più efficienti per il servizio».