Estratto dell'articolo di Irma D'Aria per www.repubblica.it
È protagonista di una delle parolacce più diffuse e lo vediamo disegnato sui muri delle città. Se ne parla molto. Ma spesso, neanche gli uomini sanno come funziona e come prendersi cura del pene nelle varie fasi della vita.
Nasce da qui l'idea del libro 'Wikipene. Manutenzione, prevenzione e cura' (Giunti editore). Partendo dal bambino, il testo analizza le varie fasi legate allo sviluppo, ma anche ai disturbi che interessano l'organo sessuale maschile fino ad arrivare alla terza età di un'epoca in cui stile di vita e sessualità sono ancora attivi.
Un argomento più che mai attuale all'indomani di un'emergenza sanitaria, quella del Covid, che ha avuto un impatto anche sulla sfera delle relazioni uomo-donna facendo emergere o aggravare problemi come la disfunzione erettile di cui soffrono circa tre milioni di italiani.
Il tabù
Ma perché si ha tanta reticenza a parlare e a fare domande sul pene, su come è fatto e come funziona? "Con circa duemila visite l'anno faccio informazione in un ambito dove ci sono ancora tanti tabù e molto imbarazzo. Ma a piccoli passi è necessario abbandonare l'idea che la salute del pene e tutto ciò che ruota attorno a esso sia un tabù, soprattutto tra i diretti interessati perché l'organo sessuale maschile può essere considerato come il barometro delle condizioni di salute", spiega Nicola Mondaini, professore associato di Urologia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università della Magna Grecia di Catanzaro, che ha scritto il libro con Patrizia Prezioso, professionista della comunicazione.
E che ci sia una donna tra gli autori è importante, visto che il 56% degli studenti della facoltà di Medicina è di sesso femminile ed è proprio l'Urologia uno dei campi dove le donne fanno più fatica ad affermarsi, proprio a causa dei tabù soprattutto nei pazienti più anziani.
Una questione di salute
Conoscere questa parte del corpo maschile non è soltanto una questione di sessualità ma anche di salute: "Per un decennio - spiega Mondaini - sono stato chiamato nelle scuole a visitare ragazzi, totalizzando nel tempo più di 25.000 consulti. Da questa analisi sul campo è emerso che un ragazzo su tre ha una patologia andrologica. È un dato pazzesco. Naturalmente, in queste sono comprese anche le piccole patologie che possono essere curate non appena vengono individuate".
Autopalpazione: il check-up ai testicoli
Come per la donna l'autopalpazione al seno rappresenta una verifica da fare costantemente per intercettare eventuali problemi, allo stesso modo quella dei testicoli lo è per l'uomo: "Purtroppo - fa notare Mondaini - l'autopalpazione dei testicoli è una pratica per nulla diffusa in Italia sempre a causa della poca informazione. Il tumore ai testicoli colpisce, infatti, in maniera più aggressiva nella fascia d'età dai 20 ai 40 anni, mentre è più raro dopo i 60: senza l'autopalpazione e l'osservazione allo specchio è impossibile fare una diagnosi del tumore in uno stadio ancora acerbo".
Per farla, servono pochi minuti. "Facciamo scorrere delicatamente ogni testicolo tra il pollice e l'indice. Tocchiamone tutta la superficie. La sua consistenza dovrebbe essere sempre la stessa. Poi cerchiamo l'epididimo e i vasi deferenti: sono strutture morbide, simili a tubicini, sopra e dietro il testicolo, e servono a trasportare gli spermatozoi. Prendiamo confidenza con la sensazione di questi cordoni. Cerchiamo grumi, gonfiori, qualcosa che non sembra al suo posto, anche se non causa dolore".
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