Comunicato di Paolo Marchetti, professore e Responsabile della UOC di Oncologia Medica B, Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Umberto I, Roma
"Che pena... Mentre i medici di tutta Italia mettono a rischio la propria salute, mentre sacrificano riposo e affetti per continuare la propria opera anche durante questa terribile epidemia, c’è chi rilancia notizie sbagliate e già parzialmente smentite.
E per cosa? Per lo scoop del secolo? No, solo per qualche visualizzazione in più.
La nostra resilienza potrebbe essere interpretata come ammissione di colpevolezza.
Nel rispetto delle ansie e delle paure dei nostri Pazienti, che meritano ben altra attenzione e considerazione, per i Colleghi della UOC di Oncologia Medica B, che hanno contratto il COVID-19 a causa della loro attività professionale e non certo perché impiegavano il loro tempo in “festini” e per gli altri nostri medici, che, rimasti indenni dall’infezione, si stanno prodigando per il bene dei malati, ritengo doverose alcune fondamentali precisazioni rispetto a quanto pubblicato sul web e su alcuni giornali tra ieri ed oggi.
1. Il 3 marzo non vi era alcuna limitazione alle riunioni del personale sanitario. Infatti, solo il giorno successivo 4 marzo 2020 è stato pubblicato il DPCM, che, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, sull’intero territorio nazionale imponeva, tra l’altro, le seguenti misure: ... a) sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità... h) nelle Università e nelle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, per tutta la durata della sospensione, le attività didattiche o curriculari possono essere svolte, ove possibile, con modalità a distanza, individuate dalle medesime Università e Istituzioni...
A conferma dell’assenza di restrizioni, nello stesso giorno 3 marzo, oltre alla sessione per l’esame finale della Scuola di Specializzazione in Oncologia, si è tenuta (prima della contestata riunione di commiato degli specializzandi) la riunione del Consiglio di Dipartimento di Scienze Radiologiche, Oncologiche e Anatomo-Patologiche (a cui hanno partecipato 29 medici e docenti, tra cui 2 medici e un amministrativo poi risultati positivi al test per il COVID-19), operanti presso il Policlinico Umberto I e una riunione collegiale tra oncologi e radioterapisti, presieduta dal Direttore del Dipartimento di Scienze Oncologiche, a cui hanno partecipato 13 medici, di cui uno successivamente positivo al test per il COVID-19.
2. Anche da un punto di vista temporale, la ricostruzione effettuata dalla stampa non è condivisibile, perché non corretta da un punto di vista clinico-epidemiologico. Al termine della seduta di specializzazione, si è svolta la contestata riunione degli specializzandi, durante la quale la dottoressa che si era specializzata ha voluto salutare i colleghi con cui aveva lavorato per 5 anni, essendo stata assunta in altra struttura sanitaria.
giulia grillo visita il policlinico umberto i di roma 7
Non un “festino”, ma un commiato, a cui molti degli intervenuti hanno dedicato solo un fugace saluto durato uno/due minuti. Il primario della UOC di Oncologia Medica B non era stato informato di questa riunione, a cui non ha ovviamente partecipato, a differenza di quanto affermato in alcuni articoli. Degli 11 presenti, 4 sono risultati positivi al test tra il 7 e il 9 marzo (di cui uno ha partecipato al Consiglio di Dipartimento e, quindi, è arrivato quando la riunione degli specializzandi era al termine). Tra le 20 persone afferenti alla UOC di Oncologia Medica B, che non hanno partecipato alla riunione di commiato della specializzanda, 5 sono risultati positivi al test per il COVID-19 tra l’8 e il 9 marzo.
Appare, quindi, evidente come le percentuali dell’epidemia all’interno della Oncologia Medica B siano non significativamente diverse ( chi-square test; p non significativo) e, quindi, perfettamente sovrapponibili tra coloro che hanno partecipato alla contestata riunione di commiato e coloro che non vi hanno partecipato, rendendo non plausibile il supposto e non provato nesso di causalità tra la riunione stessa e la diffusione dell’infezione, anche alla luce della concomitanza (e non sequenzialità) delle date di positività ai test.
Ritengo che questa ricostruzione degli avvenimenti chiarisca oltre ogni ragionevole dubbio quanto realmente avvenuto e meriti la più ampia diffusione sui mezzi di stampa, che hanno riportato informazioni fuorvianti e in parte errate."
info: http://www.salutedomani.com/results/coronavirus