Melania Rizzoli per “Libero Quotidiano”
Avete una cicatrice sulla pelle e volete cancellarla, renderla invisibile o eliminarla? Oggi è possibile ottenere il sospirato riassorbimento di questo segno indelebile restituendo alla cute cicatriziale un aspetto del tutto simile a quella sana.
La cicatrice cutanea è un normale evento di un processo di guarigione di una lesione della pelle avvenuta in seguito a un trauma, una malattia, una ustione o un intervento chirurgico, la sua estensione è direttamente proporzionale al danno subìto dalla cute stessa, e più lungo è il tempo necessario alla guarigione, maggiore sarà la possibilità che resti uno sfregio evidente.
A differenza di una ferita “normale” come l’abrasione, l’escoriazione o la semplice lesione epidermica superficiale quella profonda lascia un segno permanente sulla pelle, e le sue varianti cliniche dipendono da molti fattori, tra i quali il sesso, la localizzazione sul corpo, e soprattutto l’età del soggetto, poiché la giovinezza può essere un fattore negativo, in quanto più si è giovani, più la pelle è elastica, e più si innesca un processo di riparazione veloce, esuberante e quindi evidente, mentre in età senile le cicatrici risultano quasi invisibili.
Oggi i punti di sutura riassorbibili hanno migliorato di molto la cicatrizzazione, ma che sia estesa come quella di un taglio cesareo, di una rovinosa ferita, o di una ustione, oppure ridotta come quella legata all’asportazione di un neo o della tiroide, la formazione di una cicatrice porta con sè molti timori e insicurezze, soprattutto se localizzata nelle aree più visibili come il volto e il collo, e la mano del chirurgo, contrariamente a quanto si pensa, conta fino ad un certo punto, perché ci sono pazienti che hanno una cattiva rimarginazione e favoriscono riparazioni cutanee anomale e ispessite, come le ipertrofiche o quelle cheloidee, o persone affette da malattie metaboliche o immunologiche che rallentano ed alterano il processo di guarigione.
LINEE SOTTILI
Genetica a parte, oggi è possibile appiattire i segni cicatriziali fino a ridurli a linee sottili, chiare e quasi invisibili che restituiscono compattezza e levigatezza alla pelle, sia in caso cicatrici recenti, sia di lesioni vecchie di anni.
Naturalmente molto dipende dal tipo di cicatrice, dalla sua ampiezza e dalla regione corporea interessata, ognuna è differente dall’altra ed ognuna di esse richiederà specifici trattamenti, per cui le aspettative di miglioramento sono influenzate dalla “storia clinica” di ogni cicatrice.
Da anni la nuova frontiera per la cura dei segni permanenti cutanei passa per l’Alta Tecnologia dei sistemi Laser, RF, IPL, il Pulse Dye Laser ecc, che trattano in modo non chirurgico e indolore molte delle cicatrici antiestetiche rimuovendone il rossore, riducendone il volume e l’eventuale rilevatezza (utilizzati anche per rimozione di angiomi, cuperose, smagliature ecc), come anche i Laser più ablativi (Erbium Yag e CO2) applicati per migliorare la superficie ispessita delle lesioni cicatriziali (anche quelle da acne) in quanto rimuovono la cute indesiderata e danneggiata, fino al Laser frazionale Erbium Glass che agisce sul derma sotto-epidermico stimolando la rigenerazione di nuovo tessuto riparatore di superficie.
Tali trattamenti vanno eseguiti solo da personale sanitario specializzato, altrimenti il rischio è quello di incorrere in ulteriori problemi come macchie indelebili sulla pelle (ipercromie cutanee) dovute a bruciature per un errato utilizzo dei macchinari. A volte per trattare una cicatrice fino a renderla invisibile è necessario l’utilizzo combinato di due o più laser a diverse frequenze, ma i risultati sono senz’altro più che soddisfacenti.
Oggi però per le cicatrici traumatiche o chirurgiche che non hanno problemi particolari se non estetici, esistono trattamenti medici a base di creme e di cerotti contenenti quercetina, vitamina E e gel di silicone che sono in grado di riequilibrare le condizioni cutanee (umidità, tensione di ossigeno e temperatura) che favoriscono la guarigione della ferita già richiusa migliorando di molto l’esito cicatriziale, con schiarimento, appiattimento, riduzione della cicatrice ed effetto rigenerante dell’epidermide con azione levigante, donando ai tessuti un aspetto simile alla cute sana.
IL MASSAGGIO
I cerotti, dello stesso colore della pelle, vanno tagliati a seconda della estensione della lesione cutanea e applicati per circa tre mesi, e ad ogni cambio di cerotto (dopo 5/7 giorni) è utile massaggiare la cicatrice con i polpastrelli per orientare bene le nuove fibre di collagene, soprattutto se la linea cicatriziale appare rossa o rosacea, segno di reazione infiammatoria, condizione che consiglia di applicare anche pomate e gel ad hoc, tutti prodotti reperibili in farmacia, con fiale o creme a base di isoamminoacidi essenziali.
L’unico punto del nostro corpo dove un intervento chirurgico non produce mai cicatrici sono le palpebre, mentre in tutti gli altri settori qualunque ferita profonda regala il suo ricordo permanente, per cui se è possibile attenuarle e creano disagio è bene approfittarne, per ragioni estetiche e psicologiche, anche perché nella vita sono ben altre le ferite che non verranno mai guarite e cancellate da nessuna terapia, quelle del cuore e dell’anima, che anzi, quando profonde, restano sanguinanti per anni.