Carlo Ottaviano per “il Messaggero”
Dieci tonnellate di carne suina, per l'esattezza 9.420 chili, sarebbero potuti diventare 70-80 mila piatti di maiale all'agrodolce, straccetti in salsa di soia, ravioli al vapore e altre specialità orientali. Ma ieri mattina alla periferia di Padova sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza su un tir appena arrivato dall'Olanda.
Da lì la carne sarebbe stata distribuita ai ristoranti etnici del Nord Italia a un prezzo particolarmente basso nell'imminenza del Capodanno cinese (si celebra questo weekend). Invece, è stata bruciata perché potenzialmente contaminata dalla peste suina africana, una malattia virale che non si trasmette alle persone, ma che colpisce suini e cinghiali.
I RISCHI
Il virus altamente contagioso e spesso letale, si contrae anche col semplice contatto degli animali con pezzi di carne di capi malati. In Italia la malattia è sostanzialmente assente (nel 2019 solo quattro focolai a Nuoro e sei nell'Ogliastra). Per questo GdF e Sian (i servizi veterinari di igiene) non hanno minimamente indugiato nel distruggere la carne sequestrata. La provenienza, del resto, era non solo illegale ma quanto mai allarmante: nell'ultimo anno gli allevamenti cinesi sono stati sterminati dall'epidemia di peste.
Un dato preciso non c'è: si parla di almeno 110-130 milioni suini abbattuti, tanto da spingere i cinesi a comprare carne di maiale in altri continenti. Negli ultimi 12 mesi l'export dall'Europa di carne suina verso Pechino è così aumentato del 42 %. Il viaggio all'incontrario delle dieci tonnellate sequestrate a Padova ha quindi insospettito i Baschi verdi della Finanza che avevano puntato da settimane il loro faro sul commerciante all'ingrosso di Padova, di origine cinese (che lavora è stato precisato solo con ristoranti e negozi etnici).
carne cinese con peste suina sequestrata
L'importazione di carne suina dall'Oriente è vietata in tutta l'UE che però si dimostra vulnerabile. Ancora una volta il porto di sbarco è stato Rotterdam. Guarda caso lo stesso da dove sarebbe arrivata la Xylella, il batterio che da alcune piante ornamentali dell'America Centrale destinate a Gallipoli si è poi trasferito facendone strage - su milioni di ulivi pugliesi. Anche stavolta i controlli fito-sanitari olandesi si sono dimostrati carenti. Il carico di contrabbando era celato in un container con 23 mila chili di prodotti vegetali non in buone condizioni igienico-sanitarie per una interruzione della catena del freddo.
La carne era ammassata dietro le casse e i sacchi di verdura, frutta e vegetali essiccati. Né più, né meno di come si nascondono le partite di droga o le armi clandestine. Una palese volontà di dolo. L'eventuale diffusione della peste suina «metterebbe a rischio - secondo Confagricoltura - un comparto di quasi 9 milioni di capi, che vale oltre 11 miliardi di euro, tra produzione di carne e fatturato dell'industria dei salumi». Sotto accusa tornano quindi le frontiere colabrodo dell'Unione Europea, «ma anche aggiunge Coldiretti - i ritardi a livello nazionale causati da una burocrazia che non comprende l'urgenza di tracciare gli alimenti che arrivano ai consumatori».
I CONTROLLI
padova sequestrata carne cinese con peste suina
«Le nostre aziende agricole afferma da parte sua la Cia Agricoltori Italiani - sono sottoposte a decine di verifiche l'anno da parte delle autorità competenti. Lo stesso deve avvenire per le carni provenienti dall'estero». L'operazione di ieri, secondo la ministra all'Agricoltura Teresa Bellanova, dimostra comunque che «il nostro sistema di prevenzione, repressione, controllo e tutela si dimostra tra i migliori al modo». Di appena un mese fa è però la denuncia del Beuc, l'organizzazione europea che rappresenta le associazioni di consumatori, secondo cui le 470 mila ispezioni compiute nel 2008 sono drasticamente calate a 176 mila lo scorso anno.
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