1 – IL VACCINO APPROVATO PRIMA DI NATALE
ADRIAN HILL - IL PROFESSORE CHE GUIDA LA SPERIMENTAIZONE DEL VACCINO DI OXFORD
“Il vaccino contro il coronavirus di Oxford deve ottenere l'approvazione prima di Natale in modo che possa essere utilizzato per medici e anziani prima che siano terminate le sperimentazioni finali”. Lo ha detto Adrian Hill, il professore che guida il progetto. Il vaccino secondo Hill sarà disponibile entro la fine dell’anno per le fasce protette, e all’inizio del 2021 per tutti gli altri.
2 – AZZARDO PROPAGANDISTICO BRITANNICO CONTRO RAGIONEVOLE PRUDENZA ITALIANA?
Da www.cronacaoggi.com - notizie dall’italia e dal mondo scelte da Marco Benedetto
Vaccino anti Coronavirus in consegna dal 2 novembre negli ospedali di Londra. Il vaccino è quello noto come Oxford Astra-Zeneca, prodotto anche a Pomezia (Roma). Ma in Italia entro giugno 2021. Vuol dire che in Italia si produce il vaccino ma prima, anzi first gli inglesi. Alla faccia di quelli che dicono prima gli italiani. Sarà invece prima gli operatori sanitari e gli anziani. Inglesi. E da gennaio anche a tutti gli altri. Inglesi. Poi gli italiani. O è solo azzardo propagandistico britannico contro ragionevole prudenza italiana?
DAGONOTA
La risposta alle domande di Marco Benedetto è semplice: il vaccino di Astrazeneca/Oxford/IRBM sarà pronto a metà novembre. Non facendo più parte dell'Ema, il Regno Unito potrà distribuire il vaccino anti-coronavirus non appena terminata la fase tre della sperimentazione, senza aspettare l'ok dell'Unione Europea...
3 – COME MAI IL VACCINO ANTI-COVID PIÙ AVANZATO DEL MONDO, SVILUPPATO DA JENNER INSTITUTE DELLA OXFORD UNIVERSITY E LA SOCIETÀ IRBM DI POMEZIA, VERRÀ PRODOTTO E DISTRIBUITO IN ESCLUSIVA DALLA MULTINAZIONALE BRITANNICA ASTRAZENECA E NON DA UNA AZIENDA ITALIANA? QUINDI COSTRETTI A PREGARE BORIS JOHNSON DI DARCI QUALCHE DOSE? (DAGOSPIA DEL 2 MAGGIO 2020)
4 – VIRUS, VACCINO DI OXFORD GENERA RISPOSTA IMMUNITARIA NEGLI ANZIANI
Il vaccino contro il Covid sviluppato dall'università di Oxford, in collaborazione con l'azienda farmaceutica AstraZeneca, genera una forte risposta immunitaria tra gli anziani, il gruppo più vulnerabile: è quanto scrive il Financial Times, parlando di "speranze" generate dai trial.
Le sperimentazioni cliniche di questo vaccino sono nella fase 3, l'ultima prima di sapere esattamente se è sicuro e se permette di proteggere la popolazione dalla malattia (dopodiché ovviamente bisognerà attendere l'approvazione degli enti regolatori prima che il vaccino possa essere immesso sul mercato).
Comunque, due fonti citate dal quotidiano come al corrente degli studi in corso hanno sostenuto che il vaccino in questione genera gli anticorpi e i cosiddetti linfociti T tra gli anziani (le cellule il cui compito principale è identificare e uccidere gli agenti patogeni invasori o le cellule contagiate).
"Grazie alla forza economica e organizzativa della leader del progetto, la multinazionale AstraZeneca, abbiamo cominciato a produrre il vaccino" contro Covid-19 "già da mesi - spiega Piero Di Lorenzo, presidente dell'Irbm di Pomezia, il centro che ha sviluppato insieme all'università di Oxford il candidato vaccino prodotto da AstraZeneca, ospite di 'Omnibus' su La7 - Il ministro Speranza è stato attivo ed efficace nell'inserirsi nel gruppo di testa dell'Ue per prenotare i vaccini. Se tutto andrà bene, è ragionevole aspettarsi che le prime dosi di vaccino, 2-3 milioni, arrivino in Italia entro la fine dell'anno. Il contratto tra AstraZeneca e l'Ue prevede la consegna di 300 milioni di dosi entro giugno 2021. In Italia ogni mese arriveranno in Italia una decina di milioni di dosi. Entro giugno 2021, tutti quelli che vorranno vaccinarsi in Italia potranno farlo".
Non per spargere facile ottimismo, ma per rispondere ad una giusta fame di informazione: è assolutamente credibile che la sperimentazione del progetto AstraZeneca-Oxford possa arrivare a conclusione con le sperimentazioni di fase III a fine novembre-metà dicembre - ha aggiunto - E' ragionevole pensare che entro la fine dell'anno possa esserci la validazione. Alla fine della sperimentazione, la documentazione viene data alle agenzie regolatorie che normalmente impiegano 6-12 mesi per completare il processo. In questa situazione, che non è normale visti milioni di malati e di morti, sono certo che le agenzie si daranno da fare per eliminare tutti i tempi burocratici e per accelerare il processo senza minimamente cancellare regole relative alla sicurezza".
"Ho visto una statistica dell'Istat, prevede che il 75% degli italiani è pronto a vaccinarsi: è ragionevole che il 75% degli italiani entro giugno 2021 sia vaccinato", ha stimato Di Lorenzo. "Nei protocolli un vaccino diventa tale se garantisce come minimo il 50% di efficacia. Nelle sperimentazioni di fase I già pubblicate, il vaccino presentava un'efficacia del 90% che con un richiamo può arrivare al 95%".
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