https://www.tpi.it/2018/12/26/bimba-dieta-vegana-rachitica/
Pane tostato, avena, banane e latte di riso: erano questi gli unici alimenti di cui si è nutrita per tutta la vita una bambina di appena un anno e mezzo. A costringerla alla dieta ferrea sono stati i genitori, che ora dovranno scontare parecchi anni di carcere per lo stato di malnutrizione in cui versava la piccola.
I fatti sono avvenuti a Sidney, Australia. La madre, 32 anni, e il padre, 34, hanno ammesso di aver causato “gravi danni” alla figlia, che, quando è stata trovata, pesava meno di cinque chili. I medici hanno giudicato la piccola pericolosamente sottopeso.
Secondo la ricostruzione del tribunale di Sidney, la dieta rigorosamente vegana della bambina consisteva in una tazza di latte di avena e latte di riso, accompagnata da appena mezza banana al mattino, per colazione. A pranzo e a cena, invece, la piccola mangiava solo un toast su cui i genitori spalmavano della marmellata o del burro di arachidi e, ancora, avena.
I genitori hanno provato a difendere la loro scelta e, soprattutto, a spiegare che se la bimba mangiava appena quei quattro prodotti era perché rifiutava di mangiare altro. L’hanno definita “schizzinosa”, i genitori, perché alla figlia avevano offerto più di una volta anche del riso, delle patate e del tofu, ma lei aveva rifiutato di mangiare.
I medici che hanno visitato la bambina hanno evidenziato enormi carenze nel suo organismo. Rilevanti soprattutto le carenze di calcio, fosfato, vitamina B12, vitamina A, ferro e zinco. Anche la vitamina D – particolarmente importante per il benessere delle ossa – era, secondo i dottori, a livelli “inaccettabili”. Questa forte carenza, infatti, ha portato la bimba a soffrire di rachitismo, malattia alle ossa causata proprio dalla malnutrizione.
Uno dei medici che ha preso in cura la piccola ha riferito ai media che la piccola era in condizioni gravissime: “Era come floscia, non riusciva neanche a gattonare“, ha specificato. Le autorità non hanno potuto che aprire immediatamente un’indagine: i due sono finiti davanti ai giudici e i loro figli (tre in tutto) sono stati dati in affidamento.