Mauro Evangelisti per “il Messaggero”
«Il coronavirus clinicamente non esiste più, bisogna ripartire, terrorizzare il Paese è qualcosa di cui qualcuno si deve prendere la responsabilità» attacca il professor Zangrillo; «sta mandando un messaggio sbagliato e pericoloso, confonde le idee agli italiani» replicano Governo e Comitato tecnico scientifico. Sempre dal Cts, il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità: «Non posso che esprimere grande sorpresa e assoluto sconcerto per le dichiarazioni rese dal professor Zangrillo. Basta semplicemente guardare al numero di nuovi casi di positività a Sars-CoV-2 per avere dimostrazione della persistente circolazione in Italia del nuovo coronavirus».
Intanto, sul fronte dei dati ieri c'è stata una frenata dei nuovi casi (355, di cui 210 in Lombardia e 54 in Piemonte) e dei morti (75). Il caso esplode nel pomeriggio, il professor Alberto Zangrillo, direttore di terapia intensiva del San Raffaele di Milano, ospite di Raitre a In 1/2 ora in più dice: «Clinicamente il nuovo coronavirus non esiste più». Un'affermazione forte, non inedita però per Zangrillo.
ACCUSE
Ne conseguono accuse al Cts e alla linea del rigore del Governo. «Sono tre mesi che tutti ci sciorinano una serie di numeri che hanno evidenza zero. Siamo passati da Borrelli a Brusaferro e tutti questi cos'è che hanno portato? A bloccare l'Italia, mentre noi lavoravamo. Adesso noi che abbiamo visto il dramma chiediamo di poter ripartire velocemente, perché vogliamo curare le persone che altrimenti non riusciamo a curare. Non ce ne frega del campionato o delle vacanze ma dobbiamo tornare a un Paese normale. Ci sono tutte le evidenze affinché, da oggi, questo Pese possa tornare ad avere una vita normale».
ALBERTO ZANGRILLO - IN PRIMA LINEA CONTRO IL CORONAVIRUS
Altri argomenti: «Circa un mese fa sentivamo epidemiologi temere a fine mese-inizio giugno una nuova ondata e chissà quanti posti di terapia intensiva da occupare. In realtà il virus dal punto di vista clinico non esiste più. Questo lo dice l'università Vita e Salute San Raffaele, lo dice uno studio del direttore dell'Istituto di virologia Clementi, lo dice il professor Silvestri della Emory University di Atlanta».
Silvestri, da giorni, in una rubrica che dagli Usa tiene su Facebook (Pillole di ottimismo), parla di una ritirata del virus; nominato dal primario del San Raffaele, Silvestri spiega: «Sull'aspetto specifico per cui Zangrillo mi chiama in causa, cioè l'osservazione che la carica virale nei tamponi naso-faringei positivi per Sars-CoV-2 è più bassa adesso che a inizio epidemia, si tratta di dati di laboratorio molto solidi ed in corso di pubblicazione. Sulla modalità di espressione di Zangrillo si può discutere».
Un altro sostenitore della linea dell'ottimismo è il professor Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova: «Sars-CoV-2 si sta adattando a noi, sta perdendo virulenza e forza». Sia chiaro: tutti questi scienziati prendono comunque le distanze dalla follia negazionista.
In serata le risposte dal Ministero della Salute e dal Cts. La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa: «Se le cose vanno meglio è merito del lockdown; in attesa di evidenze scientifiche a sostegno della tesi della scomparsa del virus, della cui attendibilità saremmo tutti felici, invito a non confondere le idee degli italiani, favorendo comportamenti rischiosi». Per il Cts il professor Luca Richeldi, direttore di Pneumologia al Gemelli: «Il virus circola ancora ed è sbagliato dare messaggi fuorvianti che non invitano alla prudenza. Basta vedere la situazione in Paesi, come Russia, Messico o India».