Dagotraduzione dal DailyMail
Una dieta a base di zuppe e frullati a basso contenuto calorico potrebbe aiutare ad eliminare le pillole per la pressione e a tenere a bada il diabete.
Il servizio sanitario inglese sta testando una rigorosa dieta di 850 calorie al giorno che potrebbe aiutare a risolvere alcune malattie. La sperimentazione è conseguenza di un importante studio medico che ha mostrato come quasi un terzo dei pazienti nutriti a zuppe e frullati sono riusciti a sconfiggere il diabete di tipo 2.
I ricercatori, che in un altro studio stanno controllando 143 volontari, si sono accorti che dopo 12 settimane di dieta a beneficiarne era anche la pressione sanguigna, probabilmente per via della perdita di peso e della riduzione del sale. All’inizio dello studio, a 69 di loro è stato tolta la pillola per la pressione. A fine dieta, due terzi non ha più avuto bisogno di assumerla. E più di un quarto non ne faceva uso due anni dopo.
I ricercatori affermano che i medici sono stati riluttanti a riconoscere la perdita di peso come trattamento efficace per le persone in sovrappeso con ipertensione arteriosa, o a prendere in considerazione la possibilità di eliminare farmaci come betabloccanti e ACE-inibitori. Ma concludono che la dieta è sicura ed efficace, a patto che un medico di famiglia controlli la pressione sanguigna e reintroduca i farmaci se necessario.
i frullati di verdure fanno bene a colazione
Il coautore dello studio, il professor Roy Taylor, dell'Università di Newcastle, ha dichiarato: «I miei pazienti, come tanti, non amano ingerire più compresse e questo studio è perché ora possiamo rassicurarli sul fatto che interrompere le compresse per la pressione sanguigna non è solo sicuro ma anche buono per la loro salute».
«Abbiamo dimostrato che, quando viene raggiunta e mantenuta una sostanziale perdita di peso, i pazienti possono gestire efficacemente sia la pressione sanguigna che il diabete di tipo 2 senza farmaci».
I dati sulla dieta nei pazienti obesi, che hanno ridotto il loro apporto da 3.000 a 850 calorie al giorno, hanno portato il servizio sanitario nazionale ad annunciare un progetto pilota a settembre.