Estratto dell’articolo di Marco Antonellis per www.ilgiornaleditalia.it
L’Organizzazione mondiale della Sanità è tornata ad alzare il livello dell’attenzione sull’incombente malattia “X” che, nonostante sia ancora sconosciuta, è attesa da tutta la comunità scientifica come nuovo morbo destinato a diffondersi in tutto il mondo e che, secondo le stime dell’Oms, potrebbe essere 20 volte più letale del Covid-19.
“Tutti gli anni l’Oms stila una lista delle malattie emergenti. Abbiamo inserito Mers, Zika, Ebola. Ma abbiamo detto anche che ci sono cose che potrebbero succedere e che oggi non conosciamo. Gli ha abbiamo dato il nome di ‘malattia X’” aveva spiegato il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus in uno degli ultimi interventi sul tema.
Tedros Adhanom Ghebreyesus - oms
Il numero uno dell’Organizzazione mondiale della Sanità è tornato a ribadire l’allarme per una nuova pandemia, sottolineando che “allo stato attuale delle cose, il mondo resta impreparato per la prossima ’Malattia X’ e per la prossima pandemia. Se accadesse domani, ci troveremmo ad affrontare molti degli stessi problemi che abbiamo dovuto affrontare con il Covid-19″.
A questo proposito, a quanto ci rivelano fonti da noi interpellate, c'è la concreta possibilità che da maggio venga attivato dall'Oms il protocollo PRET (Preparedness and Resilience for Emerging Threats). PRET è un approccio che applica una “modalità di lente di trasmissione” alla preparazione alle future pandemie.
Il PRET allineerà le parti interessate intersettoriali, compresi i leader, i partner esecutivi e gli Stati membri, attorno a un approccio comune che sfrutta le capacità fondamentali trasversali (IHR 2005) per gruppi di agenti patogeni con requisiti di preparazione e risposta simili, tenendo conto anche delle loro specificità. […]
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