COVID: CONTAGI RADDOPPIATI IN UN MESE, +58% I RICOVERI.
Estratto dell’articolo di www.quotidiano.net
Continua a salire il numero dei contagi Covid. “Da 3 settimane consecutive si rileva la progressiva ripresa della circolazione virale – osserva la Fondazione Gimbe – dalla settimana 2-8 novembre a quella 23-29 novembre il numero dei nuovi casi settimanali è aumentato da 26.855 a 52.175 (+94,3%)”. Praticamente siamo di fronte a un raddoppio delle infezioni.
Contagi sottostimati
Peraltro, rispetto all’effettiva circolazione del virus Sars Cov-2, responsabile del Covid, “il numero dei contagi è largamente sottostimato – fa notare il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta – perché il sistema di monitoraggio, dopo l'abrogazione dell'obbligo di isolamento per i soggetti positivi, poggia in larga misura su base volontaria”. [...]
Ricoveri e morti
Crescono anche i ricoveri in area medica: da 3.632 fino a 5.741 +58% in 4 settimane (1-29 novembre), in terapia intensiva da 99 a 170 (+71,7%), nello stesso arco temporale. I numeri esigui in rianimazione dimostrano che raramente la malattia evolve in forme serie. Ma “l'incremento dei posti letto occupati in area medica conferma che nelle persone anziane, fragili e con patologie multiple può aggravare lo stato di salute richiedendo ospedalizzazione e/o peggiorando la prognosi delle malattie concomitanti”. [...]
I decessi sono raddoppiati nelle ultime 4 settimane: da 148 nella settimana 26 ottobre-1 novembre a 291 nella settimana 23-29 novembre (figura 5), per un totale di 881 decessi. Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, si tratta quasi esclusivamente di over 80.
Le varianti Eris e Pirola
Le varianti che circolano in Italia appartengono al ceppo di Omicron ì; l'ultima indagine rapida dell'ISS, effettuata su campioni notificati dal 13 al 19 novembre 2023, segnala come prevalente (52,1%) la variante EG.5 ( Eris) con un aumento (dall'1,3% al 10,8%) della variante BA.2.86 (Pirola). Varianti che sono classificate come di “interesse” ma non preoccupanti. Eris e Pirola sono in grado di dribblare “moderatamente” l’immunità da vaccinazione o da pregressa infezione. Per questo si diffondono rapidamente. Secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), non ci sono evidenze che causino una malattia più grave.
Vaccini, coperture basse. A chi sono consigliati
I tassi di copertura vaccinale restano molto bassi negli over 60, ed in particolare negli over 80, la categoria più a rischio di complicazioni legate al Covid. Al Sud sono prossimi allo zero. Al fenomeno della 'stanchezza vaccinale' – dice Gimbe – e alla continua disinformazione sull'efficacia e sicurezza dei vaccini, si aggiungono “ritardo nella consegna e distribuzione insufficiente, mancata attivazione della chiamata attiva dei pazienti a rischio, difficoltà tecniche dei portali web di prenotazione”. [...]
Con l’epidemia di influenza rischi di tenuta per il SSN
Alla popolazione la Fondazione Gimbe rivolge l'invito a “mantenere comportamenti responsabili: perché nei prossimi mesi il vero rischio reale del COVID-19, insieme all'epidemia influenzale, è quello di compromettere la tenuta del Servizio Sanitario Nazionale, già profondamente indebolito e molto meno resiliente, in particolare per la grave carenza di personale sanitario”.
L’incidenza
Nella settimana 23-29 novembre l'incidenza dei nuovi casi oscilla da 1 caso per 100mila abitanti della Sicilia a 183 del Veneto - ricostruisce il report Gimbe - Rispetto alla settimana precedente i nuovi casi aumentano in 15 Regioni: dal +3,7% del Veneto al +43,4% della Sardegna. In calo le restanti 6 Regioni: dal -3,5% della Provincia Autonoma di Trento al -32,3% dell'Umbria. In 80 Province si registra un aumento dei nuovi casi: dal +1,5% di Trieste al +60% di Matera. Nelle restanti 21 Province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -0,2% di Salerno al -50% di Messina); […]
2 – MASSIMO ANDREONI: "IL GOVERNO DOVEVA MUOVERSI PRIMA CON 40 MORTI AL GIORNO NON SI PUÒ BANALIZZARE"
Estratto dell’articolo di Paolo Russo per “la Stampa”
Sui ritardi della campagna vaccinale non fa sconti al governo Massimo Andreoni, direttore scientifico della società di malattie infettive e professore all'Università Tor Vergata di Roma.
Il ministero della Salute ha convocato oggi una cabina di regia sui vaccini. Ci si poteva muovere prima?
«La sensazione è che si cerchi di chiudere la stalla a buoi già scappati. Bisogna portare i vaccini negli studi dei medici senza pretendere che questi vadano a prenderseli da sé e occorre autorizzare le vaccinazioni anti covid anche in farmacia. E poi sarebbe bene incentivare l'uso di monoclonali e antivirali tra i fragili e i grandi anziani. Occorreva farlo prima, ma meglio tardi che mai».
Cosa pensa dell'idea di ripristinare gli open day?
«Tutto quello che rende più facile l'accesso alla vaccinazione va bene e gli open day vanno in questa direzione».
Basteranno?
«No. Bisognerà fare una campagna di comunicazione finalizzata a sensibilizzare non solo i cittadini ma anche i medici di famiglia, indispensabili al successo della campagna».
In troppi finora hanno lanciato messaggi fuorvianti?
«Purtroppo si. Si è voluto banalizzare a tutti i costi una malattia che è meno pericolosa di prima ma banale non è, tanto da aver fatto 8.500 morti da inizio anno, mentre con la media di oltre 40 decessi al giorno dell'ultima settimana saremmo a quasi il doppio di quelli che fa l'influenza. Non si possono più sentire frasi del tipo "muoiono solo gli ultraottantenni". Andatelo a dire a chi li piange».
Perché anziani e fragili si sono tenuti lontani dal vaccino?
«Un po' di stanchezza vaccinale c'è ed era prevedibile. Ma questa disaffezione è anche frutto di grossolani errori di comunicazione. Invece di voler rassicurare ad ogni costo bisognava dire che sì, il Covid è meno pericoloso di una volta, ma può ancora far male ad anziani e fragili se non vaccinati […] Ma si è preferito lanciare altri messaggi. Anche se ora abbiamo dei vaccini proteici adiuvati che sembrano proteggere più a lungo».
A cosa si riferisce?
«Al vaccino Novavax, quello che piace di più ai No vax che senza motivo hanno paura dell'Rna messaggero. Verrà approvato a breve dall'Aifa e potrà aiutare la campagna».
Il ministero pensa di acquistare anche quello di Moderna. Non si rischia di aumentare lo spreco?
«Sì e ci si poteva pensare prima a non acquistare solo Pfizer. Noi lo avevamo suggerito a settembre di diversificare l'offerta. Molti che hanno fatto Moderna ora vogliono fare il richiamo con lo stesso prodotto, quindi per non perdere per strada questa fetta di popolazione sarà bene usarlo». […]
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