QUI IL REPORT INTEGRALE (IN ITALIANO!)
L'ABSTRACT
http://imperial.ac.uk/mrc-global-infectious-disease-analysis/covid-19/report-20-italy/
le morti in lombardia dopo la riapertura secondo l imperial college
L’Italia è stato il primo paese in Europa ad affrontare l’epidemia di COVID-19. Al 1° Maggio 2020, le autorità sanitarie italiane hanno riportato 28,238 decessi a livello nazionale. Per controllare l’epidemia, il governo italiano ha imposto una serie di interventi non-farmaceutici, tra cui la chiusura di scuole ed università, il distanziamento sociale e la quarantena, compreso il divieto di assembramenti pubblici e di effettuare spostamenti non essenziali. In questo rapporto, modellizziamo gli effetti degli interventi non-farmaceutici sulla trasmissione, utilizzando dati sulla mobilità media. Stimiamo che il numero medio di riproduzione (una misura dell'intensità di trasmissione) sia attualmente inferiore a uno per tutte le regioni italiane, e in modo significativo per la maggior parte di esse.
le morti in liguria dopo la riapertura secondo l imperial college
Nonostante l’alto numero di decessi, la percentuale della popolazione che è stata infettata da SARS-CoV-2 (il tasso d’attacco) è lontana dalla soglia dell’immunità di gregge in tutte le regioni italiane, con il più alto tasso d’attacco osservato in Lombardia (13.18% [10.66%-16.70%]). L’Italia andrà a rilassare le attuali misure di contenimento a partire dal 4 Maggio 2020. Visto il controllo ottenuto ad oggi tramite l’implementazione dagli interventi non-farmaceutici, prendiamo in considerazione tre scenari per le prossime 8 settimane: uno scenario in cui la mobilità rimane la stessa della quarantena, uno scenario in cui la mobilità ritorna al 20% dei livelli pre-quarantena, e uno scenario in cui la mobilità ritorna al 40% dei livelli pre-quarantena.
piazza san marco a venezia riapertura dopo il lockdown da coronavirus
Gli scenari esplorati presuppongono che la mobilità venga riscalatain modo uniforme, che il comportamento rimanga uguale a quello precedente agli interventi non-farmaceutici, che non vengano introdotti interventi farmaceutici, e non include la riduzione di trasmissione tramite il tracciamento dei contatti, i test e l’isolamento di casi confermati o sospetti. Nuovi interventi, come l’aumento del numero di tamponi e il tracciamento dei contatti, contribuiranno verosimilmente alla riduzione della trasmissione; per questo motivo le nostre stime devono essere viste come proiezioni pessimistiche. Troviamo che, in assenza di ulteriori interventi, anche un ritorno del 20% ai livelli di mobilità pre-quarantena potrebbe causare un aumento dei decessi molto maggiore di quanto si sia verificato nell’attuale ondata, in diverse regioni.
piazza san marco a venezia riapertura dopo il lockdown da coronavirus
Futuri aumenti nel numero dei decessi verranno osservati dopo l’aumento dell’intensità di trasmissione e quindi una seconda ondata non sarà immediatamente evidente con il monitoraggio giornaliero dei decessi. I nostri risultati suggeriscono che sia la trasmissione di SARS-CoV-2, che la mobilità devono essere monitorate attentamente nelle settimane e nei mesi a venire. Per compensare l’aumento di mobilità che si verificherà con il rilassamento degli interventi non-farmaceutici attualmente in vigore, l'adesione alle misure di distanziamento sociale raccomandate insieme ad una sorveglianza intensificata della trasmissione nella comunità con tamponi, il tracciamento dei contatti e l’isolamento tempestivo degli infetti sono di fondamentale importanza per ridurre il rischio di ripresa della trasmissione.
la metro dopo la riapertura a milano metro a roma fase due fase due FASE DUE A COSENZA - TAVOLI AFFOLLATI A CORSO MAZZINI 1 nonni e nipoti si riabbracciano a milano