DONNE, SE SOFFRITE PER LA CELLULITE PRENDETEVELA CON I FRANCESI, L’HANNO "INVENTATA" LORO – NEL ‘600 E ‘700 QUELLO CHE OGGI VIENE CONSIDERATO UN INESTETISMO ERA VALORIZZATO E MESSO IN RISALTO NEI QUADRI – DAL 1933, QUANDO PER LA PRIMA VOLTA NE PARLÒ LA RIVISTA “VOTRE BEAUTÉ”, SI INIZIÒ A CONSIDERARLA UN DIFETTO DA CURARE - NEL 1968 NE PARLÒ “VOGUE” E DA LÌ INIZIÒ L’OSSESSIONE…

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Martina Manfredi per www.repubblica.it

 

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Non è un caso se tra i diversi ideali estetici, a fare da scuola e avere più successo in tutto il mondo è stata la bellezza alla francese (e in particolare alla parigina). Dai primi decenni del Novecento in poi, la Francia si è conquistata il ruolo di patria dell’industria cosmetica e Parigi quello di capitale mondiale della bellezza: è qui che, complici le riviste femminili francesi, si è affermato il canone estetico - tuttora dominante - che vuole le donne slanciate e longilinee.

 

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Per questo non deve sorprendere troppo che quello che oggi viene considerato come il più odiato degli inestetismi, ovvero la cellulite, sia proprio un’invenzione francese. L’ultimo a ricostruirne la storia è stato un video di Le Monde ripreso da Internazionale, che racconta come e perché una comunissima manifestazione cutanea - riguarda circa il 90% delle donne - è stata trasformata in un inestetismo. Di seguito la storia della cellulite in sei tappe.

 

1. I secoli pre-grassofobia

Lo standard di bellezza femminile prima del Novecento era ben diverso da quello odierno: ce lo ricordano molte tele del Seicento, del Settecento e dell’Ottocento - da Diana e Callisto di Pieter Paul Rubens alle donne nude dipinte da Francois Boucher e Gustave Courbet.

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Nei loro quadri la cellulite viene celebrata come forma di bellezza, evidenziandola e ritraendola in primo piano. Oggi guardando questi dipinti siamo in grado di riconoscerla, ma all’epoca la cellulite non "esisteva": non era proprio un argomento, tanto che la parola è nata solo nella seconda metà dell’Ottocento.

 

2. La prima definizione di cellulite

La parola "cellulite" compare per la prima volta in Francia precisamente nel 1873, nella dodicesima edizione del Dizionario di Medicina scritto dai medici Émile Littré e Charles-Philippe Robin. In particolare, i due dottori usano la parola cellulite per indicare "un’infiammazione del tessuto cellulare o laminare", senza mai fare riferimento all’adipe o al grasso o all’aspetto "buccia d’arancia".

 

3. La nascita del problema della cellulite

Il periodo tra le due guerre mondiali, dagli anni Venti agli anni Quaranta del Novecento, è la culla del concetto di cellulite per come lo intendiamo oggi. È in questo periodo, infatti, che alcuni medici francesi cominciano a parlare di cellulite, in modo sempre più allarmista, associandola a delle formazioni di grasso sotto pelle, ed è in questo stesso periodo che la cellulite fa il salto dai libri di testo medici al lessico comune.

 

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Il percorso non è lineare ed è frutto di una concatenazione di eventi: come spiega la tesi della professoressa Rossella Ghigi sulla storia della cellulite (la fonte più approfondita sull’argomento, usata anche dal video di Le Monde), bisogna considerare che in quest’epoca la scienza medica avanza tanto velocemente quanto l’espansione dell’industria della bellezza, a sua volta definita da rivoluzioni del costume e della società.

 

4. Il ruolo delle riviste femminili

Nel periodo tra le due guerre, infatti, la donna diventa sempre più autonoma e centrale nella società e, mentre le mode del tempo invitano ad accorciare le gonne e andare in spiaggia con il costume da bagno, il corpo femminile viene sempre più analizzato (e criticato).

 

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In questo, come ricorda Ghigi, le riviste femminili dell’epoca hanno un ruolo determinante: la lotta alla cellulite si trasforma da questione medica a estetica quando, nel 1933, il concetto di cellulite appare per la prima volta in un numero del magazine Votre Beauté.

 

Visto che all’epoca cosce e glutei si mostravano pochissimo, la cellulite viene descritta come un problema che riguarda soprattutto la parte inferiore della gamba e la nuca, le parti più scoperte (complice anche la moda dei tagli di capelli à la garçonne, lanciata da Coco Chanel). Da questo momento in poi l’ossessione dilaga: sempre più lettrici chiedono consigli a riguardo e, nel disperato inseguimento del nuovo modello estetico longilineo, la lotta alla cellulite diventa universale.

 

5. L'ossessione verso il grasso degli Anni Sessanta

Negli anni Sessanta la questione della cellulite ha ormai valicato la Francia e preso piede anche nel resto del mondo, America in primis. Vogue è il primo numero in lingua inglese a parlare di cellulite nel 1968 con l’articolo Cellulite: il grasso che non sei mai riuscita a perdere, dove una giovane donna racconta come è riuscita a sbarazzarsi della cellulite grazie a un mix di esercizio fisico, dieta, postura corretta e massaggio della pelle con uno speciale mattarello.

 

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Di pari passo con l’ossessione verso la cellulite, infatti, si moltiplicano anche i rimedi per contrastarla: produttori cosmetici e saloni di bellezza intravedono fin da subito l’interesse commerciale e il mercato assiste a un boom di prodotti anticellulite (guaine, massaggiatori, impacchi, creme, trattamenti, fino agli attuali laser, ultrasuoni, onde d’urto, radiofrequenza, eccetera).

 

6. La cellulite oggi: malattia o inestetismo?

Oggi la cellulite viene trattata dalla cosmetica e della medicina estetica come una malattia, ma sulle sue cure non c’è unanimità. Il video di Le Monde fa riferimento a uno studio francese del 2015 che sottolinea la dubbia efficacia di tutti gli attuali rimedi per la cellulite ("non esistono prove chiara dell’efficacia", si legge nelle conclusioni dello studio), salvando in parte il trattamento con le onde d’urto, capace di dare "alcuni benefici". Lo studio ricorda che la cellulite non è una malattia propriamente detta, ma su questo molti dermatologi non sono d'accordo.

 

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"La cellulite è una vera e propria patologia, identificata in medicina con il nome scientifico di panniculopatia edemato fibro sclerotica (PEFS)", ci dice la dottoressa Valentina Amadu, medico chirurgo specialista in dermatologia e venereologia. Che cos'è esattamente la cellulite?

 

"La cellulite è un’infiammazione del tessuto sottocutaneo che di riflesso coinvolge anche l'epidermide e il derma. L'aspetto cosiddetto 'buccia d’arancia' non è una patologia, ma è una manifestazione della riserva di grasso, senza pericoli per la salute", continua la dermatolga.

 

Questo è il punto che fa riflettere di più: per quanto considerata da molti dermatologi una patologia, la cellulite in sé non è pericolosa per la salute, quindi si cura principalmente per motivi estetici. "Bisogna valutare se la cellulite è sintomo di qualche altra problematica, come un'insufficienza venosa, linfatica o ormonale: in questo caso va curato il problema all'origine, altrimenti la cellulite si cura principalmente per motivi estetici", chiarisce la dottoressa Amadu.

 

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Quello che sorprende è che la cellulite riguarda circa il 90% delle donne e si forma indipendentemente dalla forma fisica: proprio perché è così ampiamente diffusa, le sue cause sono ancora poco chiare. "Le cause della cellulite sono molto varie, dalla predisposizione genetica al fumo, dalla sedentarietà ai fattori ormonali, fino alla dieta sregolata", spiega la dermatologa.

 

"L'eziopatogenesi della cellulite rimane ancora un enigma, ma il derma e il tessuto sottocutaneo sono coinvolti da soli o in combinazione e diversi sono i fattori che sembrano interessati nella comparsa di questo inestetismo", aggiunge Elisabetta Fulgione, dermatologa dell’Università degli Studi della Campania Vanvitelli e Tesoriere Nazionale SIME (Società Italiana di Medicina Estetica).

 

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Tuttora misteriosi sono anche i meccanismi che portano alla formazione della cellulite: "Non sono stati chiariti tutti i meccanismi alla base della PEFS, ma grande importanza riveste il cattivo funzionamento della microcircolazione venosa e linfatica, che provoca rallentamento del flusso sanguigno a livello dei capillari, ristagno linfatico e riduzione dell’irrorazione", continua la dottoressa Fulgione.

 

"A oggi sappiamo, dunque, che il meccanismo alla base della cellulite è piuttosto complesso e le alterazioni che portano all’ inestetismo cutaneo si verificano per lo più a livello dell’ipoderma, lo strato più profondo della pelle".

 

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Parlare di "cure" per qualcosa di così diffuso e innocuo per la salute, forse, è fuori luogo: meglio parlare di rimedi, tenendo a mente che, come ricorda la dottoressa Fulgione, "non esiste una terapia risolutiva per la cellulite, ma si può intervenire per prevenire evoluzione, ridurre i segni e i sintomi più importanti".

 

In questo senso, "l'ultima frontiera sono le micro onde - il macchinario si chiama Onda Coolwaves® - che scendono in profondità nell’ipoderma e sciolgono il grasso stimolando le fibre di collagene e il tessuto connettivo intorno ai globuli adiposi, levigando così l'aspetto buccia d’arancia", ci dice la dottoressa Amadu. I risultati? "Ci sono studi che ne dimostrano l'efficacia, ma i risultati variano molto da persona a persona". Come molti rimedi che, appunto, non sono cure. Perché se non c'è qualcosa di pericoloso per la salute, non c'è nulla da curare.

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