Federico Fubini per il “Corriere della Sera”
Quando ieri Mauro Ferrari si è svegliato in America, dove vive dall' 8 marzo, il mondo stava reagendo al suo annuncio da ore. Sul Corriere , Ferrari martedì notte ha annunciato le dimissioni dal ruolo di presidente del Consiglio europeo della ricerca dopo appena tre mesi. Motivazione: a Bruxelles, le sue iniziative di contrasto a Covid-19 erano state insabbiate. Ma poche ore dopo la Commissione e il consiglio scientifico dell' ente, che gestisce più di due miliardi l' anno in fondi per la ricerca, hanno fatto sapere che il consiglio stesso gli aveva chiesto di dimettersi il 27 marzo.
È così, professore?
«Ho ricevuto solo telefonate di alcuni componenti del consiglio, mai documenti.
Non so esattamente su cosa hanno votato: il consiglio scientifico non ha autorità di porre termine al mio contratto. Certo, quando mi sono dimesso sapevo che c' era scontentezza, lo ricordo nel mio intervento sul Corriere . È una delle ragioni per cui lascio. Il mio interesse a un programma mirato su Covid-19 non è condiviso».
Le rimproverano di non essersi presentato a vari incontri import
anti.
«Non è vero, e comunque non è ciò che mi hanno detto in quelle telefonate. A me hanno detto che c' era scontento che avessi assunto l' iniziativa di incoraggiare la ricerca sul Covid-19, e le iniziative che avevo intrapreso su richiesta diretta della presidente Ursula von der Leyen».
Dicono che lei ha mantenuto varie attività negli Stati Uniti. È vero?
«Le mie attività negli Stati Uniti sono tutte precisamente elencate nel mio contratto, che è pubblico e concordato con il commissario Ue dell' epoca, Günther Oettinger.
Ho fatto solo ciò che la Commissione stessa aveva già approvato nel conferirmi il mandato. E sono stato remunerato solo per i giorni in cui ho lavorato per il Cer: ogni mese ho mandato un resoconto soggetto ad approvazione. I membri del consiglio scientifico sanno tutto questo fin dall' inizio».
Ma fanno capire che lei comunque era assente
«Non dicono che sono bloccato negli Stati Uniti dagli inizi di marzo. Prima mi hanno tenuto in quarantena in Colorado. Quando poi sono stato lasciato andare, ormai l' Europa aveva bloccato i voli dagli Stati Uniti. Ho una figlia a Houston e sono venuto qui, dove vivo in un Airbnb in condizioni di lockdown . Ho sempre aggiornato il Cer ed è vergognoso che ora si dica una cosa del genere. Del resto la richiesta della Commissione a tutti è di lavorare in teleconferenza e da un mese mi alzo alle due di notte per tenere orari europei lavorando con il personale del Cer. Non capisco in cosa lo smart working dal Texas sarebbe diverso da quello dal soggiorno di casa a Bruxelles».
Allora perché il consiglio scientifico del Cer voleva farla dimettere?
«Il contratto del presidente Cer è con la Commissione, come Special Advisor. Non c' è un rapporto diretto di lavoro con il Cer. Ci sono state negli anni molte tensioni fra la Commissione e quel consiglio, che afferma la propria indipendenza. Loro vogliono un approccio bottom up , con proposte di ricerca dal basso.
Io ho cercato di salvare vite nella tragedia dell' epidemia, avviando un programma di ricerca che integrasse bottom-up e top-down, per arrivare prima in clinica».
Dicono che quell' attività di ricerca è già finanziata.
«Ci sono degli studi finanziati dal Cer da anni, di grande importanze scientifica, ma sono ricerche teoriche, a 15-20 anni di distanza dall' applicazione pratica. Insieme a quelli ci vogliono anche programmi di ricerca per salvare la vita a chi la rischia nell' immediato futuro».
La accusano anche di "iniziative personali nella Commissione". Cosa?
«Ho ricevuto una richiesta personale, diretta e scritta da Ursula von der Leyen di proporre un piano di intervento sul Covid-19. Ci ho lavorato a lungo, anche replicando ad alcune sue domande specifiche. Infine von der Leyen mi ha chiesto di presentarlo a un suo team, nella versione finale del 22 marzo. E con questo ho fatto una lunga teleconferenza. Mi hanno fatto i complimenti, scritti, poi non ne ho saputo più nulla».
Chi ha il documento?
coronavirus, il video messaggio di ursula all'italia 1
«Von der Leyen. Se vuole, solo lei può renderlo noto».
GUNTHER OETTINGER GUNTHER OETTINGER