Estratto dell’articolo di Margherita De Bac per www.corriere.it
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I contagi di Sars-CoV-2 in una settimana sono aumentati del 44% rispetto ai 7 giorni precedenti. Torna la paura?
«No e lo affermo con decisione. Negli ospedali la situazione è tranquilla. Evitiamo di diffondere allarme», non soffia sul fuoco il direttore della prevenzione al ministero della Salute, Francesco Vaia.
Quali comportamenti mantenere in questa fase?
«Prudenza. Da parte di cittadini e autorità sanitarie»
Che cosa può fare il cittadino?
«Un esempio banale. Con starnuti, tosse o altri sintomi respiratori non prenderà i mezzi pubblici senza indossare la mascherina. E non abbraccerà i nonni. Ricordarsi che il Covid colpisce fragili e anziani». (leggi qui le disposizioni su stop a isolamento )
In ufficio?
«Stesso discorso. Non andare al lavoro se si sta male, usare mascherina FFP2 per prevenire contagio. Vale per tutte le infezioni respiratorie».
È una nuova ondata?
«No. È un aumento di casi atteso. Dopo ogni estate viene osservato un rialzo. I numeri però sono ben diversi dagli scorsi anni».
Eppure siamo alle prese con nuove sotto varianti, ora c’è Eris e all’orizzonte Pirola.
«Tutte derivano dalla variante Omicron che ben conosciamo. I virus devono sopravvivere all’ambiente e nel tempo perdono aggressività, guadagnando in contagiosità. Così sta succedendo. Il Sars-CoV-2 resta comunque insidioso, lo ripeto, per anziani e fragili».
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In che direzione va la circolare che uniforma le regole sui tamponi in ospedale?
«Partiamo dal presupposto che il Covid può diventare una malattia severa quando colpisce persone fragili. Sulla base di questa priorità, si raccomanda di mettere in atto misure di prevenzione per evitare che i pazienti più suscettibili vengano in contatto con altri pazienti e operatori contagiosi. Regioni e società scientifiche sono d’accordo sulle nuove indicazioni».
Francesco Vaia DELLO SPALLANZANI 2
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La campagna vaccinale per la prevenzione del Covid parte a ottobre, parallelamente a quella sull’influenza. I vaccini sono raccomandati a over 60, fragili di ogni età, donne incinte. Le dosi sono in arrivo?
«Fra ottobre e novembre Pfizer consegnerà all’Italia 9.170.932 milioni di dosi. Nell’ultimo trimestre del 2023 attendiamo 2.932.200 dosi dall’azienda Novavax. Per ora non sono previsti quantitativi da parte di Moderna».
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I Paesi dell’Ue hanno contrattato autonomamente quantitativi e prezzi o Bruxelles ha centralizzato l’accordo con le industrie, come negli anni dell’emergenza pandemica?
«C’è un contratto centralizzato fino al 2026. L’Italia per ora ha acquistato 36.647.522 dosi su una dotazione di 60.866.811 stabilita dall’Ue, al prezzo di circa 19 euro ciascuna. Se ne dovessero servire altre, verranno pagate la metà».
Temete di dover buttare via altre scorte di vaccini in eccedenza come purtroppo è successo in passato?
«Sì, per questo l’Italia ha chiesto e ottenuto di poter scaglionare gli acquisti, basandosi sui dati delle campagne antinfluenzali».
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