“DOBBIAMO RIMODULARE IL CERTIFICATO VERDE” – IL GREEN PASS È APPENA ARRIVATO CHE GIÀ C'È CHI LO VUOLE CAMBIARE! IL  SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE SILERI: “LA PROTEZIONE DALLA VARIANTE DELTA C' È DOPO DUE DOSI DI VACCINO, ASPETTEREI 14 GIORNI PER L’ANALISI DEI DATI DAL REGNO UNITO” – L'UNICA CERTEZZA È CHE LA VARIANTE INDIANA È MOLTO PIÙ PREVALENTE IN ITALIA DI QUANTO PENSIAMO: SE VOGLIAMO EVITARE DI TORNARE IN ZONA ROSSA BISOGNA SEQUENZIARE IL VIRUS E ACCELERARE CON LE VACCINAZIONI

-

Condividi questo articolo


Francesca Angeli per "il Giornale"

GREEN PASS GREEN PASS

 

Il coronavirus muta velocemente e le varianti impongono cambi di strategia in corsa. Per arginare Delta e Delta plus non basta una sola dose e dunque è probabile che occorra rivedere il via libera agli spostamenti con il green pass. Al momento il certificato verde viene rilasciato anche dopo una sola somministrazione (lo hanno già scaricato quasi 14 milioni di italiani) ma il governo sta ragionando sull' ipotesi di rendere obbligatorio l' aver già ricevuto il richiamo per ottenerlo.

 

variante delta variante delta

A confermare la necessità di rivedere il meccanismo del green pass è il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri.

 

Alla luce della rapida diffusione della variante Delta, dice Sileri, potrebbe essere necessario «rimodulare il green pass dopo la prima dose di vaccino» anche se per il sottosegretario non è un passo da fare subito lasciando la valutazione in mano agli scienziati.

VARIANTE DELTA COVID VARIANTE DELTA COVID

 

«Aspetterei un paio di settimane ma se è vero che la protezione da questa variante c' è dopo due dosi di vaccino, è chiaro che, oltre a correre con le seconde dosi, dobbiamo rimodulare il certificato verde - riflette Sileri - Al momento è prematuro dirlo. Aspetterei 14 giorni per l' analisi dei dati che arrivano del Regno Unito e per il controllo della prevalenza della variante Delta in Italia, attualmente vicina al 20%».

 

variante delta variante delta

Ma c' è chi pensa che attendere due settimane non sia una buona idea con i contagi che nel Regno Unito ieri sono schizzati a oltre 22mila in 24 ore. E soprattutto sono molti gli esperti che ritengono sia stato un azzardo dare il via libera con una sola dose «a prescindere» come ribadito dal professor Francesco Vaia direttore sanitario dell' Inmi Spallanzani: «Si deve partire per le vacanze soltanto dopo il richiamo». Per Sileri però non è stato un errore visto che «quando è stato formulato i dati mostravano che andava bene» e non serve una modifica del passaporto verde» immediata anche se è necessario «metterla in cantiere» in prospettiva attendendo la verifica dell' efficacia del vaccino contro le varianti dopo la seconda dose. In quest' ottica si valuta anche la necessità di ridurre l' intervallo di tempo tra la prima e la seconda dose.

TEST VARIANTE DELTA TEST VARIANTE DELTA

 

È in fase di pubblicazione su Lancet uno studio che confermerebbe l' efficacia protettiva di AstraZeneca a lunga durata anche dopo una sola dose.

 

Efficacia che poi sarebbe potenziata con un richiamo a distanza di addirittura 45 settimane. Il vaccino Vaxzevria provoca un aumento «fino a 18 volte della risposta anticorpale quando l' intervallo tra prima e seconda dose arriva fino a 45 settimane, un risultato misurato dopo 28 giorni dal richiamo», evidenzia lo studio che sottolinea un risultato migliore «con un intervallo di dosaggio di 45 settimane tra la prima e la seconda dose: i titoli anticorpali erano quattro volte superiori rispetto a un intervallo di 12 settimane».

 

VARIANTE DELTA IN LOMBARDIA VARIANTE DELTA IN LOMBARDIA

Se poi si somministra una terza dose almeno 6 mesi dopo la seconda i livelli anticorpali «aumentano di sei volte e si mantiene la risposta delle cellule T». Positiva la risposta contro le varianti: «una terza dose ha anche determinato una maggiore attività neutralizzante contro le varianti Alfa, Beta e Delta».

 

Il dato più aggiornato sulla presenza della variante Delta in Italia registra una percentuale del 16,8. Ma il punto è che l' attività di sequenziamento è ancora troppo scarsa nel nostro Paese. Il governo punta a potenziarla e su questo fronte alcune regioni come Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna puntano a sequenziare fino al 100% di tutti i nuovi casi.

green pass green pass

 

Infine resta come extrema ratio il ritorno delle zone rosse per eventuali focolai della temuta variante. Ipotesi avanzata dal coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli.

green pass per viaggiare green pass per viaggiare GREEN PASS GREEN PASS variante indiana variante indiana SINTOMI VARIANTE DELTA SINTOMI VARIANTE DELTA VARIANTE INDIANA COVID VARIANTE INDIANA COVID green pass green pass VARIANTI CORONAVIRUS VARIANTI CORONAVIRUS

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DA UNA PARTE, DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…

DAGOREPORT - IL GIUBILEO SI AVVICINA E IN VATICANO MONTA UNA INCAZZATURA PROFONDA PER LA NOMINA DI ALESSANDRO GIULI AL MINISTERO DELLA CULTURA – L’80% DEL PATRIMONIO ARTISTICO ITALIANO È RIFERIBILE ALL’ARTE SACRA VOLUTA DALLA CHIESA, E IL GOVERNO DELLA "CRISTIANA" GIORGIA CHE FA? SCEGLIE UN NEO-PAGANO CHE BLATERA DELLA "CENTRALITA' DEL PENSIERO SOLARE", CHE "SIAMO FIGLI DEL FUOCO E DELL'ACQUA" (MAI DI DIO) - SENZA CONTARE CHE ALLA GUIDA DELLA BIENNALE C'E' L'APOSTATA BUTTAFUOCO (DA CRISTIANO E' DIVENTATO MUSULMANO SCIITA) - VIDEO: QUANDO GIULI SU RAI2 SUONAVA IL PIFFERO INVOCANDO LA “GRANDE NUTRICE” 

CHI CRITICA I MASSACRI DI NETANYAHU, DIVENTA IPSO FACTO ANTISEMITA? – IN VATICANO SONO IRRITATI PER LE REAZIONI SCOMPOSTE DELLA COMUNITÀ EBRAICA, DA EDITH BRUCK A RUTH DUREGHELLO, ALLE PAROLE DI BERGOGLIO SULLA GUERRA IN MEDIORIENTE - IL PONTEFICE HA "OSATO" DIRE: “BISOGNA INDAGARE PER DETERMINARE SE CIÒ CHE STA ACCADENDO A GAZA È UN GENOCIDIO” - COME SI FA A SCAMBIARE PER ANTISEMITISMO UNA LEGITTIMA OSSERVAZIONE CRITICA DI FRONTE AL MASSACRO IN CORSO? – PAPA FRANCESCO NON È CHEF RUBIO: HA SEMPRE RICONOSCIUTO IL DIRITTO ALL’AUTODIFESA DI ISRAELE. MA COME PUÒ LA PIÙ ALTA AUTORITÀ MORALE DEL MONDO TACERE DI FRONTE A 45MILA MORTI PER 1200 VITTIME DELLA STRAGE DI HAMAS ?