“LA PIÙ GRANDE VITTIMA DEL COVID È STATA LA VITA INTIMA, LE RELAZIONI” – IL FILOSOFO MAURIZIO FERRARIS RAGIONA SUGLI EFFETTI A LUNGO TERMINE DELLA PANDEMIA: “È LÌ, SU QUESTO INTRECCIO DI MICROSTORIE APPARENTEMENTE MARGINALI RISPETTO AL CORSO DEL MONDO, CHE IL VIRUS HA LASCIATO LA SUA IMPRONTA PIÙ FORTE, E UN INDOLENZIMENTO CHE, PROPRIO COME NEI LIVIDI, FA PIÙ MALE IL GIORNO DOPO”

-

Condividi questo articolo


Estratto dell'articolo di Maurizio Ferraris per il “Corriere della Sera”

 

isolamento covid isolamento covid

All’inizio di ottobre 2019 ero a Wuhan per una conferenza. Di lì a poco ci sarebbero stati i giochi mondiali militari che, si dice, sono stati il principale veicolo di diffusione del virus.

 

Ma ovviamente non sospettavo nulla, e come la stragrande maggioranza degli abitanti del Pianeta mi immaginavo un futuro che sarebbe stato la normale prosecuzione del passato.

 

[…] l’umanità nel suo insieme non si aspettava nulla di simile. Tanto è vero che quando, all’inizio del marzo 2020, ci fu il primo lockdown, molti pensarono che sarebbe durato una settimana.

 

maurizio ferraris maurizio ferraris

Pareva inconcepibile che il mondo andasse avanti con l’umanità chiusa in casa per più di qualche giorno. Da allora sono passati tre anni e qualche mese, e proprio in questi giorni l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è detta fiduciosa sulla fine dello stato pandemico entro il 2023.

[…]

 

Non sappiamo per quanti anni sopravviveranno nelle nostre città le indicazioni per le distanze di sicurezza, proprio come a lungo, nel dopoguerra, rimasero le frecce per i rifugi antiaerei. Ancora troviamo le raccomandazioni a indossare i guanti, che nei primissimi tempi della pandemia apparivano come fondamentali. Il che ci dimostra quanto l’evento avesse colto di sorpresa l’umanità, e quanto poco sapessimo del virus.

 

ansia e depressione post covid 19 ansia e depressione post covid 19

È proprio questo non sapere che ha scatenato la reazione antitetica, quella del complottismo, ossia dell’idea di sapere tutto, di aver capito che il virus era in realtà uno stratagemma per far passare un colpo di stato, che con il pretesto del virus imponeva lo stato di emergenza e la dittatura sanitaria.

 

Sebbene questo timore sia stato alimentato — in qualche caso — in modo strumentale, la sua origine è molto più autentica e ingenua: consisteva, semplicemente, nel tentativo di ricondurre a cause umane, e dunque note, l’evento ignoto e irrazionale (nel senso che i virus non possiedono strategie) che si stava facendo avanti.

 

depressione post covid depressione post covid

[…] In questo quadro, una tradizionale protagonista delle pestilenze, la religione, è apparsa come una semplice comprimaria. Limitandosi al cattolicesimo, non ci sono state processioni per invocare la clemenza divina e le messe sono state sospese perché il distanziamento sociale costituiva anche per le autorità religiose un precetto incontestabile.

 

E il Papa non ha abbozzato alcun tentativo di teodicea (ossia non ha cercato di giustificare Dio che avrebbe permesso il male), ma, d’accordo del resto con la linea del suo pontificato, ha visto nella pandemia la conseguenza dell’atteggiamento irrispettoso degli umani nei confronti della natura.

medici covid medici covid

 

Per completare il quadro, il virus è stato una conferma della fine della globalizzazione, ossia di un sogno a lungo sognato ma che, come sappiamo bene, ormai non convince più nessuno.

 

Fenomeno globale per eccellenza, la pandemia ha avuto delle risposte altamente differenziate a seconda dei grandi blocchi in cui è diviso il potere mondiale. Ogni blocco ha avuto il suo vaccino, le sue strategie, le sue norme.

 

[…]

 

Sin qui, tuttavia, i cambiamenti legati alla sfera pubblica e storica. Il vero e grande cambiamento è avvenuto però nella vita dei singoli, e non parlo tanto del lavoro, l’ambito in cui le trasformazioni sono apparse più clamorose, ma delle relazioni interpersonali, che in moltissimi casi sono state trasformate, spesso spezzate, proprio da una alterazione della vita che non era stata messa in conto.

long covid 4 long covid 4

 

Per non parlare dell’enorme long Covid psicologico che ha investito i bambini e gli adolescenti alle prese con due anni di insegnamento a distanza. Non troppo sorprendentemente, questi effetti sulle vite delle persone non erano minimamente inclusi tra le minacce del Covid, giacché la salute fisica e l’economia sembravano i due veri punti critici.

 

long covid 5 long covid 5

Ma a ben vedere la più grande vittima è stata la vita intima, le relazioni, la convivenza in coppia o in famiglia, così come le prospettive esistenziali dei singoli in quanto collegati con la loro vita relazionale. È lì, su questo intreccio di microstorie apparentemente marginali rispetto al corso del mondo, che la pandemia ha lasciato la sua impronta più forte, e un indolenzimento che, proprio come nei lividi, fa più male il giorno dopo.

maurizio ferraris maurizio ferraris long covid 3 long covid 3 long covid 2 long covid 2 isolamento covid isolamento covid

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

CHI CRITICA I MASSACRI DI NETANYAHU, DIVENTA IPSO FACTO ANTISEMITA? – IN VATICANO SONO IRRITATI PER LE REAZIONI SCOMPOSTE DELLA COMUNITÀ EBRAICA, DA EDITH BRUCK A RUTH DUREGHELLO, ALLE PAROLE DI BERGOGLIO SULLA GUERRA IN MEDIORIENTE - IL PONTEFICE HA "OSATO" DIRE: “BISOGNA INDAGARE PER DETERMINARE SE CIÒ CHE STA ACCADENDO A GAZA È UN GENOCIDIO” - COME SI FA A SCAMBIARE PER ANTISEMITISMO UNA LEGITTIMA OSSERVAZIONE CRITICA DI FRONTE AL MASSACRO IN CORSO? – PAPA FRANCESCO NON È CHEF RUBIO: HA SEMPRE RICONOSCIUTO IL DIRITTO ALL’AUTODIFESA DI ISRAELE. MA COME PUÒ LA PIÙ ALTA AUTORITÀ MORALE DEL MONDO TACERE DI FRONTE A 45MILA MORTI PER 1200 VITTIME DELLA STRAGE DI HAMAS ?

DAGOREPORT - EIA EIA TRALLALÀ! - COME UN SABATO SERA DI PIPPO BAUDO, LA QUADRIENNALE 2025/2026 SARÀ “FANTASTICA”, MA OVVIAMENTE ANCHE UN PO’ “FASCISTA” - NEL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI DI ROMA, A CURA DI LUCA BEATRICE, VERRANNO ESPOSTE, INSIEME A QUELLE DI 50 GIOVANI ARTISTI, ANCHE LE OPERE PRESENTATE ALLA QUADRIENNALE DEL 1935, CHE FU INAUGURATA DAL DUCE (VIDEO) – ALESSANDRA MAMMÌ SU FB CHIOSA: “IN CONFERENZA STAMPA, QUEL CHE MI HA PIÙ STUPITO È CHE SE QUESTA DESTRA DEVE RIPROPORCI UNA "SUA" CULTURA È COSTRETTA A TORNARE AL 1935... MA NEL FRATTEMPO NON POTEVA FARSI VENIRE QUALCHE IDEA?’’ – VIDEO