Estratto dell’articolo di Riccardo Luna per “la Repubblica”
«[…] Se pensiamo che le uniche armi contro il virus siano le mascherine e tenere le persone chiuse in casa, stiamo sbagliando tutto. […]». Alessandro Vespignani, 55 anni, fisico, è il direttore del laboratorio della Northeastern University di Boston […]
Intanto con diecimila casi al giorno il tracciamento dei contagi è saltato: Immuni è stata scaricata da 9 milioni di persone ma ha mandato segnalazioni di appena 900 positivi. Perché non funziona?
«[…] la app contro il virus è una cosa bellissima ma funziona solo se gli crei un mondo intorno. […] ho la app e poi che succede? Ho qualcuno con cui parlare? Posso contattare un medico più velocemente? Posso fare subito un test? Senza queste cose la app fa addirittura paura. Ti arriva una notifica di un contatto a rischio e sei solo».
immuni app per il coronavirus 5
[…] «[…]Era invece il momento per assumere studenti, o disoccupati, e addestrarli a stare in un call center di questo tipo. Si dovevano creare i navigator del Covid».
[…] Guardiamo al futuro ideale: ti arriva la notifica di Immuni, chiami un call center nazionale, ti risponde subito un navigator e che succede?
«Che puoi fare subito il test. Le file che ho visto in Italia sono una follia. Ci sono modi semplici per gestirle: il contact tracer che ti risponde al telefono può darti l'ora esatta in cui farai il test. Oppure lo prenoti via Immuni. In Germania lo fanno già». […]
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