Estratto dell’articolo di Enrico Fierro per “la Repubblica”
«Le Regioni vogliono scaricare la responsabilità di questo disastro e chiedono al governo di certificare la loro assoluzione. Non ho mai visto un simile concentrato di demagogia e populismo». Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia dell' Università di Padova, è come al solito diretto e definitivo. Rilegge il documento stilato dai presidenti delle Regioni come Luca Zaia e Stefano Bonaccini, e la bocciatura è totale. «Escludere gli asintomatici dal tracciamento è una catastrofe annunciata. Sono irresponsabili».
Professore, perché dice questo?
TAMPONE COVID CORONAVIRUS DRIVE IN
«La vera lotta contro il virus è una lotta contro chi lo trasmette. […] rimango stupito quando ancora qualcuno ha il coraggio di sostenere che gli asintomatici non siano un problema».
Qual è la strada da seguire?
«Tracciamento e prevenzione, queste sono le parole d' ordine. Tutti i programmi che hanno avuto successo nel contrasto del virus erano basati sul tracciamento degli asintomatici. La Cina ha fatto 9 milioni di tamponi, per prendere gli asintomatici. E oggi parliamo di modello-Wuhan».
[…] «Non sono stati in grado di predisporre la macchina necessaria per fare i tamponi […] siamo in questa situazione perché da maggio a settembre nessuno ha saputo mettere in piedi un piano come quello della Cina. Come si fa a non capire che il tampone è uno strumento di agibilità sociale? Loro vogliono il sigillo del governo per mascherare il loro fallimento».
In caso di contatto con un positivo il tampone agli asintomatici si fa al decimo giorno. Non basta?
«[…]Servono diagnosi con i test molecolari, integrazione con strumenti informatici per il tracciamento e logistica per consentire alle persone di accedere ai test. Se ho il dubbio di essere positivo devo poter fare il tampone subito e, con me, tutti coloro con cui sono venuto in contatto negli ultimi 5 giorni». […]