Il farmacologo Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri, è stato ospite del programma "L'imprenditore e gli altri" condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell'Università Niccolò Cusano, su Cusano Italia Tv (canale 264 dtt).
Sulla sospensione del vaccino Astrazeneca. “La sospensione temporanea della vaccinazione di fronte a questi fatti è un atto dovuto, per ragioni precauzionali –ha affermato Garattini-. Ci sono le commissioni che valuteranno e io penso che in 4-5 giorni avremo una risposta.
Ci sono Paesi come la Gran Bretagna dove sono state utilizzate milioni di dosi e non ci sono problemi. Poi bisogna dire che in Italia ogni giorno muoiono circa 1800-2000 persone, che qualche persona muoia avendo preso il vaccino il giorno prima fa parte della realtà, il vaccino non dà l’immortalità, protegge soltanto dai danni indotti dal covid.
Noi sappiamo che c’è un rapporto di causa-effetto tra il virus e il trombo-embolismo, non tra il vaccino e il trombo-embolismo, che poi ci possa essere qualche lotto che dà degli effetti collaterali più intensi nessuno lo può escludere, ma bisogna sempre considerare il rapporto benefici-rischi, se avessimo avuto il vaccino non avremmo avuto 100mila morti.
Gli effetti collaterali sono pochissimi, sono moltissime le persone che non hanno avuto nessun effetto, come me ad esempio. Io ho fatto il Pfizer, ma se potessi fare anche Astrazeneca per dare l’esempio lo farei domani. Io non sono contrario all’idea che si debbano dare spiegazioni, la comunicazione finora è stata pessima, perché la gente ha tutto il diritto di avere dei dubbi.
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Tutti dobbiamo essere dubbiosi perché siamo di fronte ad un evento straordinario, ma è compito del governo e delle autorità regolatorie dare spiegazioni e non solo una volta. Prima di tutto deve essere una comunicazione indipendente, commissionata dal governo a qualcuno che gode di credibilità e dovrebbe essere giornaliera.
Se voi pensate che continuiamo ancora oggi a dare i dati regionali sulla base dei numeri assoluti, è una comunicazione falsa, un morto nel Molise sono 6 morti in Lombardia, ma la gente percepisce come se in Lombardia ci fosse la catastrofe e nelle altre Regioni non ci fosse niente.
Adesso si dà il dato del rapporto tra positivi e tamponi, ma se di tamponi se ne facesse uno al giorno avremmo zero casi. Dobbiamo cercare di informare la gente sul valore dei numeri.
Ovviamente per la situazione di questo vaccino sono preoccupato, speriamo che presto la situazione venga risolta. Astrazeneca di vaccini ce ne dà pochi, ha ridotto del 60%, avremo qualcosa nel secondo trimestre che vuol dire la fine di giugno, noi abbiamo bisogno di accelerare l’acquisto di vaccini perché ne abbiamo troppo pochi, abbiamo sbagliato completamente tutto, abbiamo ordinato Pfizer e Moderna a novembre, quando già a maggio gli Usa e la Gran Bretagna così come Israele avevano già ordinato”.
Se Astrazeneca venisse bloccato, cosa farà chi ha già fatto la prima dose? “Ci sono 12 settimane di tempo tra la prima e la seconda dose, se poi dovesse venire bloccato definitivamente, è molto probabile che si possa fare la seconda dose con un altro vaccino, anche se non abbiamo dei dati, però nel frattempo si faranno le prove.
Potrebbero fare la seconda dose con il Johnson, oppure con lo Sputnik, che è fatto sullo stesso principio di Astrazeneca, solo che ha due vettori differenti per le due dosi, mentre Astrazeneca ha lo stesso vettore. Ci vuole una buona comunicazione, bisogna che queste cose qui non vengano lasciate al caso, i ministri spesso parlano senza sapere cosa dicono, devono parlare le persone che hanno una credibilità e sempre quelle. Io racconterei questo: in Inghilterra siamo giunti ad una mortalità per covid di 1200 persone al giorno, dopo l’inizio delle vaccinazioni la mortalità è diminuita del 60%, questa è la riprova che il vaccino è efficace”.
Sul vaccino per i giovani da 0-16 anni. “Pfizer sta facendo la sperimentazione sui ragazzi con meno di 16 anni, fra un paio di mesi avremo dei risultati, in ogni caso al momento non abbiamo i vaccini per farlo, quindi dovremo aspettare comunque”.
Sulla produzione dei vaccini in Italia. “Qualche Paese ha già provveduto, in Francia le strutture di Sanofi verranno utilizzate per produrre il vaccino Biontech, in Germania hanno già costituito due sedi per produrre i vaccini Pfizer, fra poco loro saranno pronti, noi non abbiamo ancora cominciato.
Teniamo presente che ci sono colossali interessi economici, Pfizer ha già incassato 20 miliardi, quindi lo scoraggiamento a fare qualcosa in Italia è molto evidente. Fino a poco tempo fa Farmindustria diceva che è complicato e ci vuole tempo, in realtà in Germania l’hanno fatto in pochi mesi”.
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