Cristina Marrone per "www.corriere.it"
Coperti fino alla cima dei capelli ma con le caviglie scoperte. La moda dei “risvoltini” non teme il freddo e frotte di ragazzi continuano a portare i pantaloni arrotolati sopra le caviglie o comunque più corti del solito.
I meno audaci tirano su le calze, sfoggiandone di paia colorate e dalle trame stravaganti, ma molti indossano solo dei “fantasmini” lasciando la pelle scoperta. Ma così facendo i ragazzi corrono qualche rischio ora che è inverno? L’esposizione al freddo ha qualche ripercussione sulla circolazione?
Pochi problemi
«Per la circolazione venosa non ci sono rischi. Anzi, il freddo è ad esempio nemico dell’insufficienza venosa, quella condizione caratterizzata da un difficoltoso ritorno del sangue dalla periferia al cuore», risponde la dottoressa Elisa Casabianca, chirurgo vascolare dell’ospedale Humanitas.
«Il freddo – continua – migliora infatti il tono vasale e può avere un effetto positivo». Per la circolazione arteriosa il discorso è diverso: «Il freddo è vasocostrittore pertanto, soprattutto riguardo al microcircolo delle estremità (piedi e gambe, mani e braccia) provoca la costrizione delle piccole arterie periferiche determinando, in queste aree, un minore apporto di sangue.
Il minor flusso di sangue verso le estremità è un processo fisiologico dell’organismo, un meccanismo di protezione per garantire l’apporto di sangue negli apparati “centrali” del corpo. Se però questo processo viene esasperato c’è il rischio di geloni, irritazioni cutanee che possono sorgere quando si passa improvvisamente dal freddo al caldo, ovvero da una condizione di vasocostrizione arteriosa a una improvvisa vasodilatazione».
Geloni e macchie
Chi porta i “risvoltini” può comunque stare tranquillo: il rischio di geloni è remoto. «Per correre questo rischio l’esposizione al freddo e a venti gelidi dev’essere prolungata e lo sbalzo di temperatura significativo. Basti pensare agli sciatori che magari immergono i piedi in acqua bollente immediatamente dopo essersi tolti gli scarponi. In quel caso possono comparire i geloni.
Ma se un ragazzo con le caviglie scoperte passa poco tempo all’aperto e poi entra in un ambiente chiuso, più caldo, con i piedi nelle scarpe, non va incontro a rischi del genere», precisa la dottoressa Casabianca.
La successione tra vasocostrizione e vasodilatazione può determinare anche il cosiddetto fenomeno di Raynaud, «una reazione fisiologica al freddo dovuta alla iperattività del microcircolo ma assolutamente benigna. Le dita, più spesso delle mani ma anche dei piedi, diventano prima bianche e poi cianotiche per la rapida vascolarizzazione».
Consigli di buon senso
mocassino colorato pantalone skinny e risvolto
“Risvoltini” assolti, allora? «Una persona in salute, quindi senza disturbi particolari di ordine circolatorio dovuti anche a patologie come il diabete o a malattie reumatologiche, può continuare a seguire questa moda senza alcun pericolo. Un po’ di buon senso – suggerisce la specialista – potrebbe indurla a indossare un paio di calze lunghe e ad evitare le scarpe strette che determinano un’ulteriore riduzione del flusso sanguigno ai piedi.
Il primo piccolo accorgimento è indispensabile quanto meno per evitare di prendersi un raffreddore». Qualche categoria di persone deve prestare particolare attenzione? «Le ragazze sottopeso e che magari sono anche dipendenti dal fumo di sigaretta dovrebbero evitare di scoprire le gambe poiché anche il peso è associato alla vasocostrizione periferica», conclude la dottoressa Casabianca.