Fabio Savelli per il "Corriere della Sera”
LA TERZA DOSE DEL VACCINO ANTI-COVID
Primo clic: 13 ottobre 2020. «Il virus oggi circola in tutto il Paese». L'incipit del rapporto settimanale dell'Istituto superiore di Sanità, pubblicato quel giorno, è l'epitaffio sulle speranze di evitare la seconda ondata. La curva dei contagi sta crescendo esponenzialmente. Stabilmente sopra i 5 mila casi quotidiani, il 13 ottobre sfioriamo i 6 mila (5.901). Secondo clic: «Si osserva un'accelerazione del progressivo peggioramento dell'epidemia».
Osho Green Pass Vaccino Lavoro
Incidenza cumulativa a 75 casi per 100 mila abitanti, ben al di sopra del limite dei 50. Numero di casi (sintomatici) quasi raddoppiato. Scende la quota di contagi segnalati da attività di tracciamento: è il segnale che la curva del Covid è partita e abbiamo perso la capacità di monitorarla. L'Rt, l'indice di trasmissibilità, schizza a 1,17, facendo scattare l'allarme. Le scuole hanno riaperto, in presenza, da poco più di tre settimane.
CORONAVIRUS - TERAPIA INTENSIVA
Veniamo da un'estate tranquilla, al netto di alcuni focolai in Spagna e Sardegna. Con pochi controlli alla frontiera e la mancanza del green pass, allora illustre sconosciuto. Terzo clic: il 13 ottobre 2020, giusto un anno fa, il governo Conte vara il primo di una lunga serie di Dpcm autunnali per evitare altre migliaia di morti. Proposito vano per quello che vedremo dopo. Obbligo di mascherina all'aperto, le attività di ristorazione vengono ristrette alle 24, vengono vietate le feste, pubbliche e private, c'è una prima stretta sulle palestre.
A distanza di un anno assistiamo al cambio di direzione di tutte le curve epidemiologiche: casi, deceduti, tasso di positività, terapie intensive. È un giorno chiave per capire l'effetto dei vaccini sull'epidemia. Perché l'anno scorso non c'erano, oggi sì. Con oltre 43,4 milioni di coperti a ciclo completo e 2,44 milioni in attesa del richiamo. Siamo all'inizio della stagione autunnale, le temperature cominciano a scendere, si restringe la vita sociale all'aperto e cresce quella al chiuso, in cui, converge la comunità scientifica, il virus ha maggiori possibilità di propagarsi. Soprattutto quest' anno abbiamo la variante Delta, dominante al 99,8%, con una trasmissibilità superiore tra il 40 e il 60% rispetto a quella dello scorso anno.
Ieri, 12 ottobre, 2.494 casi e 49 morti. L'anno scorso oltre il doppio dei casi, quasi lo stesso numero dei morti (41), ma perché la dinamica dei decessi ha uno scostamento temporale di tre-quattro settimane rispetto al momento del contagio. Il tasso di positività dei tamponi molecolari era al 5,21%, quello attuale al 3,10% (nel calcolo ora ci sono anche gli antigenici che un anno fa non venivano contabilizzati). Soprattutto stava decollando verso l'alto la curva-chiave: i posti letto occupati in terapia intensiva (514 il 13 ottobre 2020, ieri erano 370) uno dei parametri decisivi per le misure di contenimento perché misura la sofferenza del sistema sanitario.
Che cosa accadde nel mese successivo vale forse la pena di ricordarlo. Ora che abbiamo solo 4 regioni a rischio moderato (Basilicata, Valle d'Aosta, le province autonoma di Trento e Bolzano), tutte in fascia bianca per un'incidenza settimanale al di sotto dei 50 casi ogni 100 mila abitanti (34 su base nazionale). Diciotto giorni dopo, il 31 ottobre 2020, sfondiamo quota 30 mila casi al giorno. Col picco di 40.902 del 13 novembre, appena un mese dopo. Il tasso di positività s' impenna. Già il 19 ottobre 2020 sale ben oltre il livello di guardia, al 9,45%. Fino al picco del 16 novembre: il 17,92% dei tamponi molecolari positivi. Quasi uno su cinque.
L'andamento dei decessi è quello che fa più impressione. Il 31 ottobre dell'anno scorso il numero comincia a impennarsi: 297 vittime. Fino a decollare tra novembre e dicembre: il 24 novembre 853, il 3 dicembre saranno 991 in un solo giorno, picco della seconda ondata, il 10 dicembre 887, il 15 dicembre 846, il 29 dicembre ancora 659 morti. Due giorni prima, il 27 dicembre, le prime iniezioni Pfizer ai fragili. Non riusciremo però ad evitare la terza ondata, di marzo 2021, con un altro pesante conto di vittime. Quel che vediamo oggi è chiaro: l'Istituto superiore di Sanità registra che l'incidenza tra i non vaccinati di nuovi casi Covid ogni 100 mila contagi è di dieci volte superiore rispetto ai vaccinati (822 contro 85). E la probabilità di decessi tra chi non è coperto è di sei volte superiore (87 contro 15 per milione).
vaccini TERAPIA INTENSIVA Terapia intensiva 2 vaccino ragazzi vaccino ragazzi 2 VACCINAZIONE CORONAVIRUS