Flavia Amabile per "la Stampa"
Avviate le prime procedure da parte delle aziende sanitarie di varie Regioni per la sospensione degli operatori sanitari non vaccinati per la Covid-19. Saranno, infatti, sospesi i medici che scelgono di non vaccinarsi. Lo ha sottolineato la Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo) in una comunicazione inviata ai presidenti degli ordini provinciali riportando la risposta ufficiale del ministero della Salute a una loro richiesta di chiarimento sul decreto di aprile che ha introdotto l' obbligo vaccinale per gli operatori sanitari.
vaccinazione personale sanitario
È un provvedimento che può interessare un numero limitato di professionisti. «In totale, secondo le stime della struttura commissariale, sarebbero circa 45.753 gli operatori sanitari attualmente non vaccinati per la Covid-19, rispetto ai quali varie aziende sanitarie starebbero avviando provvedimenti di sospensione, sono il 2,36% della categoria. Si tratta, complessivamente, di medici, infermieri, professioni sanitarie e assistenti socio-sanitari», rileva Carlo Palermo, segretario del maggiore dei sindacati dei medici ospedalieri, l' Anaao-Assomed. In particolare, per quel che riguarda i medici, si tratta di circa 200-300 persone, pari a «non più dello 0,2%». Sul totale, quindi, «la percentuale di medici che non si sono vaccinati è comunque molto bassa».
Le Regioni con soggetti non vaccinati per questa categoria sono Emilia Romagna (14.390: il 7,87% rispetto al numero di operatori sanitari in tutta la Regione, dove a giorni dovrebbero concludersi le istruttorie), Sicilia (9.214 - 6,52%), Puglia (9.099 - 6,50%) e Friuli Venezia Giulia (5.671 -11,91%), Piemonte (2.893 - 1,90%), Marche (1.181 - 2,58%), Umbria (928 - 3,02%) e Liguria (172 - 0,29%). Alti anche i numeri nella Provincia di Trento (2.205 - 11,03%).
Per questi operatori sanitari, spiega Carlo Palermo, «in prima istanza, la legge prevede che possano essere addetti allo svolgimento di altre mansioni non a contatto con i pazienti, ma ciò solo ove possibile; in secondo luogo, l' operatore o il medico può essere messo in ferie forzose. In ultima istanza, si ricorre alla sospensione dalla professione senza il recepimento dello stipendio. Non è però contemplata la possibilità di licenziamento e la norma ha comunque validità fino al 31 dicembre 2021».
«Nelle strutture pubbliche quasi tutti gli infermieri sono vaccinati, e siamo sopra al 95%, mentre nelle strutture private e nelle Residenze sanitarie assistite Rsa per anziani la percentuale è purtroppo più bassa», afferma Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi).
A chiarire modalità e procedura della sospensione è stata la Fnomceo in una circolare inviata a tutti gli ordini territoriali perché possano sapere come procedere». Il controllo dell' avvenuta vaccinazione spetta all' Azienda sanitaria che deve effettuare «l' accertamento della mancata osservanza dell' obbligo vaccinale dalla quale discende la sospensione ex lege dall' esercizio della professione sanitaria e dalla prestazione dell' attività lavorativa».
L' esito della verifica viene poi comunicato dalla Asl «all' interessato, al datore di lavoro e agli Ordini professionali perché ne prendano atto e adottino i provvedimenti e le misure di competenza». A quel punto «la sospensione è comunicata immediatamente all' interessato dall' Ordine professionale». E, come precisa il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli « è giusto e doveroso che tutti in medici si vaccinino. Va detto chiaramente che il vaccino è diventato oggi più che un obbligo il requisito stesso per poter svolgere la professione medica».
E' quello che sostiene Licia Ronzulli, vicepresidente di Forza Italia al Senato. «I medici che rifiutano il vaccino sono come dei militari che non vogliono difendere il loro Paese, dei disertori» .