Dagotraduzione dal Mailonline
La pillola di prevenzione Covid di Pfizer potrebbe essere disponibile entro la fine dell'anno se le sperimentazioni sugli esseri umani negli Stati Uniti e in Belgio avranno successo. Al momento non esistono farmaci diversi dai vaccini per fermare la malattia, scoprirne uno potrebbe significare mettere fino alle chiusure in tutto il mondo.
Pfizer, la società che ha realizzato uno dei vaccini contro il Covid tra i più utilizzati, sta già testando il farmaco in Europa e in Nord America. Si chiama PF-07321332 e potrebbe essere somministrato per impedire che la malattia si aggravi nelle persone che hanno iniziato a mostrare segni di infezione.
Anche se la maggior parte delle persone sarà sottoposta a vaccino, non tutti ne traggono beneficio (l'efficacia non è al 100%), mentre altri non possono immunizzarsi per problemi di salute. Le pillole potrebbe aiutare queste persone, oppure diventare una seconda linea di difesa nel caso in cui emerga una nuova viarante immunoresistente.
Nella prima fase della sperimentazione, che dovrebbe concludersi a maggio, sono coinvolte attualmente circa 60 persone. Se la pillola si rivelerà sicura, verranno condotti studi più ampi. I test sugli animali non hanno rivelato effetti collaterali. Il farmaco in sperimentazione agisce aderendo a specifici enzimi fermando la riproduzione del virus e impedendogli di diffondersi. Il medicinale è un inibitore della proteasi, simile a quelli già utilizzati per contrastare Hiv ed Epatite C e secondo i ricercatori ha una «potente attività antivirale».
Pfizer non è la sola a pensare a un medicinale: la scorsa settimana Boris Johson ha istituito una task force per trovare antivirali efficaci contro il Covid. Johson ha spiegato che il suo obiettivo è trovare «una compressa da portare a casa per fermare il virus e ridurre significativamente la possibilità che l'infezione si trasformi in una malattia più grave. O da assumere in caso di contatto con un positivo per evirare di infettarsi».
Ad oggi Remdesivir è l 'unico farmaco antivirale utilizzato come cura negli ospedali, ma viene somministrato sotto forma di iniezione e la sua efficacia è dubbia.
Altre terapie specifiche per il Covid in fase di sviluppo sono: Molnupiravir, di Merck e Ridgeback Biotherapeutics; Tollovir, di Todos Medical; NT-300 di Romark.
Un farmaco antinfluenzale - il favipiravir - e alcuni antivirali contro l'HIV - il ritonavir e il lopinavir - sono in fase di sperimentazione per scoprire se potrebbero essere riutilizzati anche contro il coronavirus.
Il professor Kevin Blyth dell'Università di Glasgow sta conducendo un esperimento con il favipravir, che è già usato per curare l'influenza in Giappone - commercializzato come Tamiflu - ma è stato ritenuto troppo costoso per il NHS.
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