Lodovico Poletto per “la Stampa”
«Non è la paura di morire quella che mi assale, ma quel senso di solitudine. Sei tu, da sola, e devi fare tutto da te. Anche per le cure, anche per le medicine. Devi aggiustarti e sperare che tutto, alla fine, vada per il verso giusto». Elisabetta ha 77 anni, un figlio di 50, un marito di 82, una casa in Barriera di Milano, uno dei quartieri più popolari di Torino. Elisabetta ha una sfilza di malattie lunga così, alcune dai nomi impossibili. Quel che è chiaro, però, è che lei rischia di ritrovarsi offesa da un ictus da un momento all'altro. Ha i vasi sovraortici che si tanno chiudendo. Ha la polimialgia. E una grave forma di artrosi deformante: «E poi tutto il resto».
Elisabetta, da quanto tempo non va dal cardiologo?
«Dal mese di marzo».
E per quale ragione?
«Perché avevo una vista prenotata con la mia Asl. A marzo avrebbero dovuto modificare la cura, o darmi altre medicine perché quella che prendo non va più bene. Invece è saltato tutto. Me lo ricordo quel mattino: mi hanno chiamata dall'ospedale e mi hanno detto, "cara signora le faremo sapere quando potrà venire"».
E adesso quand'è che deve andare?
«E chi lo sa: nessuno mi ha più detto beh. Sono passati esattamente sette mesi da quel giorno e sono ancora qui che aspetto che mi dicano qualcosa».
E con la polimialgia come va?
«Sono anni che mi curo con medicinali a base di cortisone. Mi hanno detto che quella terapia era assolutamente da rivedere. Sa, iniziavo ad avere dei seri problemi. Avevo prenotato tramite la Asl, ma ad aprile hanno annullato anche quella visita lì».
E con la terapia da rivedere come ha fatto?
«Come vuole che abbia fatto? Ho deciso tutto da me. Ho dimezzato le dosi, e spero di aver agito per bene. A dire il vero dopo mi sono consultata anche con il mio medico di base e mi ha detto che ho fatto bene».
Scusi, ma lei dal suo medico di base riesce ad andarci, oppure ha problemi anche per quello?
«Fosse facile farlo, ci andrei anche più spesso. Ma ora devi fissare in anticipo un appuntamento. E hai a disposizione soltanto poche ore al giorno. Ormai è tutto così complicato per chi ha la mia età, oppure è malata».
La prossima visita specialistica quando ce l'ha?
«Ho un appuntamento programmato per il 18 di novembre, ma soltanto Dio sa se ci sarà o me lo annulleranno all'ultimo momento. Mi avevano chiesto degli esami. Sono andata a farli in una struttura privata convenzionata. Io non so più a che santo votarmi per uscire da questa situazione».
Ne ha parlato con il suo medico di tutto questo?
«Certo, ma talvolta penso che devo cavarmela da sola, che tanto nessuno verrà mai a darmi una mano, Sperando che non capiti nulla, eh».
In che senso, scusi?
«Penso che se mi venisse una cosa seria, improvvisamente, dovrei andare in pronto soccorso. Ma io ho già fatto due polmoniti e ho paura. E allora sa che faccio?»
No, dica
«Esco il meno possibile e cerco di stare lontano da tutti. Vivo bene? No, tutt' altro che bene».