Margherita De Bac per il “Corriere della Sera”
Sono stati oltre 5 milioni e 400 mila gli italiani che hanno sperimentato l' ultima influenza del 2017-2018. Ci si aspettava una stagione blanda invece i virus, avvezzi ai colpi di coda, si sono presentati con una contagiosità imprevista.
E la prossima epidemia? All' Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza, capo dipartimento malattie infettive, usa il condizionale: «Non ci aspettiamo sorprese particolari, almeno a giudicare da come l' influenza si è comportata nell' emisfero australe dove si è già manifestata. Bisognerà però osservare se manterrà le stesse caratteristiche una volta arrivata in Occidente».
È ancora presto per capire come e quanto i quattro virus ci investiranno. Infatti cominciano a fare capolino a novembre esprimendosi con modalità inconfondibili: febbre all' improvviso altissima sopra i 38 gradi, tosse e mal di gola, brividi, dolori muscolari, inappetenza. Non servono antibiotici tranne che nelle forme con complicanze.
Non è influenza invece quella che ha già cominciato a molestare il nostro sistema immunitario, soprattutto nelle regioni del Nord. Sono microrganismi di altro genere (parainfluenzali, adenovirus e rinovirus).
Ogni anno attaccano tra il 4 e il 12% della popolazione. Causano problemi alle vie respiratorie quindi tosse, mal di gola e raffreddore con un po' di febbre. Disturbano per 3-4 giorni senza richiedere in via generale il ricorso a farmaci, tanto più agli antibiotici che non servono come contrasto a un' infezione virale. Queste forme non hanno niente da spartire con i problemi intestinali che molti già lamentano, di origini diverse, presenti durante l' intero arco dell' anno.
La sorveglianza dei casi e della circolazione dei microbi è partita il 15 ottobre attraverso un sistema chiamato Influnet, basato sulle segnalazioni di un certo numero di medici di famiglia cosiddetti «sentinella».
La curva delle sindromi parainfluenzali ancora non si è sollevata ma siamo nel periodo giusto per registrare la prima crescita. Saranno quattro i virus attesi nella vera e propria stagione influenzale 2018-2019 e sono tutti compresi nel vaccino che infatti è quadrivalente per proteggere appunto da tutti e quattro i potenziali aggressori.
Le Regioni stanno per avviare le campagne di vaccinazione con offerta gratuita alle persone da proteggere in via prioritaria perché più fragili: senior sopra i 65 anni, donne nel secondo e terzo mese di gravidanza, bambini e adulti da 6 mesi a 65 anni con patologie croniche, operatori di servizi pubblici, forze di polizia e Vigili del fuoco, veterinari. Si deve far riferimento ai medici di famiglia e ai pediatri. Chi non rientra in queste categorie può acquistare il farmaco in farmacia.
Il periodo indicato per la profilassi è da adesso a fine dicembre. È importante ricordare che le siringhe utilizzate per l' inoculazione non contengono lattice e che sono sicure per le persone allergiche, secondo quanto stabilito dall' Agenzia italiana del farmaco.
La cultura della vaccinazione fa fatica a diffondersi nella popolazione italiana, forse perché l' influenza è una malattia che viene erroneamente sottovalutata mentre invece è pericolosa per le conseguenze. Due anni fa si sono protetti appena la metà degli anziani, ancor meno le gestanti, due su 100.
E Vito Trojano, vicepresidente di Sigo, la società italiana di ginecologia, richiama le mamme: «I virus si possono trasmettere al feto o al bambino e i piccoli hanno difese molto ridotte perché non si sono ancora sviluppati. Si possono avere problemi a ridosso del parto e durante l' allattamento».
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