1 – VIRUS CINESE, SCANNER TERMICI PER 202 PASSEGGERI ARRIVATI DA WUHAN
fiumicino paura per il coronavirus
(LaPresse) - Controlli con scanner termici sono stati effettuati questa mattina all'aeroporto di Fiumicino sui 202 passeggeri arrivati all'alba da Wuhan, città cinese da cui si è diffuso il nuovo coronavirus. "Le operazioni si sono svolte secondo il protocollo del ministero della Salute", ha spiegato a Rainews24 Ivan Bassato, direttore operativo di Adr, "i passeggeri sono stati molto cooperativi, hanno ricevuto tutte le informazioni sanitarie necessarie".
Il volo atterrato alle 4.50 a Fiumicino è uno dei tre settimanali che arrivano a Roma dall'area interessata dal focolaio. L'aeroporto Leonardo Da Vinci dispone di una struttura decentrata rispetto ai terminal realizzata da Adr su indicazione del ministero della Sanità per gestire questa tipologia di casi essendo l'aeroporto deputato a gestire voli in emergenza sanitaria. Una struttura, quella del canale sanitario, che dispone dei più avanzati sistemi di biocontenimento.
All'arrivo dell'aeromobile i passeggeri vengono sbarcati e trasportati con un mezzi interpista presso il canale sanitario. Al suo interno esistono due canali dotati di telecamere termiche attraverso i quali transitano i passeggeri per la rilevazione della temperatura corporea. Le immagini vengono visionate da personale medico che provvede a enucleare eventuali passeggeri che risultassero con temperatura anomala. Qualora non si rilevino situazioni anomale i passeggeri vengono trasportati al terminal per proseguire i normali controlli di immigrazione e ritiro bagaglio.
un infetto dal coronavirus in un aeroporto cinese
2 – BLOCCATI I TRASPORTI E I COLLEGAMENTI CON LA MEGALOPOLI. CRESCE IL CONTAGIO: 17 MORTI
Francesco Radicioni per “la Stampa”
Una città da 11 milioni di persone in trappola. Non si può uscire, né entrare. Wuhan è come una fortezza impenetrabile, e non si sa per quanto lo sarà. Le ragioni sono sanitarie, il rischio è potenzialmente di contagiare tutto il mondo, spostandosi con aerei e altri mezzi: dunque, trasporti bloccati.
fiumicino paura per il coronavirus 2
Alla vigilia della Festa della Primavera e mentre milioni di cinesi si stanno spostando per l' annuale migrazione di massa che precede la festa più importante sul calendario di molti Paesi dell' Asia orientale, le autorità di Pechino hanno fatto appello a interrompere i viaggi da e per l' epicentro del focolaio di 2019-nCoV: Wuhan è un importante hub dei trasporti della Cina centrale e una metropoli dove alla fine di dicembre si sono registrati i primi casi del nuovo coronavirus che si sta rapidamente diffondendo nella Repubblica Popolare.
«Fondamentalmente, non andate a Wuhan», ha detto Li Bin della National Health Commission durante il primo incontro con la stampa dall' inizio della crisi. «Mentre per coloro che si trovano a Wuhan - ha aggiunto - per favore, non lasciate la città».
Dopo che, all' inizio della settimana gli scienziati avevano lanciato l' allarme sul contagio da uomo a uomo del virus, ieri le autorità cinesi hanno confermato che la polmonite si «trasmette principalmente attraverso il tratto respiratorio», ma anche ammonito che il coronavirus potrebbe subire una mutazione.
disinfettante sparato nell'aeroporto di incheon, in corea del sud mercato del pesce di wuhan
«Sebbene la via di trasmissione non sia ancora stata completamente compresa - ha aggiunto Li Bin - esiste la possibilità di mutazione del virus e il rischio di un' ulteriore diffusione dell' epidemia». Alla vigilia di questa nuova crisi sanitaria, le autorità di Pechino stimavano tre miliardi di singoli spostamenti in occasione delle vacanze per il Capodanno lunare, ma su WeChat, su Weibo e sugli altri social cinesi molti già annunciano di aver rinunciato al ritorno nei villaggi d' origine per riunirsi alla famiglia.
diffusione del coronavirus cinese
«In questo periodo dell' anno i treni in Cina sono sovraffollati ed è alto il rischio di contagio», confida alla stazione di Guangzhou Muhua, 26 anni, che ha appena rinunciato a tornare per le feste a casa a Yichang, nello Hubei, la provincia dove si concentra il più alto numero di infezioni. Stando ai dati diffusi ieri sera dai media della Repubblica Popolare, i casi confermati di contagio dal virus parente della Sars sono già oltre 500, sparsi in una ventina di province cinesi e in città lontane anche migliaia di chilometri da Wuhan. Mentre i numeri ufficiali dicono anche che il conto delle vittime è salito a 17: «Tutte nella provincia dello Hubei», precisano i funzionari del governo.
il team di medici cinesi che stanno combattendo contro il coronavirus 1
La National Health Commission ha però ammesso che sono oltre 1300 i pazienti sotto osservazione. Ma casi di infezioni si sono già stati registrati negli Stati Uniti, in Thailandia, in Giappone e Corea del Sud. Oggi si saprà se il contagio è arrivato fino a San Pietroburgo, in Russia: si tratta di un sospetto, ha riferito il ministro della Salute russo, Mikhail Murashko, e l' agenzia Ria annuncia che il Paese sta lavorando a un suo vaccino contro il microrganismo.
Mentre la Corea del Nord ha temporaneamente chiuso la frontiera ai turisti, ha annunciato un tour operator specializzato in viaggi a Nord del 38esimo parallelo. Ieri i primi due pazienti affetti dalla nuova forma di polmonite sono stati confermati a Hong Kong: la città che era già stata duramente colpita dalla Sars, la polmonite atipica che all' inizio degli anni 2000 fece 650 morti tra la Cina e l' ex-colonia britannica. Gli esperti sono convinti che l' origine del virus sia stata al mercato Huanan di Wuhan, specializzato nella vendita di prodotti ittici, ma anche di diverse specie di animali selvatici.
L' amministrazione locale ha già messo un bando alla vendita di pollame e animali esotici vivi, cancellato eventi pubblici previsti per il Capodanno lunare e intensificato i controlli sanitari sui passeggeri nelle stazioni e negli aeroporti, ma in un' intervista con la Cctv il sindaco di Wuhan ha anche scoraggiato i viaggi nella città sul fiume Azzurro. «Se non è necessario, non venite a Wuhan», ha detto Zhou Xianwang. Presentando la Cina come una potenza responsabile e volendo evitare il ripetersi delle critiche per l' assenza di trasparenza che segnò le prime fasi della diffusione della Sars, il presidente cinese Xi Jinping ha fatto appello ai governi locali a «mettere la salute e la sicurezza dei cittadini al primo posto».
il team di medici cinesi che stanno combattendo contro il coronavirus 2 uomo con mascherina vicino al mercato del pesce di wuhan
Nonostante molti tra gli analisti ritengano che Pechino abbia imparato la lezione dagli insabbiamenti delle informazioni che furono durante la crisi della Sars tra il 2002 e il 2003 - «oggi il rischio politico e il danno per l' immagine internazionale della Cina sarebbe anche più alto di 17 anni fa» - non sono però mancate critiche alle amministrazioni locali per i ritardi nella diffusione delle cifre sui nuovi casi accertati di infezione polmonare. Ma ieri nel corso di una telefonata con il presidente francese Emmanuel Macron, Xi ha però assicurato che la Cina «è disponibile a collaborare con la comunità internazionale per rispondere in modo efficace all' epidemia e garantire la sicurezza sanitaria in tutto il mondo».
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