M.Ev. per “il Messaggero”
Una parola che speravamo dimenticata si aggira per l'Europa: lockdown. In Austria comincia quello per i non vaccinati. Il provvedimento riguarda le due regioni più colpite dalla pandemia (Alta Austria e Salisburgo), ma nei prossimi giorni potrà essere esteso a tutto il Paese. «Il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo dare il via libera a un blocco nazionale per i non vaccinati - ha spiegato il cancelliere Alexander Schallenberg - il nostro tasso di vaccinazione è vergognoso». In Austria solo il 65 per cento è immunizzato.
La linea dura austriaca è solo l'esempio più vistoso di quanto sta succedendo in Europa. Per mesi l'Italia è stato il Paese con le regole più severe, con l'applicazione del Green pass anche sui posti di lavoro e una maggiore prudenza in molte scelte (ad esempio l'affluenza allo stadio). Oggi, con il virus che corre molto velocemente nell'Est e nel Nord Europa, sta cambiando tutto.
L'Olanda ha annunciato una serie di chiusure: bar e ristoranti devono cessare l'attività alle 20, i negozi alle 18, niente tifosi allo stadio, ampliato l'obbligo di Green pass. Il Regno Unito ha deciso l'obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari (imitando l'Italia ma in grave ritardo); in Germania alcuni land stanno già applicando la regola 2G per i luoghi pubblici (al contrario dell'Italia, non basta il test antigenico per andare al ristorante, ma serve o la vaccinazione o il superamento dell'infezione).
La nuova maggioranza che guiderà la Germania (la coalizione semaforo: Spd, Verdi e Liberali) sta studiando in tutto il Paese addirittura il sistema 2G Plus che prevede, per alcuni eventi, non solo l'obbligo di essere vaccinati se non si è superata l'infezione, ma di sottoporsi comunque a un test anti Covid.