Angela Nanni per "www.lastampa.it"
Soprattutto durante il periodo invernale, quando ci si ritrova ko a causa delle sindromi influenzali e parainfluenzali, la tentazione di automedicarsi per non mancare al lavoro o ad appuntamenti importanti è molto forte. E’ bene non dimenticare però, che anche gli OTC, Over The Counter, letteralmente «sopra al banco» in inglese, contraddistinti dall’apposito bollino, possono avere effetti collaterali.
Sintomatici per l’influenza
A questa classe appartengono molti farmaci di automedicazione che prevedono una combinazione di paracetamolo o ibuprofene con i vasocostrittori (come efedrina e pseudo efedrina). La combinazione consente di abbassare la febbre quando presente e i vasocostrittori danno sollievo al naso chiuso o alla gola in fiamme.
Succede che questi farmaci siano assunti per più di 5 giorni di seguito, a causa della mancata risoluzione dei sintomi o in associazione con spray nasali sempre a base di vasocostrittori, o aumentando il dosaggio rispetto a quanto riportato sul foglietto illustrativo. In tutti questi casi si può assistere a un aumento di effetti collaterali a carico del sistema cardiocircolatorio.
Attenzione agli antinfiammatori
Chi è a casa vittima dell’influenza, spesso deve fare i conti con dolori articolari anche molto forti e diffusi. La tentazione è di assumere un antiinfiammatorio, magari uno rimasto in casa e prescritto dal medico a causa del mal di schiena o di un mal di denti. Invece è opportuno stare molto attenti perché i FANS (Farmaci antinfiammatori non steroidei), anche quelli di automedicazione, andrebbero assunti sempre a stomaco pieno perché tutti, chi più chi meno, gastrolesivi. L'uso anche a breve termine, ma fatto senza consultare un medico e senza che ve ne sia un effettivo bisogno può aumentare il rischio di danno renale, indurre reazioni allergiche e interferire con l'attività dei farmaci antipertensivi.
«Attenzione, quindi, alla tentazione di assumere farmaci a base di acido acetilsalicilico, ibuprofene, naprossene, ketoprofene, paracetamolo o diclofenac o tanto per citarne fra i più diffusi.
Anche Il paracetamolo, popolare per abbassare la febbre, somministrato più volte al giorno, può causare tossicità epatica e va usato con cautela nei bambini e negli anziani. - spiega Santi Spampinato, farmacologo e direttore del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna che aggiunge – I FANS, in particolare quelli a base di acido acetilsaliclico possono provocare epistassi, cioè sangue dal naso e possono quindi peggiorare la sintomatologia di un forte raffreddore».
Antitussivi
La tosse rappresenta forse, il tormento più fastidioso soprattutto di notte, correlato all’influenza. Sedarla, farla sparire o comunque non tossire è lo scopo principale di ogni persona che la sperimenti. In commercio gli antitussivi di automedicazione sono davvero numerosissimi. E’ bene ricordare però, che quelli a base di acetilcisteina che fluidificano il muco bronchiale e che sono indicati solo per la tosse produttiva possono indurre nausea, vomito, orticaria, broncospasmo e sono controindicati nel paziente con ulcera.
Quelli a base di ambroxolo sono ugualmente controindicati nei pazienti con ulcera, ma più difficilmente inducono nausea, cefalea e disturbi gastrointestinali. «I farmaci a base di destrometorfano, indicati per la tosse secca e stizzosa, raramente inducono causano effetti collaterali, anche se in caso di sovradosaggio possono indurre depressione del sistema nervoso centrale. è sufficiente non superare la posologia indicata nella confezione» conclude il professor Spampinato
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