Estratto dell’articolo di Michele Bocci per “la Repubblica”
Si iniziano a vedere i primi casi, anche con complicanze importanti. Il virus dell’influenza è già stato isolato più volte nei laboratori degli ospedali, ma ci vorranno ancora alcune settimane prima di vedere salire la curva dei contagi.
Quest’anno potrebbero finire a letto, ancora una volta, in tanti, soprattutto se circolerà la cosiddetta australiana.
Quando arriverà l’influenza?
Secondo Fabrizio Pregliasco, igienista e direttore sanitario del Galeazzi di Milano, «dobbiamo aspettare un periodo di freddo prolungato, quindi tipicamente la fine di novembre. Con gli sbalzi termici che ci sono adesso, invece, circolano altri virus cosiddetti simil influenzali, come l’adenovirus, il rinovirus, il metapneumovirus. Ora c’è anche l’onda di salita della variante “xec” del Covid, che ha manifestazioni cliniche variabili e può confondersi con gli altri virus».
Che stagione sarà?
Molto dipende da quale sottotipo di influenza A circolerà. L’anno scorso l’H1N1 ha provocato un numero altissimo di casi in Italia, ben 14 milioni. «Quest’anno sembrerebbe destinato a prevalere l’H2N3 come successo in Australia quando da noi era estate e da loro inverno — dice Gianni Rezza, infettivologo epidemiologo già all’Istituto superiore di sanità e al ministero e oggi professore al San Raffale — Se fosse così avremmo di nuovo molti casi perché l’australiana troverà ampia suscettibilità tra i bambini, che non sono stati esposti negli anni precedenti. Da loro potrebbe poi diffondersi agli adulti non vaccinati».
Che sintomi dà l’H2N3?
Sempre Rezza spiega che ci sono «sintomi comuni a tutti i sottotipi dell’influenza A: la febbre alta, il mal di testa e il dolore alle ossa». Diffusi anche problemi respiratori.
Pregliasco aggiunge che «nei bambini si possono vedere anche problemi gastro intestinali e negli anziani la febbre può essere bassa».
Tra i casi gravi visti fino ad ora, ad esempio a Genova, qualcuno aveva anche sintomi neurologici. Le complicanze più importanti dell’H2N3 quali sono?
Secondo Rezza tra le persone fragili «ci possono essere complicanze prima di tutto alle basse vie respiratorie, come le polmoniti. Ma si sono viste, anche con l’H1N1, miocarditi e encefaliti, problemi cioè al cuore e al cervello». […]
Chi sono i fragili per i quali è raccomandato il vaccino?
Per il ministero alla Salute le categorie a rischio sono gli over 60 e i bambini da 6 mesi a 6 anni. Poi ci sono i fragili per motivi di salute […]
Per tutte queste persone l’iniezione è gratuita. […]
Le Regioni hanno iniziato la campagna di vaccinazione ai primi di ottobre. Dopo quanto tempo è efficace il vaccino?
Pregliasco dice che «ci vogliono circa dieci giorni dall’iniezione per avere la copertura e essere quindi protetti quando la diffusione inizierà a crescere». […]
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