Laura Cuppini per il "Corriere della Sera"
1 Si può essere contagiati dal coronavirus dopo aver ricevuto il vaccino?
Sì, lo dimostrano i casi della dottoressa di Siracusa e anche quello precedente dell'infermiere americano che il 26 dicembre è risultato positivo a Sars-CoV-2 a più di una settimana dalla prima iniezione e dopo aver prestato servizio in un'unità Covid. La Pfizer ha fatto sapere che «il vaccino offre una certa protezione entro circa dieci giorni dalla prima dose e si rafforza significativamente dopo la seconda somministrazione.
La persona (l'infermiere americano, ndr ) potrebbe aver contratto la malattia prima o subito dopo la vaccinazione». La piena efficacia (95%) si raggiunge a una settimana di distanza dalla seconda dose, che va fatta dopo tre settimane dalla prima. La protezione immunitaria è completa solo dopo la somministrazione dei due flaconi, conferma il Consiglio superiore di sanità, spiegando che anche negli studi clinici si sono infettate persone dopo la prima dose proprio perché la risposta immunitaria non era ancora completamente protettiva.
2 Dopo la seconda iniezione si è sicuramente protetti dal contagio?
Non sappiamo ancora se i vaccini già disponibili e quelli in arrivo siano uno scudo contro l'infezione, soprattutto in forma lieve o asintomatica. L'obiettivo per cui sono stati creati è evitare lo scatenarsi della malattia nelle forme gravi e quindi contrastare il rischio di morte. Data l'incertezza sui rischi di contagiarsi e trasmettere il virus ad altri anche dopo l'immunizzazione, è necessario continuare ad adottare le misure di prevenzione già in vigore (mascherina, distanziamento, igiene delle mani). Ulteriori studi chiariranno se e quali vaccini siano in grado di proteggere dall'infezione tout court , ovvero dall'ingresso del virus nelle cellule umane e quindi anche dalla possibilità di trasmetterlo ad altri.
3 Che cosa potrebbe essere successo nel caso della dottoressa di Siracusa?
Antonella Franco ha detto di essersi sottoposta diverse volte al tampone prima di vaccinarsi, risultando sempre negativa, quindi è probabile che si trovasse nella fase di incubazione o che si fosse contagiata molto recentemente.
«I dati relativi al vaccino Pfizer stimano un'efficacia del 52% dopo la prima dose, che va aumentando nel tempo, fino a superare l'80% a distanza di dieci giorni - spiega Stefania Salmaso dell'Associazione italiana di epidemiologia, già a capo del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'Istituto superiore di Sanità -. Con la seconda somministrazione l'efficacia prevista è intorno al 95%. Per questo motivo un'infezione identificata a distanza di sei giorni dalla prima dose non è un fallimento, né un caso di inefficacia vaccinale».
ricerca sul vaccino coronavirus
4 Tutti i vaccini anti Covid richiedono due iniezioni a distanza di settimane?
No, tra quelli prenotati dalla Commissione europea (e quindi anche dall'Italia), il vaccino sviluppato da Janssen (gruppo Johnson & Johnson), a base di vettore virale, potrebbe essere somministrato con dose singola. Non è però ancora disponibile perché sono in corso gli studi di fase 3. L'azienda sta confrontando l'efficacia di una e due iniezioni. La schedula per gli altri vaccini (Pfizer, Moderna, AstraZeneca, CureVac, Sanofi/Gsk) è di due dosi. Ad oggi l'unico vaccino approvato in Italia ed Europa è Pfizer.
5 Quando si potrà fermare la circolazione del virus?
Secondo gli esperti per raggiungere questo obiettivo è necessario vaccinare il 70% della popolazione: in Italia 42 milioni di persone.
6 Quanto può durare la protezione offerta dagli anticorpi?
Secondo quanto osservato finora lo scudo rappresentato dagli anticorpi neutralizzanti contro la proteina spike (con cui il virus si lega alle cellule umane) è garantito per alcuni mesi. È però necessario aspettare ulteriori studi per capire se i diversi vaccini possano offrire una copertura prolungata o vadano ripetuti ogni anno come l'antinfluenzale.