Maria Rita Montebelli per "www.ilmessaggero.it"
L’estate addosso è un sogno per molti, ma non per tutti. Con l’arrivo del gran caldo, infatti, si riaffacciano anche disturbi e malesseri di stagione che, per chi soffre di una vera e propria intolleranza al caldo, non sono affatto piacevoli e impattano sulla qualità di vita.
È il caso ad esempio di chi ha problemi di tiroide ma anche di chi soffre di pressione bassa (cioè inferiore ai 90-60 mmHg). Il caldo eccessivo può giocare brutti scherzi anche ai soggetti fragili come gli anziani, che hanno problemi di termoregolazione; più sensibili alle temperature elevate sono anche i bambini e le donne in gravidanza o in allattamento.
Ricordiamo che il gran caldo favorisce la dilatazione dei vasi riducendo i valori della pressione. Il nostro organismo è dotato di un complesso sistema che consente di adattarsi al variare delle temperature esterne. Ma, col passare degli anni o in presenza di alcune condizioni (diabete, obesità, malattie cardiovascolari, neurologiche), comincia a perdere colpi ed espone al rischio di incorrere nell’ipertermia o addirittura in un colpo di calore, che rappresenta un’emergenza medica.
Anche l’assunzione di alcuni farmaci, come diuretici e antipertensivi (beta-bloccanti, ACE-inibitori o sartani), ma anche quelli contro le allergie e il Parkinson, può contribuire a peggiorare il fenomeno. Le terapie non vanno però sospese autonomamente, ma solo dopo aver consultato il proprio medico curante.
Per difendersi dalle ondate di calore e dai disturbi indotti dal caldo il primo consiglio è quello di mantenere un adeguato stato di idratazione, bevendo spesso acqua, anche se non si avverte lo stimolo della sete (che nell’anziano è molto ridotto) e integrando, se si ha una sudorazione abbondante, con sali minerali. Un’alimentazione ricca di frutta e verdura aiuta a mantenersi idratati, ma i pasti dovranno comunque essere leggeri.
È consigliabile evitare le bevande alcoliche e quelle contenenti caffeina perché possono peggiorare la disidratazione. In casa è bene soggiornare in un ambiente arieggiato e non eccessivamente umido: un elevato tasso di umidità ambientale rende inefficace la sudorazione, che è il principale mezzo che ha l’organismo per disperdere calore.
Importanti sono anche i vestiti; da preferire tessuti leggeri e freschi come il lino o il cotone. Per gli amanti dell’attività fisica all’aperto, i cardiologi raccomandano di evitare le ore più calde (dalle 12 alle 15), di bere prima, durante e dopo l’esercizio e di indossare un cappello e indumenti leggeri e traspiranti. Bene la doccia purché a temperatura tiepida, mentre è preferibile evitare di restare immersi nella vasca da bagno riempita di acqua calda.
Attenzione ai campanelli d’allarme di una condizione di “surriscaldamento” e di iniziale disidratazione quali malessere generale, irritazione, vertigini (soprattutto quando ci si mette in piedi, passando dalla posizione sdraiata o seduta), cefalea, nausea, accelerazione del battito cardiaco, crampi, cute e mucose secche, aumento della temperatura corporea. Se si è sorpresi da un repentino calo, stendersi subito a terra, sollevare le gambe ed eventualmente praticare qualche esercizio muscolare come stringere i pugni ripetutamente per qualche secondo.
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