Grazia Longo per “la Stampa”
Rispetto a un anno fa, in cui imperavano coprifuoco e divieti, il vaccino anti Covid ha sicuramente cambiato le nostre vite, restituendoci un po' di normalità. Ma purtroppo non è ancora finita, le insidie della quarta ondata sono dietro l'angolo. Secondo l'Istituto superiore di sanità, dopo i 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale «si osserva una forte diminuzione dell'efficacia vaccinale nel prevenire le diagnosi in corrispondenza di tutte le fasce di età. In generale, su tutta la popolazione, l'efficacia vaccinale passa dal 76% nei vaccinati con ciclo completo entro i sei mesi rispetto ai non vaccinati, al 50% nei vaccinati con ciclo completo oltre i sei mesi rispetto ai non vaccinati».
Per quanto riguarda i ricoveri, poi, «quelli tra i non vaccinati sono 7 volte più alti rispetto ai vaccinati da meno di sei mesi e 6 volte più alti rispetto ai vaccinati da oltre sei mesi. Tra gli over 80, infine, i decessi tra i non vaccinati sono 10 volte più alti contro i vaccinati entro sei mesi e 6 volte più alti contro i vaccinati da più di 6 mesi». Anche per questo il governo è al lavoro per affrontare la quarta ondata ribadendo che è necessario non abbassare la guardia, mentre si discute su proroga stato emergenza e nodi legati alla durata e all'obbligo del Green Pass.
A breve dovrebbe arrivare l'obbligo di terza dose per sanitari e personale Rsa. Le stime degli esperti dicono che in Italia per Natale i casi potrebbero essere fra 25 e 30 mila. Ieri i nuovi contagi di coronavirus sono stati 8.544 (contro gli 8.516 di venerdì), i decessi sono stati 53 (venerdì erano stati 68) per un totale di 132.739 vittime da febbraio 2020. In lieve discesa il tasso di positività da 1,7% a 1,6%.
Il microbiologo Guido Rasi, consulente del Commissario all'emergenza Figliuolo, lancia l'allarme per il contagio dei bambini e la diffusione del virus a scuola: «Il problema vero è che per le scuole non è stato fatto niente di strutturale: non è tanto una questione di classi affollate, quanto di gestione dei flussi in entrata e in uscita». Ma il presidente dell'Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli replica che «più di così non si poteva fare. Sul tema dei trasporti non è stato fatto praticamente niente: è sotto gli occhi di tutti che i mezzi pubblici sono strapieni, che non c'è controllo su quanti salgono e sull'uso delle mascherine. Inoltre tutti gli studi dimostrano che le scuole non sono veicoli di contagio».