Paolo Russo per "la Stampa"
il generale Francesco Figliuolo e roberto speranza
Quando si appresta a rispondere alle nostre domande il generale Francesco Paolo Figliuolo ha appena saputo che il governo ha appuntato sulla sua divisa una quarta, luccicantissima stella. Quella che lo mette alla testa del Covi, il super comando operativo di vertice interforze della Difesa. Una nomina attesa da tempo, fortemente voluta dal premier Draghi, con il pieno consenso del ministro della difesa Lorenzo Guerini, ma anche del Colle, che non ha mai fatto mistero della sua stima per il commissario straordinario alla gestione dell'emergenza Covid.
Che ora con il coordinamento dei vari Corpi delle forze armate potrà ancor meglio, come lui stesso spiega, assicurare l'apporto dei militari per coprire l'ultimo miglio della campagna vaccinale. Quello che «specie con i team sanitari mobili porterà le vaccinazioni nelle zone remote del Paese, casa per casa, in favore di persone anziane e fragili che hanno difficoltà ad accedere alla vaccinazione». Ma con la proroga dello stato di emergenza decisa ieri dal Consiglio dei Ministri il commissario avrà anche un'arma in più, avendo la possibilità, si legge nel decreto, di adottare ordinanze per programmare o far proseguire «le attività necessarie al contrasto e al contenimento dell'epidemia».
Prima di tutto la campagna vaccinale, che proprio oggi prende il via per i bambini da 5 a 11 anni. «Le Regioni hanno registrato un buon aumento delle prenotazioni. Noi siamo pronti a vaccinare tutta la platea», assicura il generale. Che poi fissa in 500 mila al giorno nei feriali, 300-350 mila nei festivi, il target delle somministrazioni da qui al 26 dicembre. Assicurando poi l'aiuto dell'esercito alle Asl in affanno con l'attività di tracciamento, fondamentale per contrastare l'espandersi dei focolai.
Dopo dieci mesi, qual è il suo bilancio da commissario straordinario?
«Guardando ai numeri, il bilancio della campagna vaccinale basata sul piano elaborato subito dopo la mia nomina da parte del presidente Mario Draghi è senz' altro positivo. Con il coordinamento e il sostegno logistico della struttura commissariale, le Regioni e le Province autonome, grazie anche al contributo della Protezione Civile, della Difesa, di enti pubblici e privati, delle professioni mediche e delle associazioni di volontariato, hanno effettuato più di 102 milioni di somministrazioni, con oltre l'85% della popolazione over 12 ad oggi completamente vaccinata.
Percentuale che sale a oltre il 90% contando chi ha ricevuto almeno una dose e i guariti. Da un lato abbiamo protetto la stragrande maggioranza delle persone - consentendo al tempo stesso un forte calo dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi rispetto a quanto accadde lo scorso anno nello stesso periodo - mentre dall'altro abbiamo facilitato la ripresa della vita economica e sociale.
Bisogna ringraziare i cittadini per il grande senso di responsabilità che hanno dimostrato, permettendo all'Italia di essere ai primi posti in Europa per numero di vaccinazioni. Una campagna grazie alla quale l'Italia è ripartita e può contare su stime di crescita economica importanti».
La campagna vaccinale per i bambini sembra partita bene ma il Sud arranca. Cosa si può fare per convincere le famiglie titubanti?
«Credo molto nel ruolo sempre più importante che stanno giocando i pediatri di libera scelta, persone di fiducia e di riferimento per le famiglie. A questo si aggiungono diverse iniziative locali di informazione nei confronti dei genitori, per approfondire il tema con l'intervento di medici ed esperti. Sono sicuro che questa positività si irradierà in tutto il Paese».
Che copertura vaccinale vi attendete per la fascia 5-11 anni?
«Noi siamo pronti a vaccinare tutta la platea. Le Regioni hanno registrato un buon numero di prenotazioni e stanno realizzando in molti casi progetti ad hoc per i piccoli. Ci sono hub dedicati ai bambini con aree giochi e di intrattenimento. Anche la Difesa ha creato una struttura a Roma, alla Cecchignola, in coordinamento con la Regione Lazio e l'ospedale pediatrico Bambino Gesù».
ROBERTO SPERANZA FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO
Abbiamo sufficienti vaccini formato pediatrico per coprire 3,6 milioni di bambini?
«Dopo l'approvazione dell'Aifa, la struttura che dirigo ha programmato la distribuzione a dicembre di 1,5 milioni di dosi pediatriche di vaccino Pfizer. Si tratta della prima tranche per iniziare subito a vaccinare, che verrà poi integrata da gennaio in avanti».
A quale ritmo di somministrazioni quotidiane puntate da qui alla fine delle festività?
«I target minimi finora indicati per il mese di dicembre sono stati pienamente rispettati. Le Regioni stanno superando le aspettative e si è creato un bell'effetto emulativo, e ciò è assai importante per anticipare le mosse del virus. Ora contiamo di mantenere la media di 500 mila somministrazioni nei feriali e di 300-350 mila nei festivi, da qui fino al 26 del mese. Gli approvvigionamenti e le riserve disponibili costituiscono il potenziale per vaccinare tutti coloro che si presenteranno, nel rispetto delle tempistiche tra una dose e la successiva».
ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO
Le Asl sono sempre più in affanno con il contact tracing. Lei aveva promesso l'aiuto dell'esercito. C'è stato?
«La Difesa ha messo a disposizione undici laboratori per processare tamponi Pcr in otto Regioni, oltre a diversi team sanitari mobili sul territorio nazionale che integreranno le attività delle Asl per il tracciamento nelle scuole, a seguito del rilevamento di un caso di positività. Ancora una volta si tratta di un contributo qualitativo per potenziare il sistema di tracciamento in atto delle Regioni e delle Province autonome, che sono fortemente impegnate in questa attività. I primi team sono già intervenuti su richiesta di alcune Asl piemontesi».
il commissario figliuolo si vaccina
Essere al comando del Covi potrà essere utile anche per l'azione di contrasto alla pandemia e per la campagna vaccinale?
«Decisamente sì. Dal Comando Operativo di Vertice Interforze dipendono già l'hub nazionale di stoccaggio vaccini e tutti i contributi essenziali che le Forze Armate, grazie alla grande disponibilità assicurata dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini, stanno fornendo alla campagna vaccinale. Specie con i team sanitari mobili che portano le vaccinazioni nelle zone remote del Paese, facendo un lavoro di grande qualità casa per casa, in favore di persone anziane e fragili che hanno difficoltà ad accedere alla vaccinazione».