Comunicato stampa da "Un giorno da pecora"
“Spero queste riaperture saranno irreversibili, ma ci sarà un prezzo da pagare di cui tenere conto, un rigurgito in salita nel numero dei casi. Il rischio zero non si può avere, si è dovuta fare una sintesi, mi rendo conto che dopo un anno di chiusure non ce la si fa”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il professor Fabrizio Pregliasco, virologo e docente dell'Università Statale di Milano.
decade obbligo di mascherine all'aperto in israele 1
“Riaprire è una scelta che farà pagare un prezzo, non stabilito però, e spero non alto. Dipende come attueremo i protocolli”. Secondo lei quando finirà questa pandemia? “Tra qualche anno, direi due anni da adesso. Dovremo adattare i vaccini alle varianti, ci sarà una convivenza endemica, con un piccolo numero di casi”.
Si immagina che nell'estate del 2023 quindi saremo tutti liberi? “Si, magari ci sarà ancora il Coronavirus ma non sarà più protagonista”. E il 2022 come se lo immagino? “Come qualcosa di intermedio ma con un grande miglioramento”. Se i suoi vicini facessero una festa, lei come si comporterebbe: ci andrebbe a parlare o li denuncerebbe? “Li denuncio subito, sicuramente. Tanto con tutte le minacce che ricevo...” Qual è stata l'ultima ricevuta? “Una lettera dove c'era scritto che avevano pronta una pistola ed una bara per me”, ha raccontato Pregliasco a Un Giorno da Pecora.
mario draghi in senato con la mascherina fabrizio pregliasco