A “IL MIO MEDICO”, trasmissione tv di salute su TV2000, si è parlato di roncopatia, più comunemente conosciuta come “russamento”. Dietro questa problema apparentemente innocuo, le conseguenze possono anche essere serie, con rischi al sistema cardiovascolare. Cosa fare quindi quando i metodi tradizionali non hanno gli esiti che si vorrebbero? Una soluzione definitiva può essere rappresentata dall'intervento chirurgico come spiega durante la puntata, insieme alla conduttrice Monica Di Loreto, il Dott. Valerio Ramieri, chirurgo maxillo facciale di OrtognaticaRoma (www.ortognaticaroma.it)
Dottore può farci un identikit del perfetto russatore?
IL CHIRURGO MAXILLO FACCIALE VALERIO RAMIERI
Ad esserne maggiormente colpiti sono le persone dai quarantacinque anni in su, specialmente di sesso maschile… il fenomeno peggiora con l’andare degli anni; Anche gli individui in sovrappeso sono più soggetti a questo problema, infatti, possono avere un eccesso di tessuti molli nel collo, che provoca il restringimento delle vie aeree. E’comunque un fenomeno piuttosto diffuso: il 45% degli adulti russa di tanto in tanto, mentre il 25% lo fa abitualmente.
Quali sono le cause del russamento?
Il rumore del russamento è causato dall’ostruzione del flusso d’aria nei passaggi retrostanti al naso e alla bocca, cioè della zona più elastica delle vie aeree, dove la lingua e la parte superiore della gola si uniscono al palato molle e all’ugola. Si russa se queste strutture vengono a contatto e iniziano a vibrare durante la respirazione.
Mentre si dorme le vie respiratorie a livello di testa e collo si rilassano e, per questo, si restringono; si pensa che questo restringimento delle vie aeree aumenti la velocità e la pressione con cui l’aria vi passa attraverso, causandone la vibrazione e il rumore.
Quali sono le ripercussioni nella vita di tutti i giorni?
Il disturbo causa spesso un peggioramento della qualità del sonno, che si traduce durante il giorno in sonnolenza, irritabilità e mancanza di concentrazione. Russare durante il riposo può essere il primo allarme di apnea ostruttiva notturna o può essere segno di ostruzioni respiratorie e il suo manifestarsi può risultare correlato ad un aumento di rischio di attacco cardiaco e ictus. Il problema non deve essere preso alla leggera, l’otorinolaringoiatra e il chirurgo maxillo facciale sono gli specialisti che possono aiutarvi a capire qual è il problema anatomico che fa sì che russiate, oltre ad offrirvi una soluzione per questo disturbo tanto fastidioso quanto imbarazzante.
Esistono delle soluzioni “fai da te” per ovviare questo fastidioso fenomeno?
Quando il problema è lieve, in alcuni pazienti può essere sufficiente modificare lo stile di vita per risolverlo definitivamente: perdere peso, smettere di fumare, non consumare alcolici e dormire sdraiati su un fianco rappresentano utili accorgimenti da seguire. Praticare esercizio fisico regolarmente permette inoltre di mantenere forti e in salute i muscoli del collo e della testa.
Alternative non chirurgiche nel caso questi accorgimenti non dovessero funzionare?
Se la causa del disturbo è correlata al naso si possono provare i cerottini nasali o i dilatatori: l’obiettivo è quello di dilatare le vie aeree prevenendo il restringimento che causa l’aumento di pressione dell’aria. Non vi è certezza sull'efficacia di questi metodi, tuttavia possono rappresentare un tentativo economico che vale la pena sperimentare.
Esistono poi apparecchi più complessi studiati per la bocca, ma in questo caso è preferibile che la prescrizione sia fatta dallo specialista a seguito della visita; si tratta in genere di dispositivi mobili di avanzamento della mandibola, in grado di creare uno spazio maggiore tra la lingua e la faringe, facilitando il decorso dell’aria. Sono ben tollerati dai pazienti e permettono spesso ottimi risultati.
Quando invece è auspicabile la strada dell’intervento chirurgico?
Nei casi in cui gli altri metodi non abbiano avuto il riscontro desiderato e il problema sia di natura severa. L'intervento chirurgico può riguardare il naso e il palato nelle forme più lievi, oppure le ossa mascellari nelle forme più gravi (avanzamento maxillo-mandibolare).
Quali sono gli interventi attualmente risolutivi?
L’uvulopalatofaringoplastica (UPPP) è un intervento chirurgico in grado di curare il russamento e l’apnea ostruttiva nel sonno. Rimuove il tessuto in eccesso del palato molle e riapre le vie respiratorie.
Gli interventi di termoablazione eliminano l’eccesso di tessuto nei turbinati nasali, alla base della lingua e/o nel palato molle e sono usati sia per il russamento sia per le apnee ostruttive.
La settoplastica funzionale con decongestione dei turbinati: spesso la roncopatia è di origine rinogena, cioè direttamente riconducibile al naso, come un'ostruzione data da un setto nasale deviato, un ingrossamento dei turbinati o un restringimento della valvola nasale. La settoplastica funzionale consiste nella correzione del setto nasale deviato che può generare il russamento: una volta effettuata una piccola incisione interna alla base del setto nasale, si procede con la rimozione o il raddrizzamento della parte ossea e cartilaginea deviata. L'operazione, di norma effettuata in anestesia generale, in day hospital, dura dai 20 ai 40 minuti ed è totalmente indolore grazie anche all'assenza d'impiego dei tamponi post-operatori, tanto temuti dai pazienti.
E se invece il problema fosse ancora più grave e connesso ad una malocclusione delle ossa mascellari?
L’intervento di chirurgia ortognatica rappresenta l’unica via da percorrere: questo tipo di intervento consiste in un avanzamento del mascellare superiore e della mandibola di circa 10 mm, eventualmente con l’associazione di una mentoplastica, eseguito per via endorale, in maniera analoga agli interventi eseguiti per le anomalie dento-facciali (vedi chirurgia ortognatica), ed ha percentuali di successo intorno al 95%. Dopo questo intervento è possibile, da subito, eliminare l’uso della CPAP (respiratore notturno automatico). L’esecuzione dell’intervento è di stretta pertinenza dello specialista in chirurgia maxillo-facciale, che abbia anche specifiche conoscenze nel campo dei disturbi respiratori del sonno.
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Come avviene l’intervento e quali sono i decorsi post operatori?
L'intervento consiste nella mobilizzazione mediante osteotomie standard del mascellare e/o della mandibola e nel loro riposizionamento secondo un corretto rapporto occlusale ed estetico. Viene totalmente eseguito per via intraorale ed ha una durata totale di circa due ore. Il periodo di ospedalizzazione è di circa 2-3 giorni dopo l’intervento.
Non si ricorre più, se non in casi eccezionali, al bloccaggio intermascellare perché i mezzi di sintesi rigida introdotti per stabilizzare le ossa osteotomizzate consentono una mobilizzazione precoce. Il paziente può quindi alimentarsi e parlare già dal giorno successivo all’intervento chirurgico. Il massimo del gonfiore si ha a 24-48 ore ed il risultato definitivo può essere apprezzato a tre o quattro settimane dall’intervento.