GLoc. per “il Giornale”
Lo chiamano «trauma da pandemia». Un malessere poliedrico fatto di insonnia, ansia, depressione fino a comprendere i disturbi psichici più gravi come la paura di infettarsi o il rifiuto di socializzare. È una sofferenza collettiva, l'altra faccia della Covid. O, forse, è quella parte di vita che non viviamo più e che si fa sentire come può. A rischio un italiano su tre, secondo la Società Italiana di Psichiatria. Ne sono più esposte le donne, poi gli adolescenti e i giovani.
Si capisce però che è un male che sfugge ai conti perchè sarebbe troppo doloroso vederlo raffigurato in un grafico. Cosa fa precipitare nel malessere profondo, per arginare il quale l'OMS ha chiesto che vengano «rafforzati i sistemi di salute mentale di tutti i Paesi»?
La paura di perdere il lavoro, ma anche la fatica titanica per cercare di mantenerlo. La paura per il futuro dei figli ma anche l'impotenza di saperli più ignoranti della generazione che li ha preceduti. Il senso di precarietà perenne alternato alla perdita di libertà.
«Quando l'esposizione a eventi traumatici è eccessiva si arriva a uno sconvolgimento psichico - spiegano Massimo di Giannantonio ed Enrico Zanalda, co-presidenti della Sip.
L'ultimo appello è arrivato dal professor Renato Borgatti, neuropsichiatra dell'Istituto Neurologico Casimiro Mondino di Pavia che ha parlato di «estrema gravità» per i giovanissimi: «Sono aumentati i tentati suicidi, i casi di autolesionismo, i disturbi del pensiero». Borgatti riferisce che si tratta di «ragazzi che erano al di fuori di situazioni di rischio e che tutti i reparti degli ospedali lombardi confermano la tendenza».
Il rapporto Aifa del 2020 ha registrato un aumento dell'uso di ansiolitici (+12%). Ci conferma la tendenza sul fronte integratori, Camilla Pizzoni, direttore scientifico Pool Pharma: «Dal nostro osservatorio sono emerse fragilità tra le donne, tra i più giovani e tra coloro che hanno subito difficoltà economiche legate al lockdown.
Il 63% ha dichiarato disturbi di tipo ansioso, il 20% riferisce sintomi da stress post-traumatico. Il 14% dei giovani, sia studenti sia lavoratori, ha dichiarato di soffrire di attacchi di ansia perché non riesce a staccarsi dal proprio smartphone o dal pc e vive nel costante stress di venire dimenticato da amici e colleghi».
Per questo, ha aggiunto il direttore scientifico «abbiamo prodotto un integratore per i disturbi dell'umore di cui, in tempi normali, soffriva il 15% della popolazione. Ansiben è adatto anche agli adolescenti. A base di estratti vegetali come melissa e passiflora, contiene zinco, coenzima q10 e le vitamine B che contribuiscono al buon funzionamento del sistema nervoso.
ansia e stanchezza da lockdown
A ciò abbiamo aggiunto il triptofano, che è il precursore della serotonina e il Gaba, acido butirrico, detto ormone della serenità». Insieme all'integratore è offerta una traccia audio di rilassamento che si può scaricare dal foglietto illustrativo con il QR Code con l'intento di divulgare anche una buona abitudine alla tranquillità. Già, non è un caso se gli psichiatri hanno osservato che «fra coloro che sono immuni all'ansia, il fattore protettivo di equilibrio psichico sembra essere una condizione di benessere spirituale».
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