Melania Rizzoli per “Libero Quotidiano”
Le persone che hanno vissuto un evento particolarmente stressante, traumatico e prolungato nel tempo, con esperienze critiche, gravi e dolorose, sviluppano una serie di minacce della propria integrità fisica che vanno dalla comparsa di malattie fino al rischio di morire.
Saper gestire lo stress e conservare l' energia fisica e psicologica é di fondamentale importanza per non rischiare il "burnout", ovvero la sindrome da stress post-traumatico, un esaurimento psicofisico che porta al distacco emotivo dal ruolo fino ad arrivare a bruciarsi emotivamente e psicologicamente, per il sovraccarico emozionale subìto che non si è saputo contrastare.
La capacità di affrontare situazioni emotivamente stressanti e di essere in grado di assorbire gli urti degli eventi, non è una condizione comune, poiché molto dipende dalle situazioni avverse ed ognuna di loro scatena preoccupazione, ansia e paura, e le persone più fragili caratterialmente e mentalmente spesso non sono in grado di arginare l' onda negativa o di compensare gli episodi che hanno interrotto il flusso continuo della vita naturale.
Il disturbo da stress post-traumatico è una condizione psicopatologica che provoca disagio clinicamente significativo con compromissione del funzionamento sia sociale che lavorativo, più in generale relazionale, che può manifestarsi in modalità diverse, ma la caratteristica principale è indicata dallo sviluppo di una serie di sintomi ansioso-depressivi con calo dell' umore, che esprimono disagio, sofferenza ed anedonia, ovvero perdita di piacere ed interesse generale, oltre che disturbi dissociativi.
Tali manifestazioni insorgono a partire da poche settimane dall' avvenimento originale, e comunque entro i tre mesi, anche se occasionalmente possono emergere dopo uno due anni, ed i sintomi premonitori comprendono irritabilità, ansia, scoppi d' ira o esagerate risposte di allarme, problemi di concentrazione, instabilità umorale, depressione, difficoltà ad addormentarsi o mantenere il sonno.
PROCESSO FISIOLOGICO
Il meccanismo dell' ansia é un processo fisiologico che attiva l' organismo di fronte ad un allarme, è adattivo e fino a un certo punto rende migliori, capaci e più reattivi, ma oltre una certa soglia manda l' organismo in totale stress psicofisico, provoca sofferenza ed incapacità a reagire in modo adeguato fino a far sentire il soggetto impotente, il quale inconsciamente si arrende via via senza più tentare di adattarsi.
La sindrome di adattamento agli eventi negativi della vita infatti, si articola in una prima fase di allarme, biochimico-ormonale, una fase di resistenza, in cui lo psicosoma organizza le proprie difese e una fase di esaurimento, in cui si assiste al crollo di tali difese.
Esistono numerosi studi sulle modificazioni dei parametri immunitari in condizioni di stress dell' uomo, le cui capacità di reazione si abbassano a tal punto da non poter più far fronte a situazioni di pericolo, e se tale reazioni si prolungano nel tempo, con indebolimenti progressivo delle difese del corpo, si lascia spazio alle patologie, si diventa cioè predisposti a contrarre malattie di vario genere, quali infezioni, alterazioni della funzionalità cardiaca fino allo sviluppo di tumori.
DISTURBO STRESS POST TRAUMATICO
È ormai testato quanto gli stati di stress prolungato incidano sul sistema immunitario con i conseguenti principali effetti immunodepressivi ed aumentata suscettibilità alle malattie, e gli studi scientifici confermano che nel periodo precedente al manifestarsi di tali patologie si riscontra sovente un preciso accumularsi nel tempo di eventi stressanti che hanno inciso sullo stato generale della salute.
Il disturbo post-traumatico da stress può essere innescato da eventi naturali, come terremoti, alluvioni o incendi, da incidenti stradali, lutti, separazioni, perdita di un importante amore, di un ruolo personale o sociale, di un lavoro, della casa, da un avviso di garanzia, e da qualunque evento che di colpo cambia o stravolge la propria vita, tutte situazioni che provocano un "danno biologico indiretto", un disturbo inizialmente psicologico che va dal danno morale a quello da emozione, che comporta dolore, patema d' animo, depressione, turbamento, sofferenza psichica, e che alla fine vira nel cosiddetto "danno di conseguenza", ovvero in una vera e propria lesione psicologica e fisica, caratterizzata dalla permanente lesione dell' integrità psichica della persona, la quale non è più in grado di difendersi e non trova più le energie interiori di riserva per reagire.
Chi viene colpito da tale patologia manifesta difficoltà nel ricordo, sentimenti di distacco o estraneità nei confronti degli altri, con riduzione dell' affettività e dell' interesse alla partecipazione sociale, con insorgenza di pensieri ricorrenti e reattività negativa a fattori che simbolizzato il trauma vissuto, e tali sintomi possono essere presenti sia di giorno che di notte, sotto forma di sogni od incubi.
Possono presentarsi anche disturbi di natura cognitiva ed emotiva, con sviluppo di idee negative nei confronti di se stessi ed incapacità a sperimentare esperienze positive, disinteresse per la vita sessuale, con atteggiamenti di frequente irritabilità od ansia eccessiva e percezione distante o distorta della realtà circostante.
MALESSERI
Fortunatamente non tutti gli eventi traumatici della vita portano allo sviluppo di un disturbo post-traumatico, ma nel 25/30% dei casi questo disagio non si risolve, soprattutto nei soggetti che cercano "di fare da soli", privi di un supporto sociale, affettivo e familiare protettivo dopo l' esposizione all' evento negativo, condizione che non aiuta alla elaborazione del trauma ed al recupero della propria identità e dignità personale, con aggravamento della sintomatologia al punto da mettere in discussione la propria responsabilità con peggioramento del malessere psicologico.
Il decorso della malattia varia a seconda del soggetto e della sua età, poiché sotto i 50anni si osservano risposte immunitarie più attive, ma molto dipende dall' approccio psicologico di tali pazienti e dal loro carattere, alcuni dei quali recuperano entro sei mesi, mentre altri hanno sintomi che durano più a lungo, con conseguenze che vanno dall' abuso di alcol a disturbo della personalità, fino allo sviluppo di vere e proprie malattie organiche più o meno gravi, alcune delle quali anche letali.