Antonio G.Rebuzzi* per “il Messaggero”
*Direttore Cardiologia intensiva
Policlinico Gemelli Università Cattolica Roma
Evidenziare i segnali di una fibrillazione atriale con un'applicazione del cellulare, anzi meglio, con uno smartwatch è possibile? Questo è il quesito che si sono posti Marco V. Perez ed i suoi colleghi della divisione di Medicina cardiovascolare della Stanford University (California) in collaborazione con i tecnici della Apple, quando hanno progettato l'Apple Heart Study, uno studio congiunto poi pubblicato dalla rivista scientifica New England Journal of Medicine nel numero di novembre 2019.
Il lavoro è stato compiuto su un campione di 419 mila persone sane che usavano l'Apple watch con l'applicazione per monitorare il ritmo cardiaco. Risultato: le allerte segnalate dai sani, dopo un super controllo medico e tecnico, si sono rivelate corrispondenti a reali movimenti del cuore. Non si sono presentati, per dirla in modo semplice, dei falsi positivi. È stata attestata, con successo, l'affidabilità del dispositivo.
È chiaro, e questo viene ripetuto sia dai ricercatori che dai costruttori dello smartwatch, che le persone con problemi cardiaci non posso affidare il monitoraggio unicamente all'orologio. La fibrillazione atriale è un'aritmia cardiaca molto frequente. In Italia colpisce circa lo 0.5%-1% della popolazione ed il numero è destinato a salire. La sua incidenza cresce con l'età.
Relativamente bassa tra i giovani, riguarda invece il 4.8% della popolazione tra i 70 e 79 anni e l'8.8% tra gli 80 ed 89 anni. Ma l'esperienza quotidiana nei reparti di cardiologia ci dimostra che l'età si sta abbassando. Secondo stime dell'Istituto Superiore di Sanità in Italia 600.000 persone hanno la fibrillazione atriale e negli ultimi venti anni si è osservato un incremento del 66% delle ospedalizzazioni dovute alla malattia.
I COSTI
Il disturbo è diventato un problema di sanità pubblica perché notevolmente costoso. Se il problema non è diagnosticato in temp può generare scompenso cardiaco o ictus. E la diagnosi, non è sempre così semplice. Anche perché nelle prime fasi di questa patologia, gli attacchi di fibrillazione possono essere di breve durata e terminare spontaneamente dopo aver magari causato danni cerebrali.
Un importante studio internazionale sull'Ictus criptogenetico ( di cui cioè non si trova la causa) coordinato da Tommaso Sanna del Policlinico Gemelli e pubblicato sul New England Journal of Medicine nel 2014, ha dimostrato che una monitorizzazione per lungo tempo del ritmo cardiaco permetteva di attribuire l'ictus ad una fibrillazione atriale misconosciuta in una notevole percentuale dei casi. Proprio da questo lavoro è partito l'Apple Heart Study che è durato circa otto mesi.
Nei casi in cui l'orologio evidenziava una irregolarità del battito o addirittura una fibrillazione atriale, veniva immediatamente effettuato un colloquio medico a distanza e successivamente l'esito di questo veniva inviato al paziente un dispositivo che permetteva di monitorare l'eletteocardiogramma per almeno una settimana.
L'AVVISO
Di tutti i partecipanti 2161 ha ricevuto dal dispositivo un avviso di irregolarità di battito. Si trattava di persone anziane, soprattutto maschi e con più fattori di rischio. Come il diabete o l'ipertensione. La ricerca ha comportato diversi controlli incrociati. In conclusione, lo smartwatch può essere un valido strumento per metterci in allarme. Ma poi ci si deve rivolgere subito al medico.