Estratto dell'articolo di Valentina Arcovio per “il Messaggero”
Che il sale faccia aumentare la pressione sanguigna tanto da poter causare malattie cardiovascolari, anche molto gravi, lo sapevamo da tempo. Ora, però, uno studio della Vanderbilt University a Nashville, nel Tennessee (Usa), ha rivelato il meccanismo con cui il sale riesce ad agire come un vero e proprio killer contro il nostro organismo.
I risultati, pubblicati sulla rivista Circulation Research, potrebbero un giorno consentire di individuare le persone con ipertensione più sensibili al sale e quindi più a rischio. Nello studio i ricercatori hanno scoperto che l'attivazione dell'inflammasoma NLRP3, un complesso proteico coinvolto nella risposta infiammatoria, in alcune cellule immunitarie contribuisce all'ipertensione sensibile al sale.
IL PASTO
[…] «L'aumento della pressione in risposta al sale - spiega Annet Kirabo, professore associato di Medicina e autrice senior dello studio - può essere abbastanza significativo da causare infarto, ictus e persino morte cardiaca improvvisa, eppure non è diagnosticato e non viene curato. È una minaccia silenziosa». […]
L'inibizione o la rimozione dell'inflammasoma ha eliminato la sensibilità al sale della pressione sanguigna e la sua aggiunta ha ripristinato invece la sensibilità. […] Mentre la scienza avanza nella ricerca di nuovi modi per tenere a bada la pressione o si comincia a pensare al sale senza questo ingrediente, agli ipertesi non rimane altro da fare che mettere molta attenzione alle quantità di sale che utilizzano in cucina.
LE QUANTITÀ
«Numerosi studi hanno dimostrato che la riduzione del sale previene la malattia coronarica e l'ictus - conferma Ciro Indolfi, presidente della Società italiana di cardiologia (Sic), a pochi giorni dal meeting annuale dell'European Society of Cardiology, che si svolgerà a Barcellona dal 26 al 29 agosto. «Nella maggior parte dei paesi occidentali, l'assunzione di sale è elevata: dai 9-10 grami al giorno - aggiunge - In Italia il consumo medio di sale pro-capite stimato è di circa 10-15 grammi giornalieri, cioè 2-3 volte superiore a quanto raccomandato dall'Oms. Un abuso». […]
Riuscire a ridurre l'apporto giornaliero di sale può non essere affatto complicato, soprattutto se la riduzione avviene lentamente, facendo in modo che il nostro palato si adatti e si abitui al nuovo gusto in modo graduale. […]
I SALUMI
Inoltre, gli esperti suggeriscono di limitare l'uso di altri condimenti contenenti sodio, come dadi da brodo, salse, maionese. Si può ridurre anche il consumo di alimenti trasformati, che sono ricchi di sale e, in qualche modo, costringono il palato, soprattutto dei giovani, ad apprezzare quasi solo cibi particolarmente saporiti. Quindi, vanno evitati snack salati, patatine, alcuni salumi e formaggi, cibi in scatola, ecc. […]