Marco Galluzzo per il "Corriere della Sera"
Obiettivi, criteri, priorità non cambiano, ha rimarcato ieri il generale Francesco Paolo Figliuolo con tutti i suoi interlocutori, con i ministri con cui ha avuto una riunione, da Mariastella Gelmini a Roberto Speranza, da Massimo Garavaglia a Roberto Cingolani, con il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, con i piccoli comuni delle isole italiane. Ma una rimodulazione del Piano vaccinale, ancorché non formale, è nei fatti.
Nella decisione di mandare delle task force in 30 isole minori su 35, quelle sprovviste di presidio sanitario, per una vaccinazione spedita e a tappeto. Nel cambiamento che riguarda i docenti e il personale scolastico, che potrà ricominciare ad essere vaccinato. E infine nello spostamento della seconda dose del vaccino Pfizer da 28 a 42 giorni.
Sono diverse le esigenze che hanno imposto dei cambi in corsa, una sorta di ritaratura del Piano per diverse esigenze e con motivazioni che sono plurime. La decisione sulle isole minori, presa d' intesa con il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, di fatto asseconda l' input che è venuto direttamente da Mario Draghi sull' accelerazione delle misure che consentano una ripresa quanto più larga possibile della stagione turistica.
Ma c' è anche un altro dato che fa da cornice alla rimodulazione: mantenere la velocità di vaccinazione a 500 mila italiani al giorno significa fare alcune piccole deroghe ai criteri prioritari. Non sono pochi infatti i casi di persone over 70 o over 80 che o per diffidenza nei confronti dei vaccini o per altre ragioni non si presentano nel giorno della prenotazione. E dunque si passa ai più giovani, oppure alle diverse categorie.
Estendere a 42 giorni l' intervallo fra la prima e la seconda dose dei vaccini Pfizer e Moderna, con una decisione motivata del Cts e dell' Agenzia del farmaco, che richiama proprio il buon andamento temporale, dunque la velocità, della campagna vaccinale in atto, significa sfruttare al massimo uno stock di forniture che non ha più colli di bottiglia, che come già avvenuto in altri Paesi - in testa la Gran Bretagna - può abbinare al criterio delle categorie di età quella dell' imperativo di fare una prima dose alla più larga platea possibile di cittadini.
In questo quadro si verificano i casi della Sicilia e del Lazio, che stanno aprendo la possibilità di prenotazione anche agli over 50, senza reazioni da parte del governo. Insomma da una parte si allunga l' intervallo fra la prima e la seconda dose del vaccino più somministrato in Italia, quello prodotto da Pfizer (usato in 3 casi su quattro), dall' altro si consente ai governatori di individuare autonomamente le esigenze e soddisfarle.
E proprio per mantenere la velocità verso l' immunità di gregge - che appare comunque ancora lontanissima - il commissario straordinario ha consentito la riapertura della vaccinazione al personale scolastico e universitario. Ieri Paolo Figliuolo ha risposto alle richieste dell' Emilia-Romagna: si può riprendere la vaccinazione degli insegnanti, bloccata nelle settimane scorse per accelerare sugli anziani e le altre categorie a rischio.
Una decisione annunciata dall' assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, che ha ricevuto l' attesa lettera del commissario che permetterà «nelle prossime settimane di completare l' immunizzazione del personale scolastico. Alla luce del positivo andamento della campagna Figliuolo ci dà il permesso di completare il personale scolastico, target già avviato per il 70 per cento».
La linea è tracciata: oggi il ministro dell' Istruzione, Patrizio Bianchi, emanerà una circolare. Non a caso ha ringraziato Figliuolo durante il question time alla Camera. Al momento, è già stato vaccinato con la prima dose il 74,2 per cento del personale delle scuole.