G. D. B. per “la Repubblica - Salute”
C' è poco da riflettere, l' uomo dal punto di vista riproduttivo sta diventando sempre più fragile. Un dato documentato rivela, in media, un calo dell' 1,6% annuo della conta degli spermatozoi. Una riduzione registrata negli ultimi 45 anni». A mettere il sesso forte di fronte a una realtà che lo rivela più debole, è Giovanni Maria Colpi, direttore del dipartimento di Andro-Urologia e PMA della clinica San Carlo di Paderno Dugnano (Mi) e andrologo del Procrea Institute di Lugano.
Un calo foriero di sterilità, ma perché professore?
«Il sospettato maggiore è l' inquinamento, potenziale responsabile di un danno al Dna degli spermatozoi. Poi possono interferire negativamente altri fattori, dalle abitudini sessuali sempre più pigre alle infezioni causate da rapporti promiscui. Sono state ipotizzate varie ragioni, ma tutte da dimostrare. Ecco perché sta emergendo l' esigenza di riprendere gli studi sulla spermatogenesi, studi molto rallentati dalla introduzione della ICSI ( Intracytoplasmic sperm injection) nel trattamento della infertilità maschile».
Troppo presto per cantar vittoria?
«Infatti. Per anni si è ritenuto che qualunque infertilità maschile, indipendentemente dalla causa, potesse essere curata con successo con la Icsi».
Quali ormoni sono coinvolti nella fertilità maschile?
«Le gonadotropine, ma molto raramente se ne riscontra una carenza. E in questo caso ne va accertata la causa. Trattandola, si può migliorare la qualità del quadro seminale. Molto più frequentemente invece si repertano valori elevati di questi ormoni, soprattutto dell' FSH. Ciò suggerisce un danno della spermatogenesi, per cui non c' è tempo da perdere: va visitato l' uomo per capire se la situazione seminale è trattabile o meno».
Come ci si comporta con i pazienti che hanno pochissimi spermatozoi nel liquido seminale?
«Nei soggetti affetti da criptozoospermia o azoospermia non-ostruttiva che presentano un testosterone basso in assoluto o ai valori bassi della norma, si prescrivono farmaci o ormoni che stimolano la produzione endogena dell' ormone.
Così può migliorare il livello di fertilità o la probabilità di recuperare con la microchirurgia (cosiddetta Micro TESE) eventuali spermatozoi ancora presenti nel tessuto testicolare. Non va somministrato testosterone esogeno, perché questo sopprime l' eventuale residua spermatogenesi».
Per la prevenzione, cosa c' è da dire ai giovani?
«Finora è stata di fatto ignorata dalle autorità, mentre sarebbe fondamentale una visita andrologica e un esame del liquido seminale tra i 18 e i 24 anni. Se non si riscontra nulla, si ripete il controllo a distanza di 5 anni, nel periodo precedente la decisione di avere un figlio».
spermatozoi 1 SPERMATOZOI jpeg spermatozoi 1 SPERMATOZOI jpeg spermatozoo uovo spermatozoo uovo spermatozoi 2