“HO LA PERICARDITE POST-VACCINO. CHI PAGA IL PREZZO DI TUTTO QUESTO?” – LA PALLAVOLISTA FRANCESCA MARCON TUONA CONTRO IL VACCINO ANTI COVID: NON HA POTUTO ALLENARSI PER LA NUOVA STAGIONE A CAUSA DI UN'INFIAMMAZIONE, CHE POTREBBE ESSERE UNA DELLE REAZIONI AVVERSE AI SIERI A M-RNA COME PFIZER E MODERNA: “NON SONO NO VAX, MA DI FARE QUESTO VACCINO NON SONO MAI STATA CONVINTA. NE HO AVUTO LA CONFERMA. CONTINUO A CHIEDERMI: NON ESISTONO FORME DI RISARCIMENTO?”
PERICARDITE E VACCINO: COSA HA DETTO LA PALLAVOLISTA FRANCESCA MARCON E PERCHÉ I BENEFICI SUPERANO I RISCHI
Cristina Marrone per www.corriere.it
Francesca Marcon, 38 anni, pallavolista veneta che gioca a Bergamo ha annunciato sui social di avere la pericardite (infiammazione della membrana che protegge il cuore). Secondo l’atleta sarebbe un effetto collaterale del vaccino contro Covid-19 per questo la schiacciatrice si unirà al gruppo della sua squadra solo la prossima settimana. Ma che cosa sappiamo sui casi di pericardite e miocardite collegati ai vaccini a mRNA messaggero?
RARO EFFETTO COLLATERALE DEL VACCINO
Casi rari di miocardite (infiammazione del tessuto muscolare cardiaco) e pericardite (infiammazione della membrana che ricopre il cuore) possono verificarsi dopo l’impiego di vaccini a m-RNA contro il Covid, Pfizer e Moderna, tanto che Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco a metà luglio ha raccomandato di inserire le due condizioni cardiache tra i nuovi effetti collaterali del vaccino.
Il Comitato per la sicurezza di Ema è arrivato a questa decisione sulla base di dati europei: 164 casi di miocardite e 157 di pericardite su 200 milioni di dosi somministrate, 321 in tutto. Secondo quanto è stato riportato i casi di infiammazione si sono registrati entro due settimane dalla vaccinazione, più di frequente dopo la seconda dose, in particolare nei giovani maschi.
BENEFICI SUPERANO I RISCHI
I benefici del vaccino superano i rischi, tanto che sia FDA sia EMA hanno raccomandato e continuano a raccomandare il vaccino agli over 12. Secondo un’analisi dei Cdc, un milione di dosi di vaccino Pfizer possono, nella fascia 12-29 anni, evitare 23.500 casi di Covid, circa 1.500 ricoveri, 211 ingressi in terapia intensiva e 12 decessi. Il tutto a fronte di un rischio di 43-52 casi di miocardite.
«Sappiamo che possono esserci rari casi di miocardite e pericardite dopo il vaccino mRNA, più frequenti tra i maschi fra i 20-30 anni. È un evento atteso, ma i benefici del vaccino superano enormemente i rischi e lo dimostra la tabella pubblicata dai Cdc (vedi sotto, ndr) commenta Sergio Abrignani, immunologo dell’Università degli studi di Milano e membro del Cts.
«Questi rarissimi eventi non devono spingerci a rifiutare un vaccino perché i rischi di complicanze da Covid sono davvero di gran lunga maggiori. Non si sono mai verificate forme severe di miocarditi o pericarditi, i pochi casi si sono risolti in pochi giorni di terapia cortisonica e per fortuna anche la pallavolista tra qualche giorno potrà riunirsi con la sua squadra. In una donna oltre i 30 anni si verificano un caso su un milione di questo tipo di complicanze».
GLI STUDI
Uno studio che ha raccolto i dati su 2 milioni di americani vaccinati pubblicato su Jama lo scorso 4 agosto ha evidenziato che ogni milione di vaccinati circa 60 sviluppano problemi cardiaci temporanei . Le complicanze sono state tutte di breve durata , i pazienti che sono stati ricoverati sono stati dimessi entro un paio di giorni e nessuno è morto. Lo studio ha registrato 20 casi di miocardite (un caso ogni 100 mila) e 37 di pericardite(1,8 casi ogni 100 mila).
Dalla ricerca emerge un’incidenza complessiva di 10 casi per milione di vaccinati,superiore alla stima rilasciata dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) che parlava di 4.8 casi per milione sulla base dei dati riportati del Vaccine Adverse Events Reporting System. La miocardite di è sviluppata in media 3,5 giorni dopo la vaccinazione, principalmente dopo la seconda dose, in persone con un’età media di 36 anni, nei tre quarti dei casi uomini.
La pericardite ha invece colpito pazienti più anziani (età media 59 anni) e anche in questo caso sono stati più colpiti gli uomini. Un altro piccolo studio su Jama ha analizzato i casi si 15 bambini ricoverati in ospedale con miocardite post vaccino. Tutti hanno manifestato dolore toracico, due terzi febbre.
La durata media del ricovero è stata due giorni ed entro 13 giorni dalla dimissione 11 dei 15 pazienti avevano completamente superato i sintomi e gli altri erano in via di guarigione. Nell’ultimo report di Aifa sugli avventi avversi post vaccino sono segnalati tra gli eventi avversi molto rari la miocardite e la pericardite acuta (3 casi ogni milione di dosi somministrate) tra i 12 e i 17 anni.
LA MIOCARDITE SEI VOLTE PIÙ FREQUENTE NEI GIOVANI CON COVID
Un altro studio non ancora pubblicato su una rivista scientifica e non sottoposto a revisione paritaria suggerisce che il rischio di sviluppare una miocardite è sei volte maggiore negli adolescenti maschi che hanno contratto Covid-19 rispetto alla probabilità che il raro effetto collaterale emerga dopo aver ricevuto un vaccino Pfizer. Secondo la ricerca l’incidenza di miocardite tra i maschi affetti da Covid di età compresa tra i 12 e i 17 anni è di 876 casi su un milione mentre nelle ragazze della stessa età si parla di 213 casi per milione.
I SINTOMI DI MIOCARDITE E PERICARDITE
La miocardite è un’infiammazione acuta delle cellule del miocardio e si manifesta con palpitazioni, aumento della frequenza cardiaca, senso di oppressione al torace, talvolta febbre e tosse. In caso di pericardite il cuore non lavora bene, non riesce ad espandersi a dovere e possono comparire dolore, alterazione del ritmo cardiaco, aumento dei battiti, malessere generale. Si tratta di condizioni che possono che spesso hanno origine virale tanto che in epoca pre Covid la miocardite era spesso una conseguenza di un’infezione influenzale. Finora i casi di miocardite o pericardite post vaccino emersi tra i giovani sio stati trattati con farmaci antinfiammatori FANS o cortisonici. Non è chiaro perché emergano queste condizioni cardiache a seguito del vaccino. È possibile che si tratti di un eccesso di risposta infiammatoria in seguito allo stimolo vaccinale
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