Ruggiero Corcella per il “Corriere della Sera”
Ammettiamolo: l'intelligenza artificiale (Ia) riesce a vedere cose che noi umani neppure immaginiamo. E proprio nell'imaging diagnostico, la sua formidabile capacità di analisi trova uno dei campi di applicazione più promettenti. Ne è un esempio la colonscopia, l'indagine endoscopica utilizzata di routine negli screening di prevenzione dei tumori del colon e del retto. Il tumore del colon è la seconda causa di morte per cancro in Italia e, a oggi, lo strumento migliore per la sua corretta diagnosi è proprio questo esame.
Ebbene studi scientifici ormai consolidati hanno dimostrato che l'utilizzo di endoscopia e intelligenza artificiale insieme aumenta del 10- 13% la capacità di diagnosticare la presenza di polipi, anche di dimensioni molto piccole altrimenti difficili da notare, o perché non ben esposti o a causa del loro colore spesso molto simile a quello della mucosa sana.
Ma i benefici si traducono anche in termini di maggiore sostenibilità economica: lo dicono i dati di uno studio multicentrico pubblicato sulla rivista The Lancet Digital Health , coordinato da Alessandro Repici e Cesare Hassan, docenti di Humanitas University, in collaborazione con l'Università di Oslo.
«Il dispositivo, applicato alla colonscopia, aiuta il medico a identificare alterazioni del colon che potrebbero sfuggire all'attenzione dell'occhio umano e quindi minimizza il rischio di una mancata diagnosi», spiega il professor Alessandro Repici, direttore del Dipartimento di Gastroenterologia di Humanitas e docente di Humanitas University.
Studi internazionali confermano che circa il 20% delle lesioni possono sfuggire alla diagnosi. Il lavoro scientifico appena pubblicato su The Lancet Digital Health indaga, per la prima volta, il rapporto costo-efficacia delle tecnologie di intelligenza artificiale nell'ambito della colonscopia.
L'utilizzo di questi software, infatti, richiede alle strutture ospedaliere investimenti economici molto alti: l'esame con Ia richiede circa 19 dollari (18 euro) in più per paziente rispetto a quello di routine.
Il lavoro scientifico ha dimostrato però che, in 30 anni, questi investimenti non solo vengono ammortizzati ma generano anche un risparmio se paragonati alle spese mediche per i pazienti con tumore del colon. Gli strumenti di Ia, infatti, migliorano il tasso di identificazione delle lesioni del colon del 44%, riducendo il rischio di errori diagnostici.
L'esecuzione di colonscopie di screening con l'ausilio dell'Ia è associata, da un lato, a una minor incidenza dei tumori del colon pari all'8,4% e dall'altro a un risparmio economico di 57 dollari (54 euro) per persona grazie alla riduzione dei costi di terapia legata alla maggiore prevenzione. «I fondi del Pnrr, tutti quelli dedicati all'innovazione digitale, dovrebbero prevedere l'introduzione dell'Ia in medicina - conclude Repici -. Come ricercatore e clinico, la mia aspettativa è che ci sia un'implementazione massiva dei sistemi a supporto del medico per migliorare la diagnostica».