Cristina Marrone per "www.corriere.it"
Il vaccino antinfluenzale, che sarà disponibile il prossimo autunno, potrebbe essere raccomandato a tutti i bambini da 0 a 6 anni e agli over 60, ampliando quindi la platea dei «vaccinabili», che oggi prevede la raccomandazione (e la gratuità) solo per i bambini e gli adulti con patologie che aumentano il rischio di complicanze e per le persone oltre i 65 anni. È una delle ipotesi sul tavolo del ministero della Salute, che in tempi brevi dovrebbe emanare la nuova circolare sulla vaccinazione antinfluenzale.
Documento che quest’anno viene redatto, inevitabilmente, anche con un occhio all’epidemia di Covid-19, e al possibile (ma su questo non ci sono certezze) ritorno del contagio su ampia scala nella stagione fredda. Ampliare la platea dei vaccinati, ragionano gli esperti, aiuterebbe ad evitare quanto successo a febbraio, quando i sintomi «confondenti» dell’influenza hanno ritardato notevolmente la consapevolezza di trovarsi di fronte a casi Covid.
Sulla circolare è al lavoro il nuovo capo dipartimento Prevenzione del ministero, Gianni Rezza, fino a pochi giorni fa a capo del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. Il documento, prima del via libera del ministro Roberto Speranza, sarà vagliato con tutta probabilità anche dal Comitato tecnico-scientifico.
I vantaggi
«La vaccinazione antinfluenzale per tutti i bambini tra i sei mesi e i sei anni il prossimo autunno sarebbe confortante: rappresenterebbe un eccellente risultato» commenta Alberto Villani, presidente della Societa italiana di pediatria (Sip) e componente del Comitato di esperti presso il ministero dell’Istruzione. «Dobbiamo ricordarci che l’influenza è una malattia più impegnativa di quello che viene comunemente ritenuto, soprattutto per i bambini piccoli», ha aggiunto Villani.
«Fare il vaccino significherebbe far sì che i bambini non si ammalino, non facciano controlli ambulatoriali, visite al pronto soccorso ed evitino eventuali ricoveri», ha aggiunto ricordando che «un altro punto importante da ricordare è che a vaccinarsi debbano essere tutti gli operatori sanitari».
In merito al dibattito sull’obbligatorietà dei vaccini, Villani ha spiegato che «l’obbligo di vaccinazione dal punto di vista della cultura sanitaria di un popolo rappresenta sempre una sconfitta, sarebbe opportuno che tutti fossero convinti della necessità e opportunità di vaccinarsi senza ricorrere all’obbligo. Tuttavia in alcune fasi storiche è importante ricorrere all’obbligo per fa sì che la popolazione sia protetta».
Gli appelli per la vaccinazione
L’appello a vaccinarsi contro la prossima influenza è già partito da più parti: «Chiediamo l’obbligatorietà della vaccinazione antinfluenzale per i bambini da 6 mesi a 14 anni. Lo chiediamo ora, per settembre-ottobre, quando normalmente viene emanata la circolare ministeriale che indica le fasce interessate», afferma Giuseppe Mele, presidente della Società italiana medici pediatri (Simpe).
Si è mossa anche la Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), con la proposta — presentata dal presidente Filippo Anelli al ministro della Salute Speranza e al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini — di «estendere gratuitamente la vaccinazione influenzale sin dagli over 55 e migliorare la prevenzione e il monitoraggio del territorio per individuare tempestivamente nuovi focolai Covid».
La vaccinazione antinfluenzale gratuita, a oggi, riguarda le persone sopra i 65 anni, i soggetti affetti da malattie croniche e quelli a rischio. Anche i medici di medicina generali si erano uniti al coro: «Sars-Cov-2 e influenza: una combinazione che, nel prossimo autunno-inverno, potrebbe provocare danni incalcolabili» aveva riassunto il presidente residente Simg (Società italiana di medicina generale e delle cure primarie), Claudio Cricelli.
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