Alessandro Mondo per www.lastampa.it
trapianto di fegato a una bambina di cinque anni 2
Trapianti, nuovo traguardo. Nei giorni scorsi una bambina di 5 anni è stata sottoposta con successo ad un eccezionale intervento, collegando il fegato del donatore direttamente al cuore della ricevente, presso l'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Nata a Torino da genitori di origine cinese, la bambina si trovava in Cina nel giugno 2021 quando si è manifestata una rara ma gravissima patologia tumorale del fegato, tipica dell’età pediatrica, l’epatoblastoma.
La famiglia si era recata nella terra di origine per le festività del Capodanno cinese ed era stata trattenuta in quel Paese nell’ambito delle misure di contenimento della pandemia Covid-19. Subito dopo la diagnosi, le prime cure furono prestate direttamente in Cina, tra luglio ed ottobre 2021, non ottenendo gli effetti sperati e spingendo la famiglia a rientrare in Italia non appena consentito.
trapianto di fegato a una bambina di cinque anni 1
All’arrivo in Italia, nel novembre 2021, la presa in carico da parte dell’équipe dell’Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita (diretta dalla professoressa Franca Fagioli), con l’avvio di protocolli chemioterapici di ultima generazione. La risposta della malattia alla terapia oncologica è stata progressivamente sempre più significativa. Dopo un anno di cure mediche ininterrotte, è stato finalmente raggiunto l’obiettivo di far regredire il tumore all’interno dei criteri utili per poter candidare la piccola all’unica terapia potenzialmente radicale e risolutiva: il trapianto di fegato.
Data l’estensione iniziale della malattia tumorale epatica e degli esiti delle terapie praticate, la situazione anatomica che si era presentata all’équipe chirurgica del Centro Trapianti di fegato dell’ospedale Molinette di Torino (diretto dal professor Renato Romagnoli) era molto complessa. Infatti la vena cava inferiore della bimba era del tutto trombizzata ed ostruita nel suo tratto compreso tra le vene renali e l’atrio destro del cuore.
il padre della bambina con i medici 2
Per poter affrontare al meglio la sfida, si è immediatamente attivato in soccorso un team multidisciplinare composto da cardiologi, nefrologi, cardiochirurghi, anestesisti e rianimatori degli ospedali Regina Margherita e Molinette. Non appena pianificata in dettaglio la condotta da adottare in sala operatoria, la bambina è stata inserita in lista per ricevere un trapianto di fegato in status di super-urgenza a livello sia nazionale sia europeo: in questi casi la ‘finestra temporale’ di trapiantabilità per questi piccoli pazienti dura meno di un mese.
Pochi giorni dopo, grazie allo sforzo congiunto del Centro Nazionale Trapianti e del Centro Regionale Trapianti del Piemonte-Valle d’Aosta (diretto dal professor Antonio Amoroso), l’offerta di un fegato dalla Germania. L’équipe chirurgica del Centro Trapianti è quindi volata in quel Paese per eseguire il prelievo del fegato, mentre in sala operatoria, alle Molinette, la bambina veniva preparata all’intervento dagli anestesisti coordinati dal dottor Roberto Balagna, coadiuvati dai cardio-anestesisti pediatrici del dottor Sergio Michele Grassitelli.
In fase di trapianto, sotto il controllo dei cardiologi ecocardiografisti guidati dal dottor Gianluca Alunni, il professor Renato Romagnoli ed il dottor Carlo Pace Napoleone (direttore della Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita) hanno effettuato il trapianto con l’accesso al cuore dall’addome per via trans-pericardica. Il fegato del donatore con tutta la sua vena cava sovraepatica è stato quindi impiantato direttamente sull’atrio destro del cuore della bambina.
il padre della bambina con i medici 3
La ripresa emodinamica della piccola paziente e la ripresa funzionale del fegato trapiantato sono stati ottimi. Dopo pochi giorni la bambina ha potuto essere dimessa dalla Rianimazione diretta dal dottor Balagna verso l’Area Semintensiva Chirurgica del Centro Trapianti. Attualmente la piccola sta procedendo con il recupero post-operatorio presso la Gastroenterologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita, diretta dal dottor Pierluigi Calvo, in attesa di essere nuovamente trattata con terapie di consolidamento presso l’Oncoematologia pediatrica del Regina. Un’impresa che sembrava impossibile, una vita salvata, uno sguardo al futuro.