Antonio G. Rebuzzi* per “il Messaggero”
*Direttore Cardiologia intensiva Policlinico Gemelli
Università Cattolica Roma
Il fumo è uno dei principali fattori di rischio non solo per le malattie del cuore, ma anche per quelle di altri organi quali i polmoni, le arterie, l'apparato gastro-intestinale ed altro. Solo quattro anni fa, nel mondo, c'erano oltre 933 milioni di fumatori, più dell'80% uomini. La differenza tra i sessi, oggi, si è ridotta.
Proprio la sostanziale quasi parità ha sollecitato i ricercatori a studiare le differenze degli eventuali effetti sull'apparato cardiovascolare di lui e lei.
Uno studio tratto dal registro nazionale svedese sull'infarto miocardico (Swedish Heart Intensive Care Admission) effettuato all'università di Uppsala ha evidenziato come il fumo dia un rischio d'infarto maggiore nelle donne rispetto agli uomini in un'età inferiore ai 65 anni.
A giugno scorso è stata pubblicata sulla rivista Journal of American College of Cardiology una interessante ricerca effettuata da JohnPalmer dell'Università di Sheffield in Gran Bretagna.
IL CAMPIONE
Sono stati studiati oltre 3.340 pazienti (27% donne) ricoverati per infarto miocardico acuto tra il 2009 ed il 2014. La percentuale di coloro che avevano un pacchetto di sigarette in tasca era simile tra i due sessi (46% tra le donne, 47% tra gli uomini). Per i fumatori la percentuale più alta di infarti si aveva tra i 50 e 60 anni, ai non fumatori andava meglio, l'asticella si alzava tra 70 e 80 anni.
Un dato molto interessante dello studio era che, paragonati a chi non fumava, il rischio di infarto tra i fumatori era rispettivamente oltre sei volte e mezza più alto per le donne e quattro volte più alto per gli uomini.
Ancora più interessante: tra le donne di età inferiore ai 50 anni il rischio delle fumatrici era ben oltre le 13 volte più alto rispetto alle non fumatrici. Le donne sembrerebbero quindi essere soggette, fumando, ad un danno ben maggiore dei loro colleghi maschi, e questo in particolare nell'età più giovane.
Perché? Da tempo si conoscono gli effetti protettivi degli estrogeni, dovuti alla loro azione sui lipidi, sulla prevenzione nello sviluppo di aterosclerosi e sulla vasodilatazione delle arterie.
LO SPASMO
Si è visto che il fumo di sigaretta inibisce sia la produzione che l'azione degli estrogeni, facendo quindi venir meno un importante fattore protettivo per le donne, specie se giovani.
Altri meccanismi che possono dare infarto, e che sono più frequenti nelle donne, sono l'infiammazione, lo spasmo coronarico o le vasculiti. Tutti possono essere accentuati dal fumo. La nicotina infatti produce vasospasmo coronarico, meccanismo d'infarto più frequente nelle donne.
Un dato positivo evidenziato dallo studio: non vi sono differenze di rischio tra chi non ha mai fumato ed ex fumatori. Questo significa che l'aumentato rischio di infarto è reversibile.
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