Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per www.lastampa.it
GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI
L’economia è resiliente e ha superato i timori di stagflazione e recessione globale, l’inflazione è scesa dal picco della metà del 2022 e l’aumento dell’occupazione e dei salari si è tenuta stabile. È quanto emerge dal World Economic Outlook presentato a Washington in apertura degli Spring Meetings del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale.
[…] Le stime sul 2024 sono fondamentalmente intatte rispetto alle previsioni del gennaio del 2024. Quest’anno la crescita del Pil è del 3,2% e si manterrà sullo stesso livello nel 2025. É un ritmo storicamente basso determinato, si legge del WEO, dal costo alto del denaro e dalla fine dei sostegni fiscali alla crescita (le misure per contrastare gli effetti del Covid anzitutto).
A pesare sull’incertezza anche gli effetti a lunga gittata del Covid e le crisi geopolitiche. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sta ancora facendo scontare – due anni dopo l’evento – il suo prezzo. E altre crisi come quella in Medio Oriente innescata dall’attacco di Hamas del 7 ottobre rendono frammentato lo scenario “geoeconomico”.
Per quanto riguarda l’inflazione invece – oggetto di attenzione la primavera scorsa – i timori sembrano rientrare. A livello globale è atteso un calo del 6,8 del 2023 al 5,9% del 2024 e al 4,5% del prossimo anno. Le economie avanzate, secondo l’FMI, raggiungeranno i loro target, che per gli Stati Uniti ad esempio è del 2% […]
GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI
Per quanto riguarda invece la crescita nei singoli Paesi. I dati italiani non si discostano da quelli di gennaio, la crescita nel biennio 2024-2025 è attestata allo 0.7%. Ma se nel 2024 il dato è in media con eurozona, nel 2025 invece l’Italia sarà fanalino di coda fra i Paesi euro. Rallenta la Russia, che però ha ancora una crescita del 3,2% (lo scorso anno era del 3,6%).